@article{Benedettino_2020, title={Roberto Matta e Wifredo Lam nelle collezioni della Neue Nationalgalerie di Berlino Ovest diretta da Werner Haftmann (1967-1974)}, volume={4}, url={https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/15697}, DOI={10.13133/2532-1994.15697}, abstractNote={<p>In veste di direttore della Neue Nationalgalerie a Berlino Ovest, Werner Haftmann (1912-1999) acquisì alcune opere di Roberto Matta (1911-2002) e Wifredo Lam (1902-1982) per la collezione permanente. Matta e Lam, considerati entrambi membri del Surrealismo e della <em>École de Paris</em><em>, </em>rappresentano due casi emblematici di artisti con origini, vissuto e espressione artistica che potremmo definire transnazionali. Nelle opere di questi due artisti, movimenti artistici europei quali il Surrealismo e il Cubismo si mescolano con suggestioni provenienti dalle culture antiche dell’America Latina. Matta fu influenzato dai Maya e degli Aztechi mentre Lam dalla <em>Santería</em>, una religione afro-americana di origine yoruba che si diffuse tra i discendenti degli africani occidentali a Cuba. La scelta curatoriale di Haftmann non rappresentò semplicemente un mero arricchimento delle collezioni di arte contemporanea della Neue Nationalgalerie, decimate dopo le campagne naziste contro “l’arte degenerata”. Infatti, egli perseguì l’obiettivo di creare una “galleria mondiale” che potesse oltrepassare i limiti geografici e ideologici di un museo circondato dai confini imposti dalla Guerra fredda. Così facendo Haftmann ambiva a ricongiungere Berlino Ovest ai centri artistici internazionali del Novecento. Questo articolo si propone di investigare i parametri a cui rispondeva la concezione di Haftmann di “galleria mondiale” e il significato da lui attribuito al suo interno all'opera di Matta e Lam.</p><p> </p>}, journal={Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture}, author={Benedettino, Vincenza}, year={2020}, month={mar.}, pages={93–117} }