https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/issue/feed Semestrale di studi e ricerche di geografia 2024-02-01T14:08:34+00:00 Riccardo Morri riccardo.morri@uniroma1.it Open Journal Systems <div align="JUSTIFY"> <p>La rivista, fondata nel 1988, è erede delle "Pubblicazioni dell'Istituto di geografia", edite dal 1931. Inserita dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca nell'elenco delle riviste scientifiche di classe "A" dell'Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Settore B1: Geografia e, al 18/02/2014, nell'elenco delle riviste scientifiche dell'Area 8 (Ingegneria civile e architettura), dell'Area 13 (Scienze economiche e statistiche) e dell'Area 14 (Scienze politiche e sociali). </p> </div> https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18643 Bilancio di un’esperienza editoriale per ragionare su potenzialità e limiti del dibattito nella geografia italiana 2024-01-17T10:53:31+00:00 Edoardo Boria edoardo.boria@uniroma1.it Matteo Marconi matteo.marconi@uniroma1.it Paolo Sellari Paolo.Sellari@uniroma1.it <p>Questa introduzione non si limita soltanto a presentare i contenuti specifici discussi nel convegno DOVE. La dimensione situata del potere: perché conta, quanto conta, come indagarla, ma prende occasione da questa esperienza per riflettere sui problemi della nostra attività di ricerca. Per quanto riguarda il primo aspetto, si è voluto mettere alla prova una categoria fondamentale delle scienze geografiche, quella di posizione, al fine di rilanciare un discorso autenticamente geografico sul potere. Relativamente all’aspetto delle pratiche disciplinari, invece, si è riflettuto su potenzialità e limiti dell’attività di ricerca nell’attuale contesto scientifico sulla base dell’esperienza che i curatori hanno riscontrato lavorando alla realizzazione di quest’opera: refrattarietà al confronto intellettuale, ostacoli imposti dall’attuale sistema di valutazione della produzione scientifica, individualismo accademico, riluttanza a impegnarsi su questioni teoriche, difficoltà intrinseche al sapere geopolitico. Dato che siamo una comunità in movimento è bene sottolineare sia i punti di forza sui quali spingere sia le debolezze da emendare.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18469 Emergenza Xylella in Salento (Puglia): una questione geopolitica 2023-10-18T18:37:19+00:00 Margherita Ciervo margherita.ciervo@unifg.it <p>Il Salento presenta caratteri naturali e antropici peculiari: territorio prevalentemente pianeggiante occupato da venti milioni di ulivi plurisecolari che per legge non potevano essere espiantati; frammentazione fondiaria caratterizzata da economia familiare e piccola impresa; strutture demografiche invecchiate. Tali aspetti rappresentavano un ostacolo oggettivo alla profittabilità del suolo e una barriera alla libera espansione dell’economia di mercato. In tale contesto si inserisce il fenomeno del disseccamento degli ulivi che nel 2013 è imputato a diverse cause e patogeni fra cui <em>Xylella fastidiosa</em> (<em>Xf</em>), batterio da quarantena. Tuttavia, le istituzioni si concentrano solo su <em>Xf</em> adottando misure che prevedono abbattimento di alberi (infetti e non), uso massiccio di pesticidi e divieto di piantare piante ospiti di <em>Xf</em>. La proclamata emergenza – divenuta permanente – consente ancora oggi, dopo dieci anni, di derogare ai principi costituzionali e alla normativa ordinaria a tutela degli ulivi e del paesaggio, di “liberare” suolo e destinarlo a nuovi usi altrimenti preclusi. È evidente come la “questione <em>Xylella</em>”, lungi dall’essere solo agronomica e ambientale, è una questione geopolitica.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18470 Le pratiche di riforestazione israeliane: relazioni di potere fra mito e territorio 2023-10-13T18:15:05+00:00 Nicola Fatone nicola.fatone@uniroma1.it <p>I primi insediamenti sionisti si stabiliscono nella regione palestinese verso la fine del XIX secolo, realizzando nella provincia ottomana una forma di coesistenza tra le comunità ebraiche appena giunte e la popolazione locale. Il rapporto con il territorio sviluppato dalle comunità ebraiche è la realizzazione di un concetto politico di localizzazione, espresso da una relazione dialettica fra l’evocazione ancestrale di uno spazio mitico e la sua configurazione empirica. In particolare, la pratica delle riforestazioni condotte dai pionieri rappresenta un dispositivo di potere che si inserisce nello spazio politico della società palestinese agli albori della modernità e contribuisce alla realizzazione del progetto sionista. L’analisi dei processi orientati al territorio e delle istituzioni deputate alle attività boschive può contribuire alla comprensione degli elementi prodromici del conflitto israelo-palestinese attraverso il rapporto strumentale fra uomo e ambiente, paesaggio e rappresentazione culturale.</p> <p>&nbsp;</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18463 Tra energia e dati. Come cambiano geopolitica e geoeconomia lungo un’infrastruttura 2023-10-17T15:24:39+00:00 Simonetta Armondi simonetta.armondi@polimi.it <p>Alcune funzioni territoriali “tecniche” incise nello spazio del Nord Italia – territori manifatturieri, piattaforme logistiche, porti, impianti di combustione e produzione di energia, oleodotti, raffinerie – restituiscono una complessa stratigrafia di reti e assemblaggi di attori che scrivono e riscrivono le proprie strategie a molteplici scale. La geografia trans-frontaliera costruita nel tempo attraverso e intorno all’Oleodotto TAL e al porto di Trieste risulta di grande interesse. Il caso ci restituisce un tentativo (non semplice, né lineare) di <em>rescaling</em> a livello locale delle geoeconomie internazionali, nazionali e regionali e degli interessi economici. Le considerazioni svolte nel contributo conducono a evincere profili di complessità e di materialità del nesso tra spazi e poteri – istituzionali, economici delle multiutility e delle lobbies, in particolare –, che studi confinati alla scala municipale, provinciale e regionale, da un lato, ed estesi alla scala nazionale ed europea, dall’altro, non possono spiegare.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18466 Posizione, cambiamento climatico, trasformazione. Il caso dell’Artico 2023-08-01T13:05:34+00:00 Paolo Sellari paolo.sellari@uniroma1.it <p><em>I cambiamenti climatici e ambientali su scala planetaria, particolarmente evidenti dell’Artide, hanno arricchito l’estremo settentrione del mondo di nuove valenze funzionali ricche di motivi di interesse geopolitico, economico, strategico-militare. </em></p> <p><em>Da oggetto di mitiche narrazioni e di una ricca storiografia sulle vicende esplorative, l’Artico, a causa dello scioglimento dei ghiacci, è diventato oggetto di pretese geopolitiche legate all’accessibilità a nuove risorse che si rendono disponibili, a nuove rotte mercantili che determinano l’insorgere di un nutrito intreccio di dispute tra gli Stati che vi si affacciano e che hanno ridisegnato un nuovo quadro di geografie del potere. </em></p> <p><em>La differente percezione delle minacce da parte delle potenze artiche e le posture assunte dai diversi attori a seguito del conflitto russo-ucraino, potrebbero minare la tradizionale e consolidata cooperazione regionale e internazionale e rendere l’Artico ancor più un’area di scontro geopolitico più che di confronto. </em></p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18474 L’Unione europea è un attore globale? Riflessioni sul metodo dell’analisi geopolitica a partire dagli studi di Saul Cohen 2023-08-01T14:33:32+00:00 Michele Pigliucci m.pigliucci@unilink.it <p>Un elemento centrale della riflessione sulla caratterizzazione epistemologica della geopolitica ruota attorno al ruolo della geografia nella definizione degli elementi spaziali sui quali insistono le dinamiche politiche. In questo quadro un apporto significativo al dibattito può essere attribuito agli studi di Saul Bernard Cohen, studioso statunitense che intese centrare il proprio metodo d’indagine sul recupero del senso geografico come base per valutazione e interpretazioni delle dinamiche globali.</p> <p>Il contributo intende offrire elementi di riflessione in merito alla lettura geopolitica del ruolo dell’Unione europea a partire dall’indagine di Cohen, contestualizzandone le intuizioni nel quadro della Dichiarazione di Versailles del 2022 e del confronto sull’Autonomia strategica e sulle vulnerabilità strutturali che ne impediscono la realizzazione, al fine di offrire elementi al dibattito sull’esistenza, sull’attualità e sulla metodologia di una geopolitica a base geografica.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18467 Globalizzazione dell’emergenza e superamento della logica nazionale. Machiavelli in soffitta? 2023-11-20T16:11:53+00:00 Alessandro Ricci alessandro.ricci@unibg.it <p>Il contributo si propone di indagare il tema della globalizzazione come traiettoria non tanto unificante dei destini mondiali, come alcuni autori nel corso degli anni Novanta avevano evidenziato, ma di continue crisi ed emergenze, che sono emerse in maniera più dirompente sullo scenario geopolitico e geoeconomico mondiale soprattutto dal 2001 in poi. Tale dinamica complessiva ha comportato una serie di conseguenze sul sistema politico mondiale e sulle relazioni internazionali che nell’articolo vengono affrontate sotto la chiave di lettura del superamento della logica nazionale a favore di una governance globale delle emergenze. Portando all’attenzione del lettore alcuni casi concreti di crisi internazionale (le conseguenze dell’attacco dell’11 settembre con gli impegni multilaterali in Afghanistan e Iraq; la crisi economico-finanziaria del 2007/2008; la Primavera araba, con ciò che essa ha comportato in termini di stabilità regionale, di crisi migratoria e di affermazione dell’ISIS; e infine la parabola dello Stato Islamico) il contributo intende delineare i tratti di un più o meno parziale surclassamento della logica politica che ha fondato le relazioni internazionali dall’inizio dell’età moderna, e che è inquadrabile nel binomio fino a ieri indissolubile tra autorità politica e territorio.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18471 La localizzazione delle strutture militari e le relazioni con il territorio come forma di potere situato 2023-08-01T14:08:24+00:00 Daniele Paragano daniele.paragano@unicusano.it <p>Per quanto poco analizzata, la presenza militare costituisce una presenza in grado di modificare i territori esercitando su di essi un potere che si sviluppa a molteplici scale, anche nei luoghi e tempi di non conflitto. Caserme, poligoni, aree addestrative ma anche infrastrutture di comunicazione rappresentano quindi l’occasione per riflettere, partendo da elementi di materialità, sui processi di militarizzazione delle società. Muovendosi all’interno di una prospettiva di geografia militare critica, il contributo analizza come la localizzazione delle strutture militari e la loro presenza possano costituire una forma di potere situato, proponendo una lettura della presenza militare che possa contribuire alla costruzione di una riflessione estesa sulla militarizzazione dei luoghi e delle società.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18472 Investimenti diretti esteri, innovazione locale e sicurezza nazionale: una sintesi geotecnologica 2023-10-19T17:13:24+00:00 Alberto Maria Radici lbertomaria.radici@uniroma1.it <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">La produzione di conoscenza scientifico-tecnologica ha una duplice natura: localizzativa</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">e relazionale. Nell’attuale geografia globale dell’innovazione, contraddista dal predominio di un</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">numero ristretto di unità spaziali altamente dense e specializzate, sono i luoghi, ed in particolare i</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">sistemi di innovazione regionale (Storper, 1997; Iammarino, 2005) a fungere da depositari delle</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">competenze necessarie per la creazione di nuove invenzioni. Tuttavia, l’accesso a informazioni e</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">competenze localizzate al di fuori degli spazi di prossimità è elemento essenziale per migliorare,</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">perfezionare e adattare tecniche, processi e prodotti (Ernst &amp; Kim, 2002; Bathelt et al., 2004). In</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">questo contesto, la letteratura geografica internazionale contemporanea sostiene l’idea secondo</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">cui gli investimenti transnazionali fungono da ponte, principale mezzo per trasferire conoscenza da</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">un luogo ad un altro, con effetti dirompenti sull’innovatività locale sia di chi investe sia di chi attrae</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">capitali (Crescenzi &amp; Iammarino, 2017).</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">Nella letteratura geopolitica, invece, ci si è soffermati sulla dimensione prettamente securitaria degli</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">IDE, sottolineando come questi possano essere realizzati allo scopo di drenare conoscenza</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">scientifica per finalità eminentemente strategiche (Lai, 2021). Tuttavia, nonostante il crescente</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">rafforzarsi dei legami tra potere, investimenti e tecnologia, nessuno ha ancora formulato tentativi</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">volti a concettualizzare i nessi causali diretti e indiretti tra investimenti transnazionali, innovatività</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">locale e competitività geopolitica nazionale. In un contesto geoeconomico che valorizza sempre di</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">più il ruolo della <em>Technik</em>, ossia del “quoziente tecnologico” dei territori (Sellari, 2021), questa</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">indagine si prospetta di problematizzare il ruolo dei luoghi e delle loro peculiari capacità innovative</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">nell’attrarre, indirizzare e plasmare la rete di IDE che interconnette e rende interdipendenti tutti i</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">principali attori geopolitici dell’arena internazionale. A tale fine, la presente ricerca si propone di</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">riassemblare e reinterpretare le recenti evidenze empiriche sugli effetti degli IDE sull’innovatività</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">locale con quelle proposte dalla letteratura geopolitica, per evidenziare come, negli ultimi decenni,</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">gli IDE abbiano contribuito a plasmare la traiettoria geopolitica dei territori, modificando</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">profondamente il portafoglio di competenze scientifico-tecnologiche negli spazi che fungono da</p> <p class="TestoTesinaCAF" style="line-height: normal;">centri nevralgici all’interno delle geoeconomie nazionali.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18473 La posizione come problema geopolitico. Fatto, differenza e relazione in Friedrich Ratzel e Carl Schmitt 2023-08-01T14:27:11+00:00 Matteo Marconi matteo.marconi@uniroma1.it <p>Nelle prime pagine del <em>Nomos della terra</em> Carl Schmitt prende le distanze dai geografi e precisa che i concetti usati nella trattazione hanno un fondamento giuridico e non geografico. Un colpo non da poco, dal momento che la dimostrazione ha al centro lo spazio politico e le configurazioni della storia europea degli ultimi mille anni. Nonostante questo, l’opera di Schmitt esce fuori dalla dimensione prettamente giuridica, ma non tanto per incontrare la geografia che sposa il determinismo, quanto la spazialità ratzeliana. Il concetto di posizione è il punto di contatto ideale tra Schmitt e Friedrich Ratzel. Per entrambi la posizione è concretezza fattuale, il tentativo di trovare una spiegazione situata al politico al di là delle costruzioni artificiali delle istituzioni. D’altra parte, la posizione è anche differenza e relazione: le differenti proprietà nello spazio sviluppano relazioni reciproche. Un’indagine parallela su questi due grandi della cultura europea della crisi può ristabilire quei sentieri transdisciplinari funzionali a dare maggiore consistenza agli studi sullo spazio politico. L’incontro tra tradizioni diverse che utilizzano strumenti assimilabili sarà reso possibile dalla comune appartenenza dei due autori a un filone critico tanto del positivismo che delle spiegazioni istituzionali sul politico e in definitiva ha lo scopo di porre le basi per un pensiero sistematico sullo spazio politico.</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18465 Ingiustizia epistemica e riviste geografiche 2023-10-17T13:25:23+00:00 Stefano De Rubertis stefano.derubertis@unisalento.it <p>In letteratura, è evidente una crescente attenzione per i problemi connessi alla produzione e legittimazione della conoscenza e alle possibili conseguenti ingiustizie epistemiche.</p> <p>Le riviste scientifiche sono considerate un importante canale di legittimazione e di partecipazione alla produzione di conoscenza, alla quale contribuiscono considerevolmente, per aspetti e scale molteplici, generando privilegi linguistici, culturali, di genere…</p> <p>La composizione delle redazioni delle principali riviste geografiche (le prime al mondo per impatto) e delle riviste italiane (di classe A, secondo l’agenzia italiana Anvur) conferma l’egemonica rilevanza della componente anglofona nelle riviste “internazionali” e della componente italiana nelle riviste italiane. Nell’articolo sono discusse le conseguenze e le sfide future.</p> <p>&nbsp;</p> 2024-02-01T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2024 Semestrale di studi e ricerche di geografia