Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale <p><strong>Novecento Transnazionale. Letterature, arti e culture</strong> è una rivista accademica di respiro internazionale. Pubblica un volume all'anno (con al massimo 2 fascicoli e numerazione continua), in versione elettronica ad accesso aperto, è sottoposta a <em>single blind peer-review</em>. Sono graditi contributi di ambito comparatistico letterario, storico artistico e antropologico culturale.<br /><strong>Transnational 20th Century. Literatures, Arts and Cultures</strong> is an international academic journal. It is published a volume yearly (up to a maximum of two issues per year and with continuous numbering), open-access and uses single-blind review. Comparative literature, art history and cultural anthropology articles are welcome.</p> <h3>open access-BOAI, DoAJ, ANVUR-area 10</h3> SBS - Sistema Bibliotecario Sapienza it-IT Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture 2532-1994 <p><a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" rel="license"><img src="http://i.creativecommons.org/l/by/3.0/88x31.png" alt="Creative Commons License" /></a><br />Except where otherwise noted, the content of this site is licensed under a <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" rel="license">Creative Commons Attribution 3.0 Unported License</a>.</p><div class="separator"> </div> Narrazioni dal Wasteocene: scarti postcoloniali in “Texaco” e “GraceLand” https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19078 <p><span style="font-weight: 400;">L’obiettivo del contributo è applicare la logica concettuale del Wasteocene, per come è stata formulata da Marco Armiero (2021), all’analisi di due romanzi contemporanei:&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">Texaco</span></em><span style="font-weight: 400;">&nbsp;(1992) di Patrick Chamoiseau e&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">GraceLand&nbsp;</span></em><span style="font-weight: 400;">(2004) di Chris Abani. Nello specifico, si osserverà come all'interno della letteratura postcoloniale e neocoloniale lo scarto possa diventare uno strumento di denuncia politica, un impulso comunitario, un custode della memoria storica e un'invenzione linguistica.</span></p> <p><br><br></p> Aldo Baratta Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 1 12 10.13133/2532-1994/19078 Transculturalità, identità-relazione e rizomatizzazione autoriale in Édouard Glissant, Luigi Meneghello e Salman Rushdie https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19079 <p><span style="font-weight: 400;">L’articolo intende studiare come la transculturalità non sia solo uno strumento interpretativo ascrivibile ai&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">cultural studies</span></em><span style="font-weight: 400;">, ma influenzi la scrittura da un punto di vista poetico e narratologico. In particolare, vengono comparati i casi di Édouard Glissant, Luigi Meneghello e Salman Rushdie, tre autori caratterizzati dall’attraversamento sociale e antropologico dei confini linguistici e sociali del campo transnazionale della letteratura. Nelle loro opere la transculturalità si lega a una forte intenzionalità poetica, che dà vita a romanzi-mondo caratterizzati da un narratore-rizoma. Si studiano due processi complementari: da un lato il narratore onnisciente (spesso alla prima persona) intreccia le differenti voci e storie di un discorso polifonico; dall’altro, si disfa in una pluralità di figure e personaggi che hanno veri ruoli attanziali lungo la narrazione. Queste linee di ricerca sono sviluppate attraverso uno studio comparato della produzione saggistica dei tre autori, contestualizzata con differenti voci critiche e teoriche sul tema, dai&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">cultural studies</span></em><span style="font-weight: 400;">&nbsp;alla narratologia.</span></p> <p>&nbsp;</p> Mattia Bonasia Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 13 27 10.13133/2532-1994/19079 Traiettorie transculturali nel fumetto novecentesco https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19080 <p><span style="font-weight: 400;">Il panorama del fumetto italiano del secolo scorso offre numerosi esempi di opere fortemente connotate in senso transculturale, come la serie </span><em><span style="font-weight: 400;">Gli scorpioni del deserto</span></em><span style="font-weight: 400;"> (1969-1992) e </span><em><span style="font-weight: 400;">L’uomo della Somalia</span></em><span style="font-weight: 400;"> (1979), in cui Hugo Pratt affronta il tema del rapporto dell’uomo occidentale con le culture che hanno subito la dominazione coloniale, mettendo in discussione la "rappresentabilità" dell’Altro dalla sua prospettiva di apolide, una prospettiva che troverà la propria sublimazione nella figura del pirata romantico Corto Maltese. Anche Sergio Toppi, altra figura chiave del fumetto italiano del Novecento, affronta il tema del colonialismo in opere quali </span><em><span style="font-weight: 400;">Warramunga 1856</span></em><span style="font-weight: 400;"> e </span><em><span style="font-weight: 400;">M'Felewzi</span></em><span style="font-weight: 400;"> (1985), fumetti in cui la rappresentazione dell’umanità in tutte le sue forme e attraverso tutte le sue storie viene proposta come il vero punto d’approdo della ricerca artistica dell’autore.</span></p> <p><span style="font-weight: 400;">A partire dall’analisi dell’opera di Pratt e Toppi, la presente proposta intende esaminare alcune delle modalità attraverso cui il linguaggio del fumetto rappresenta e veicola, a livello figurativo, compositivo e testuale, immagini specifiche dell’Altro e dell’alterità, nel tentativo di individuare una autentica traiettoria transculturale nella storia del fumetto italiano del Novecento.</span></p> Davide Carnevale Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 28 36 10.13133/2532-1994/19080 Il rinoceronte Clara: riflessioni transculturali, identità e migrazioni nell’arte degli ultimi decenni https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/18926 <div> <p class="normal">This paper explores transcultural, identity and migration dynamics through the story of the rhinoceros Clara and its declination in contemporary art. Clara, born in India around 1738 and brought to Europe in 1741, became an icon of the 18th century, symbolizing the exploratory fervor and global exchanges that characterized the era. Her numerous artistic and literary representations made her a cultural phenomenon, stimulating profound reflection on cultural and biological diversity. In recent years, the figure of Clara has been revisited in the context of decolonial historical readings and animal studies, re-emerging as a symbol to interrogate contemporary migration trajectories and identity construction mechanisms. Three recent case studies illustrate this renewed attention: the artwork <em>Untitled 2020 (We are not your pet)</em> by Rirkit Tiravanija (2023), the exhibitions “Clara and Other Specimens” by Rossella Biscotti (2019) and “Velme” by Marzia Migliora (2017). Biscotti, in her work <em>Clara</em> (2016), uses reddish bricks printed with the silhouette of a rhinoceros, calibrated to the weight of the adult animal, recalling the materials used by the fleets of the East India Company. This work not only makes Clara's presence tangible, but also reflects on cross-cultural connections and the perception of the other. Migliora and Tiravanija, on the other hand, draws inspiration from Pietro Longhi's painting <em>The Rhinoceros</em> (1751), critiquing the spectacularization and modern poaching. These contemporary works put Clara's story back into play to explore themes related to migration, colonization, and identity, demonstrating how the parable of the rhinoceros continues to influence the construction of cross-cultural identity in Europe. My aim is to explore these connections, showing how contemporary art can offer new perspectives on inter-human and inter-species conflicts, mobility, and diasporas.</p> </div> Gianlorenzo Chiaraluce Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 37 52 10.13133/2532-1994/18926 Il Mediterraneo orientale: verso un paradigma dialogico transculturale. Il caso italo-egiziano https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19100 <p><span style="font-weight: 400;">Questo intervento vuole analizzare lo scenario transculturale del Mediterraneo come una “costellazione di storie” che si inserisce all'interno di una visione meno rigida di quella imposta dalla geografia e dalla storia ufficiale. L’universo di voci letterarie, in particolare del Mediterraneo orientale, oltrepassando i confini politici e le barriere nazionali, crea attraverso la storia varie pratiche dialogiche, tematiche e linguistiche, che concepiscono “l’unità nella molteplicità”, adottando l’espressione di Morin. Entro questo quadro, l’intervento prende come modello la letteratura transculturale italofona di origine italo-egiziana, partendo dal teatro italiano scritto in Egitto nel XIX secolo, e focalizzandosi sulla lingua ‘franca’ orientale ben radicata nel Paese. Ci si sposta poi all’opera di due scrittrici migranti di origine egiziana, di seconda generazione in Italia, Ingy Mubiayi e Randa Ghazy, analizzando il meccanismo identitario che sta alla base dell’interazione attuale tra le due sponde del Mediterraneo. È una letteratura che si ri-legge in chiave transculturale che considera le cosiddette “sette colonne dell’identità egiziana” specificate nel volume omonimo pubblicato dallo scrittora connazionale Milad Hanna nel 2007, e presenta diversi momenti sulla via di integrazione tra culture e lingue diverse.</span></p> Wafaa El Beih Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 53 65 10.13133/2532-1994/19100 Di maestre “non umane, animali, vegetali, immaginarie”: Barbara Pumhösel e la “creatività diasporica” del nonumano https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19087 <p><span style="font-weight: 400;">Il presente articolo propone un’analisi della produzione poetica in lingua italiana di Barbara Pumhösel attraverso la convergenza di due ambiti metodologici: quello ecocritico e quello transculturale. Prestando particolare attenzione alla rappresentazione delle relazioni tra soggetti umani e non umani, la discussione si orienta su tre fronti: quello tematico, quello enunciativo e quello analogico. L’intento è di mostrare come la poetica di Pumhösel possa da un lato definirsi ecopoetica e, dall'altro, come l’ecopoetica stessa possa arricchire in senso ecocritico un concetto transculturale come quello di creatività diasporica (Brioni, Polezzi, Sinopoli 2023).&nbsp;&nbsp;</span></p> Annamaria Elia Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 66 82 10.13133/2532-1994/19087 Luoghi, letterature, ecosistemi: una panoramica sulle prospettive transnazionale e postcoloniale all’ecocritica https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19088 <p><span style="font-weight: 400;">Questo articolo propone una panoramica, per sua natura parziale, sul dibattito che ha riguardato il rapporto tra l’ecocritica e le prospettive transnazionale e postcoloniale, e che si è articolato prevalentemente (ma non esclusivamente) nel contesto anglofono. Il presente contributo vuole quindi offrire al contesto italiano una mappatura dei principali nodi teorici attorno ai quali si è articolato tale dibattito, per tracciare dei punti di riferimento all’interno di una riflessione che continua a evolvere. A partire da una disanima dei principali approcci ecocritici in relazione alla nozione di luogo, viene affrontato il Transnational Turn nell’ecocritica, evidenziandone anche gli aspetti problematici, per poi esaminare la necessità di combinare l’approccio transnazionale con quello postcoloniale, di cui viene affrontata la relazione (non priva di tensioni) con l’ecocritica.</span></p> Giulia Fabbri Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 83 94 10.13133/2532-1994/19088 Visioni transculturali: un’analisi della pratica artistica di Fiamma Montezemolo https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19089 <p><span style="font-weight: 400;">Questo articolo riconsidera la pratica artistica dell’artista e antropologa italiana Fiamma Montezemolo, adottando una prospettiva riconducibile ai Border Studies e ai Postcolonial Studies, all’interno della quale confluiscono approcci filosofici, geografici e antropologici. La metodologia adottata riflette la natura polifonica del lavoro di Montezemolo, che integra il sapere e i metodi derivati dalla sua formazione antropologica con la ricerca artistica, al fine di esplorare tematiche legate all’identità, all’appartenenza e alle realtà territoriali. Dopo aver delineato le origini del suo percorso, l’articolo analizza quattro opere che affrontano, da angolazioni e metodologie differenti, il tema dei confini territoriali, con particolare attenzione al confine tra Messico e Stati Uniti e all’identità intesa come categoria fluida e in trasformazione.</span></p> Alice Isabella Leone Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 95 109 10.13133/2532-1994/19089 The Representation of Europe in the Inter- and Transmedia Dimension https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19090 <p><span style="font-weight: 400;">Il contributo analizza la dimensione intermediale della rappresentazione dell’Europa attraverso l’analisi delle produzioni transmediali e delle serie tv: in particolare, l’attenzione si concentrerà da un lato sulla rappresentazione degli europei, dall’altro sulla percezione dell’intercomprensione culturale e della comunicazione transculturale nelle produzioni contemporanee. Si esaminerà come lo </span><em><span style="font-weight: 400;">storytelling</span></em><span style="font-weight: 400;"> si modifica nella contemporaneità per rappresentare la nuova dimensione europea. Oggigiorno, infatti, la narrazione passa attraverso diversi media, divenendo costitutivamente transmediale e, al contempo, attraversa diverse culture, presentandosi necessariamente come transculturale. Indagare tali nuove tipologie di narrazione non è compito semplice, in quanto sono coinvolte due questioni di ampia e complessa natura teorica come l’intermedialità e la transculturalità, che devono essere connesse tra loro. L’ipotesi è che all’interno della narrativa contemporanea metamoderna – intermediale, transmediale e seriale – la transculturalità assuma nuove forme, sotto le spinte della nuova modalità convergente.</span></p> Francesca Medaglia Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-19 2025-04-19 9 110 122 10.13133/2532-1994/19090 “Italiani come?” I nuovi volti delle scritture autobiografiche transculturali e della migrazione https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19093 <p><span style="font-weight: 400;">A seguito di una serie di riflessioni e interventi critici sulle scritture autobiografiche nell’ambito della letteratura transculturale e della migrazione, in Italia e altrove, il presente contributo si propone di fornire un aggiornamento circa gli sviluppi più recenti in questo campo, focalizzandosi in particolare sull’ultimo decennio. Al suo centro troviamo il corpus-corpo dei “nuovi italiani” e le loro autorappresentazioni in una varietà di campi letterari e artistici (pamphlets, romanzi autobiografici, fumetti, popular music, blog). L’attraversamento critico di questo corpus evidenzia infatti la necessità di ripensare il macro-genere autobiografico come campo sempre più ibrido e polimorfo, da un lato, richiedendo, dall’altro, dispositivi critici aggiornati e flessibili per interpretare adeguatamente queste auto-rappresentazioni e narrazioni in quanto intelligenze, corpi, identità ibride, in una parola come creatività alla ricerca di una “comunità narrativa” (P. Jedlowski) con cui dialogare. Gli strumenti teorici e metodologici utilizzati in questo percorso di lettura e ascolto sono derivati dall’imagologia, così come dagli studi culturali e dei media.</span></p> Nora Moll Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 123 136 10.13133/2532-1994/19093 Realtà o reality? Realismi italiani a confronto (Geda, Catozzella, Janeczeck) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19094 <p><span style="font-weight: 400;">Lo studio propone un’analisi comparata tra le tendenze narrative della «Letteratura italiana circostante», così come descritte da Simonetti nel volume omonimo del 2018, e quelle della letteratura translingue italiana. L’obiettivo è riflettere sui modi in cui la letteratura italiana dà voce allo sguardo straniero, esplorando i confini tra fiction e non-fiction, e quindi lo stretto rapporto con la realtà o viceversa l'illusione della realtà. Saranno utilizzati tre casi di studio: Fabio Geda,&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">Nel mare ci sono i coccodrilli</span></em><span style="font-weight: 400;">; Giuseppe Catozzella,&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">Non dirmi che hai paura</span></em><span style="font-weight: 400;">; e&nbsp;</span><em><span style="font-weight: 400;">La ragazza con la Leica</span></em><span style="font-weight: 400;">&nbsp;di Helena Janeczek. L’obiettivo è analizzare, caso per caso, come gli autori costruiscono narrativamente l’«effetto di realtà», se e attraverso quali scelte queste narrazioni possano essere definite transculturali, e come l’approccio transculturale debba essere inteso in ciascuno dei romanzi.</span></p> Rosanna Morace Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 137 146 10.13133/2532-1994/19094 “Siamo spezzati in due”. Maternità e sradicamento in Ardone, Carati e Postorino https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19095 <p><span style="font-weight: 400;">L'articolo analizza tre romanzi recenti che affrontano la tematica dell'esilio e dello sradicamento: due di essi hanno origine da un’esperienza di guerra, quella dei Balcani negli anni Novanta, </span><em><span style="font-weight: 400;">E poi saremo salvi</span></em><span style="font-weight: 400;"> di Alessandra Carati (2021) e </span><em><span style="font-weight: 400;">Mi limitavo ad amare te</span></em><span style="font-weight: 400;"> di Rossella Postorino (2023); nel terzo, </span><em><span style="font-weight: 400;">Il treno dei bambini</span></em><span style="font-weight: 400;"> di Viola Ardone (2019), l’esperienza di esilio e di sradicamento è tutta interna all’Italia. Ci concentreremo in particolare sul tema del materno – doppie maternità, diritto alla maternità, rifiuto della maternità, lutto della lingua madre – che nei tre romanzi s’intreccia con il trauma, insieme storico e privato, dell’esilio, e ci chiederemo se il racconto letterario, in questo caso finzionale e non autobiografico, possa configurarsi come uno strumento di cura transculturale, in linea con i recenti contributi critici sulla funzione riparatoria e transitiva della letteratura (A. Gefen). </span></p> Ramona Onnis Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 147 158 10.13133/2532-1994/19095 Decolonizzare l’archivio. Digital Humanities e transculturalità https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19096 <p><span style="font-weight: 400;">Il contributo esplora il rapporto tra Digital Humanities (DH) e Transcultural Studies (TS), evidenziando come le DH non siano solo strumenti metodologici per i TS, ma condividano con essi elementi centrali, come una concezione collettiva della cultura e un'impostazione etica nei confronti dei fenomeni sociali. Lo studio affronta due questioni fondamentali: se la sfera digitale possa essere considerata uno spazio transculturale e in che modo la transculturalità possa essere rappresentata attraverso i progetti di DH. Attraverso un'analisi degli approcci teorici e di alcune recenti iniziative nel campo delle DH, si esaminano le possibilità e i limiti dello spazio digitale nel processo di decolonizzazione delle narrazioni e nella promozione dell'inclusività. Particolare attenzione è dedicata all'impiego di metodologie come il </span><em><span style="font-weight: 400;">deep mapping</span></em><span style="font-weight: 400;"> e la realtà virtuale, valutandone l'efficacia nella rappresentazione della transculturalità, nel favorire l'empatia e nell'ampliare l'impegno per la diversità culturale. In conclusione, l'articolo propone le DH come uno spazio trasformativo capace di promuovere il dialogo transculturale, offrendo strumenti che superano i confini accademici e influenzano concretamente le politiche culturali e sociali.</span></p> Daniel Raffini Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 159 173 10.13133/2532-1994/19096 Testi e corpi di reclusi. Le morfologie del carcere di Antoine Volodine (a partire da Antonio Gramsci) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19097 <p><span style="font-weight: 400;">Questo contributo esamina </span><em><span style="font-weight: 400;">Le post-exotisme en dix leçons, leçon onze</span></em><span style="font-weight: 400;"> di Antoine Volodine (1998), opera di finzione ascrivibile alla letteratura carceraria, facendo riferimento alle </span><em><span style="font-weight: 400;">Lettere dal carcere</span></em><span style="font-weight: 400;"> (1926-1937) di Antonio Gramsci. Le Lettere di Gramsci rappresentano per l’analisi un modello esemplare di scrittura carceraria, capace di far emergere alcuni nuclei morfologici che affiorano come topoi nelle storie di detenzione sia finzionali sia non finzionali, in particolare la narrazione 1) del corpo incarcerato; 2) dell’esperienza alterata dello spazio e del tempo; 3) dell’esperienza onirica e immaginativa; 4) delle modalità e strategie di comunicazione tra detenuti.</span></p> Stefania Irene Sini Carlo Caccia Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 174 198 10.13133/2532-1994/19097 Per una lettura transculturale de “Le retour au désert” di Bernard-Marie Koltès https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19098 <p><span style="font-weight: 400;">Lo scopo del lavoro qui presentato è quello di provare a leggere un’opera teatrale come </span><em><span style="font-weight: 400;">Le retour au désert</span></em><span style="font-weight: 400;">, realizzata da Bernard-Marie Koltès nel 1988, attraverso il prisma di una prospettiva transculturale che tenga conto non solo dell’interconnessione e della molteplicità delle culture, ma soprattutto del loro vitale – e talvolta doloroso – attraversamento. Questo ci permetterà di investigare con maggiore spessore il significato della ramificazione tra spazio e alterità, così come il nesso intrinseco tra memoria e identità, nonché la loro problematica interconnessione. Si cercherà, in ultima istanza, di indagare e mettere in rilievo l’importanza dello sfruttamento delle opposizioni strutturali nel dramma, il che coincide con una caratteristica precipua del dramma koltesiano, legata all’uso del mito – classico e biblico – per scardinare le numerose aporie della cultura occidentale.</span></p> Vincenzo Spanò Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-18 2025-04-18 9 199 207 10.13133/2532-1994/19098 Pirandello e l’ombra degli scienziati: tra Nordau e Mantegazza https://rosa.uniroma1.it/rosa03/novecento_transnazionale/article/view/19099 <p><span style="font-weight: 400;">Nel presente articolo intendo sottolineare come, nell’Europa </span><em><span style="font-weight: 400;">fin de siècle</span></em><span style="font-weight: 400;">, i divulgatori della rivoluzione positivistica si appropriarono spesso del registro umoristico, considerato il più adeguato a evidenziare le contraddizioni determinatesi tra una nuova concezione dell’uomo e della società, emersa dalle recenti acquisizioni scientifiche (in particolare dall’affermazione della dottrina darwiniana), e l’immutabilità delle convenzioni. Indagherò dunque le possibili suggestioni che </span><em><span style="font-weight: 400;">Le menzogne convenzionali della nostra civiltà</span></em><span style="font-weight: 400;"> del medico ungherese Max Nordau e il romanzo </span><em><span style="font-weight: 400;">Le tre Grazie</span></em><span style="font-weight: 400;"> del medico e antropologo monzese Paolo Mantegazza esercitarono sull’opera di Luigi Pirandello dagli anni della formazione fino al 1905, focalizzandomi in particolare sulle novelle </span><em><span style="font-weight: 400;">Le tre carissime</span></em><span style="font-weight: 400;"> e </span><em><span style="font-weight: 400;">Senza malizia</span></em><span style="font-weight: 400;"> e sul </span><em><span style="font-weight: 400;">Fu Mattia Pascal</span></em><span style="font-weight: 400;">.</span></p> Matilde Esposito Copyright (c) 2025 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ 2025-04-23 2025-04-23 9 208 222 10.13133/2532-1994/19099