https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/issue/feedSemestrale di studi e ricerche di geografia2025-01-23T18:40:05+00:00Riccardo Morririccardo.morri@uniroma1.itOpen Journal Systems<div align="JUSTIFY"> <p>La rivista, fondata nel 1988, è erede delle "Pubblicazioni dell'Istituto di geografia", edite dal 1931. Inserita dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca nell'elenco delle riviste scientifiche di classe "A" dell'Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Settore B1: Geografia e, al 18/02/2014, nell'elenco delle riviste scientifiche dell'Area 8 (Ingegneria civile e architettura), dell'Area 13 (Scienze economiche e statistiche) e dell'Area 14 (Scienze politiche e sociali). </p> </div>https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18727Lo spazio europeo come «LGBTIQ Freedom Zone»: riflessioni geografiche2024-06-19T10:22:26+00:00Stefania Bonfigliolistefania.bonfiglioli@unibo.it<p>Questo articolo parte dalla «Dichiarazione dell’Unione europea come LGBTIQ Freedom Zone», risoluzione approvata nel 2021 dal Parlamento europeo, e in particolare dalla seguente domanda di ricerca: quali immaginazioni geografiche sono rese possibili dall’idea di «LGBTIQ Freedom Zone» («zona di libertà [per le persone] LGBTIQ»)? Per rispondere ad essa, analizzo alcuni dati raccolti in una mia ricerca qualitativa sul campo, consistente in interviste semi-strutturate a componenti di associazioni LGBTQ+ italiane. L’analisi dei dati – e dei punti di vista queer in essi contenuti – è approfondita attraverso riflessioni di epistemologia geografica condotte da una prospettiva femminista. Nell’interpretazione che propongo, le immaginazioni geografiche legate all’idea di «LGBTIQ Freedom Zone» ruotano attorno al concetto di libertà, nella misura in cui tale concetto interseca e fa interagire, da una parte, un’epistemologia geografica della visibilità dei soggetti – plurali e corporei – e, dall’altra, la costruzione di una teoria geografica del concetto di zona. Zona viene qui interpretata come anti-cartografico spazio di libertà e di differenza non gerarchica.</p> <p> </p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18649Determination of the Geographical Genius Loci of the Biblical Exodus: Experiences of Exploratory Factor Analysis of the Exodus Text [Ex. 13:20 - Ex. 20:26]2024-06-19T10:28:42+00:00Fabio Crosillafabio.crosilla@uniud.it<p>The aim of the paper is to deepen the study of the Humanistic Geography Third Space – i.e. the space of cultural stratification and memory rooting of individuals and society – for the text of the Biblical Exodus, comprised between Ex. 13:20 and Ex. 20:26. To this aim, the paper reports the results of some experiments of exploratory factor analysis (so called, EFA) for the Third Space items proposed by Lando and Voltolina (2005), i.e. the geographic fact, the sense of place, the cultural roots, the landscapes of the mind and the territorial consciousness. The objective of the EFA is to identify any latent factors, obtainable from correlation studies of the five sample items listed above, in order to identify the geographical <span class="s7">Genius loci</span>, i.e. the spirit of the Third Space of the Exodus text included in the interval Ex. 13:20 - Ex. 20:26. The results surprisingly confirm the model recently proposed by M. Vecco (2020) about the peculiarities of the <span class="s7">Genius loci</span>, interpreted as a meta-concept of a holistic approach, characterized by a double nature of physical reality and spiritual entity<span class="s12">. </span>The literary interval taken into consideration corresponds to one of the more specifically “geographical” parts of the Exodus, in which the path taken by the Jews from the Land of Goshen to Mount Sinai, is described.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18707Territori di economia solidale. Il caso della filiera del “Pan e Farine del Friul di Mieç”2024-07-25T13:27:33+00:00Roberta Curiazircuriazi@flacso.edu.ecNadia Carestiatonadia.carestiato@uniud.itLucia Pianilucia.piani@uniud.it<p>Il dibattito pubblico sugli impatti ambientali e sociali negativi del capitalismo e del libero mercato ha determinato una spinta verso visioni e prospettive di sviluppo territoriale più olistiche, che postulano l’adozione di un diverso agire a livello di economie locali con una chiamata diretta a territori e comunità come soggetti attivi di progettualità orientate all’obiettivo comune di riportare gli scambi economici entro una dimensione ‘solidale’, che permetta ai cittadini di decidere non solo quali beni acquistare ma anche quali scelte produttive adottare. L’obiettivo di questo lavoro, centrato sul caso della filiera del “Pan e Farine del Friul di Mieç” nella regione Friuli Venezia Giulia, è di ragionare sull’apporto dell’economia solidale come motore di azioni indirizzate alla ri-territorializzazione dei processi economici a partire dal settore agroalimentare mediante la creazione di nuove reti locali solidali che integrano produzione, trasformazione, distribuzione e consumo in modo socialmente e ambientalmente sostenibile.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18716The City of Algorithms: City Brain and Air Quality in Hangzhou2024-10-08T10:18:29+00:00Giovanna Galeota Lanzagiovanna.galeotalanza@unina.it<p>The research aims to analyze the impact of the implementation of smart urban platforms on the quality of life of citizens, focusing on air quality in the city of Hangzhou. In particular, the research attempts to assess whether introducing the “City Brain” platform in 2016, aimed at optimizing urban traffic management, has improved the levels of atmospheric pollutants. The analysis covered data relating to the levels of fine particulate matter (PM 2.5) and carbon monoxide (CO) collected in the period 2014-2022. Preliminary results suggest a possible correlation between the adoption of the platform and the improvement of air quality, emphasizing smart technology in sustainable development and improving the lives of citizens. However, it is essential to also consider other environmental, socio-economic, and meteorological factors that may affect pollution levels. This study, therefore, intends to lay the groundwork for further research in this field, representing an attempt to contribute to the growing literature on the intersection between technology and urban sustainability.</p> <p> </p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18928Il limes coloniale italiano e il ruolo (inesplorato) del Club Africano di Napoli. Nuovi cantieri di ricerca: per una lettura decoloniale in archivio2024-12-08T20:28:08+00:00Floriana Gallucciofgalluccio@unior.itEleonora Guadagnoeguadagno@unior.it<p>Nel contesto del fitto dibattito internazionale che dalla seconda metà del XX secolo ha riletto criticamente i processi di colonizzazione anche grazie all’apporto dei <em>postcolonial</em> studies, il colonialismo italiano rimane un ambito di ricerca relativamente inesplorato, salvo alcune rilevanti eccezioni. Nella fase genetica del processo di colonizzazione italiana, la città di Napoli fu considerata un nodo centrale per la proiezione mediterranea del <em>limes</em> coloniale, come testimoniato dalla fondazione nel 1880 del Club Africano di Napoli (CAfrNA), poi divenuto Società Africana d’Italia (SAI), ovvero il nucleo originario della Società di Studi Geografici e Coloniali di Firenze, affermatasi quale importante sodalizio della geografia nazionale. Il contributo si propone di esplorare il fondo documentale inedito del CAfrNA appartenente all’archivio SAI, conservato presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, e ancora in attesa di un adeguato riordino, per un più attento inquadramento del colonialismo italiano attraverso la costruzione di memorie decoloniali.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18873Ambiente, cambiamento climatico e questione di genere: una proposta di lettura2024-10-25T13:17:43+00:00Paolo Rogninipaolo.rognini@unipi.it<p class="s5"><span class="s6">L</span><span class="s6">’</span><span class="s6">impegno per la tutela dell</span><span class="s6">’</span><span class="s6">ambiente in una prospettiva di genere può essere determinato da una serie di fattori individuali e contestuali, in cui gli aspetti culturali, sociali e geografici possono giocare un ruolo decisivo. La letteratura suggerisce differenze sostanziali nelle percezioni e nei comportamenti ambientali tra uomini e donne. </span><span class="s6">Essa</span><span class="s6"> indica che le donne possono essere più inclini a sostenere pratiche e comportamenti sostenibili. Ciò p</span><span class="s6">uò</span><span class="s6"> essere attribuito a vari fattori, tra cui una maggiore consapevolezza sociale, la responsabilità familiare e il coinvolgimento nelle questioni comunitarie. A tutte le latitudini, il coinvolgimento nelle politiche ambientali è diversificato, con una prevalenza di decisori uomini, anche se in proporzioni variabili. </span><span class="s6">Questo studio </span><span class="s6">offre</span><span class="s6"> una panoramica multidisciplinare, con particolare attenzione alla questione di genere nelle politiche internazionali, soprattutto nel </span><span class="s6">“</span><span class="s6">Sud</span><span class="s6">”</span><span class="s6"> del mondo, </span><span class="s6">particolarmente</span><span class="s6"> per ciò che concerne il cambiamento climatico. L</span><span class="s6">’</span><span class="s6">articolo dimostrerà come il coinvolgimento del potenziale femminile possa </span><span class="s6">portare a una maggiore efficacia nella mitigazione dei fenomeni ambientali. Infine, </span><span class="s6">analizza</span><span class="s6"> la letteratura più recente sulle implicazioni sociali queer e sul disagio psichico noto come eco-ansia.</span></p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18950“Africa. Le collezioni dimenticate”: un progetto contro l’oblio e la rimozione2024-12-17T10:53:09+00:00Caterina Pozzoboncaterina.pozzobon@uniroma1.it<p>Le porte delle sale di Palazzo Chiablese del circuito dei Musei Reali di Torino si aprono davanti a me in un non così freddo pomeriggio di dicembre. Sono da sola nell’atrio del museo e così prendo il mio tempo per esibire l’abbonamento che mi permette di visitare la mostra gratuitamente, fare due chiacchiere con il bigliettaio e riporre cappotto e borsa negli appositi armadietti. Mentre mi preparo per entrare nel percorso della mostra, cerco di regolare le mie aspettative, consapevole che il titolo “Africa. Le collezioni dimenticate” si propone di affrontare una pagina definita da Angelo Del Boca come uno dei grandi rimossi della storia italiana recente che ancora oggi influenza il modo in cui ci relazioniamo e pensiamo al continente africano: il passato coloniale italiano.</p> <p> </p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18936A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923-2023) a cura di Lorenzo Migliorati2024-12-14T13:10:14+00:00Benedetta Castiglionietta.castiglioni@unipd.it<p>Spesso purtroppo gli anniversari di eventi che hanno segnato tragicamente la storia di un territorio vengono celebrati solo con qualche atto o evento commemorativo piuttosto superficiale. Il volume «A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923-2023)» curato da Stefano Migliorati è invece un caso diverso. A cent’anni dell’evento disastroso e drammatico del crollo della Diga del Gleno nell’alta Val di Scalve - che il 1 dicembre del 1923 ha stravolto il territorio di questa valle bergamasca e di parte della Val Camonica nel bresciano e ha causato la morte di circa 500 persone – il volume raccoglie gli esiti di un approfondito lavoro di ricerca condotto nell’ambito del Centro studi sul territorio “Lelio Pagani” dell’Università di Bergamo da un nutrito gruppo di docenti e ricercatori di diverse discipline.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18937The Routledge Handbook of Cartographic Humanities a cura di Tania Rossetto, Laura Lo Presti 2024-12-14T13:20:54+00:00Alessandra Ghisalbertialessandra.ghisalberti@unibg.it<p>Il corposo volume in lingua inglese, curato da Tania Rossetto e Laura Lo Presti e edito da Routledge, prospetta numerose forme cartografiche prodotte nel tempo nell’ambito delle discipline umanistiche a livello internazionale, quale esito di molteplici prospettive culturali. Il volume restituisce centralità alla cartografia nell’alveo delle riflessioni umanistiche attraverso una pluralità di contributi che spaziano dalla geografia all’arte, dalla storia agli studi visuali, dall’antropologia al digitale. L’obiettivo è di mostrare come il sapere cartografico sia all’avanguardia e aperto a un articolato insieme di prospettive disciplinari a livello internazionale, con un cospicuo contributo umanistico in grado di rompere la presunta oggettività della carta geografica e offrire differenti visioni soggettive e discorsive.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19025Spazi di guerra, spazi di pace. Una lettura geografica di Michael Walzer e delle culture morali del conflitto armato2025-01-17T08:50:31+00:00Francesca Governafrancesca.governa@polito.it2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18940Sebastiano Caboto. El piloto mayor e la sua armada dalla Spagna all’incubo del Paranà di Antonio Violante2024-12-15T17:05:53+00:00Carla Masetticarla.masetti@uniroma3.it<p>A soli due anni di distanza dalla sua precedente pubblicazione su <em>Giovanni Caboto. El gran armirante verso il sogno del Catai</em> (Le Monnier Università, 2022), Antonio Violante torna a interessarsi alle vicende biografiche ed esplorative dei veneziani Caboto, offrendoci una interessante e attenta ricostruzione del periodo centrale della vita di Sebastiano, terzogenito di Giovanni, dal momento in cui egli nel 1512, dopo la morte di Enrico VII, passa al servizio della Spagna fino al 1537, quando al suo rientro dal viaggio sudamericano e a seguito di sette anni di processi, viene condannato per il comportamento tenuto nei confronti dei suoi sottoposti.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18941Geografia, nuove tecnologie e turismo di Monica Morazzoni e Giovanna Giulia Zavettieri 2024-12-15T17:10:06+00:00Davide Paviadavide.pavia@uniroma1.it<p>Sempre più spesso, le cronache locali e nazionali prestano attenzione alla rivolta nei confronti del fenomeno dell’<em>overtourism</em>, la quale ha dimostrato di poter travalicare i limiti della legalità sfociando in episodi di danneggiamento e vandalismo: si fa riferimento in particolar modo al caso della Capitale, dove alle manifestazioni di protesta come quella svoltasi presso la sede della piattaforma Booking.com il 26 ottobre del 2024, si sommano le violazioni dei lucchetti che gli albergatori, o meglio i locatari, affiggono nei pressi dell’ingresso dei loro esercizi ricettivi, per rendere il turista autonomo nell’atto del check-in.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18942Sapere e saper fare geografia Teorie e pratiche nella scuola dell’infanzia e primaria di Gino De Vecchis e Daniela Pasquinelli d’Allegra2024-12-15T17:13:22+00:00Emilia Sarnoemilia.sarno@unipegaso.it<p>La formazione è una priorità che, da tempo, in Europa e non solo in Italia, è sostenuta da un costante ripensamento sia per dare sempre maggiore centralità alla professione docente, sia per renderla effettivamente rispondente alle esigenze della società contemporanea. Essa è, infatti, considerata un fattore strategico dalla Commissione Europea, mentre la stretta connessione, tra università e istituzioni scolastiche, una componente rilevante. Il salto di qualità rispetto al passato consiste nella concezione di fornire una significativa formazione, oltre che negli ambiti disciplinari, nelle metodologie didattiche, nonché nelle strategie cognitive e metacognitive, fino alle competenze relazionali, valutative e auto-valutative. Eppure, l’attitudine principale è rappresentata dalle competenze riflessive, ovvero dalla capacità di saper osservare e guidare i complessi processi dell’apprendimento, mettendo in atto forme di insegnamento consapevole e intenzionale. Peraltro, se la peculiarità della professione docente è quella di essere al passo dei tempi, non basta la formazione iniziale, ma è necessaria una formazione permanente, che consenta di affinare le metodologie prima richiamate.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18943Le piazze vuote. Ritrovare gli spazi della politica di Filippo Barbera2024-12-15T17:16:59+00:00Massimiliano Tabusitabusi@unistrasi.it<p>Compulsando questo testo di Filippo Barbera, salta agli occhi il titolo “Le piazze vuote”, che farebbe pensare a un’analisi sul riflusso dei movimenti e delle loro espressioni di piazza, dopo gli anni dell’Onda (2008) e delle contestazioni alle pretese “riforme” della scuola e dell’Università (2010). Oppure quel titolo, così in evidenza rispetto al sottotitolo, sembra evocare le lapidarie parole del Segretario socialista Pietro Nenni dopo la <em>débâcle</em> del Fronte Democratico Popolare del 1948, costruito assieme al Partito Comunista di Palmiro Togliatti: «piazze piene, urne vuote». Però, se questo fosse il riferimento nel titolo del volume, non ce la caveremmo con una mera inversione dei fattori: in questi anni le piazze appaiono sì piuttosto vuote, ma mai le urne lo sono state di più, con un’astensione talmente elevata da imporre una riflessione profonda sulla salute, il funzionamento e il senso stesso delle democrazie contemporanee. Ci aiuta, allora, il sottotitolo: “Ritrovare gli spazi della politica”. Le piazze evocate dal titolo sono <em>anche </em>quelle comunemente intese, ma sono pure un riferimento metaforico a contesti spaziali che, in vario modo, sono protagonisti dello scritto: luoghi d’incontro, ambiti territoriali, compartimentazioni amministrative e tutte le relative intersezioni possibili.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18948Sguardi geo-letterari sul paesaggio: dal racconto del paesaggio al paesaggio come racconto (Genova, 27 e 28 maggio 2024)2024-12-16T17:01:46+00:00Carlo Giunchicarlo.giunchi@edu.unige.it<p>Lunedì 27 e martedì 28 maggio 2024 si è svolto a Genova, presso Palazzo Ducale, nella Sala della Società di letture e conversazioni scientifiche, il convegno internazionale <em>Sguardi geo-letterari sul paesaggio. Dal racconto del paesaggio al paesaggio come racconto</em>. Il convegno, patrocinato dall’Associazione dei Geografi Italiani (A.Ge.I.), dal Dipartimento di Scienze della Formazione (DISFOR) dell’Università degli Studi di Genova e dall’Ordine dei Giornalisti della Liguria, è stato organizzato dai gruppi di lavoro dell’A.Ge.I. <em>Geografia e letteratura </em>e <em>Landscapes studies</em>, coordinati rispettivamente da Giacomo Zanolin (Università degli Studi di Genova) e Marcello Tanca (Università degli Studi di Cagliari). L’organizzazione congiunta ha avuto come obiettivo quello di spingere i relatori e le relatrici a esplorare le numerose intersezioni tra letteratura e paesaggio, evidenziando sia il protagonismo di quest’ultimo in numerose opere letterarie sia l’efficacia e la potenza della letteratura nella descrizione e nell’analisi del paesaggio stesso.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18949Da Venezia (2023) a Venezia (2024): la guerra al cinema nel diario minimo di un geografo2024-12-17T10:02:37+00:00Angelo Turcoangelo.turco@iulm.it<p>Da Venezia (2023) a Venezia (2024): la guerra al cinema nel diario minimo di un geografo – Un’esplorazione di geografia configurativa attraverso tre scenari di guerra al cinema. I rac-conti, nei loro contesti storici. Le esperienze estetiche nella loro composizione spettacolare. Gli uni e le altre prospettate lungo provvisori crinali che connettono arte e scienza, ten-tando di conciliare dimostrazione e immaginazione. In una cornice metodologica inno-vante, che intende cogliere la territorialità del conflitto nell’intreccio ecfrastico, tra impianti documentari e macchinazioni emozionali.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18951Paesaggi come indicatori, geografie del canned smoke e G.B.Vico2024-12-17T12:28:28+00:00Elio Manzielio.manzi.mw4t@alice.it<p> </p> <p>Sviluppo sostenibile, paesaggi sostenibili e <em>developpement durable </em>da osservazione diretta o da algoritmi discutibili. Geografi italiani e discorso inadeguato. Autonomia differenziata grave pericolo per l’Italia?: che cosa dicono i geografi? Fictions and territory-tales da Nord e da Sud. Camorra variante ineludibile in un discorso su Napoli, specie se concepito al Nord? Geografie del <em>canned smoke</em> o dell’avvitamento pseudo-sociologico su se stessi. La geografia italiana è abbastanza “di sinistra” ? è una eterna domanda con risposte autoreferenziali, nell’oblio del passato. Perché il grande G,B.Vico, il cui pensiero è fondamentale per comprendere l’essenza fondante della geografia, non viene mai citato o ricordato dai geografi attuali? Esistono solo Gambi e Quaini, geografi certo importanti, ma non da deificare o adorare.</p> <p> </p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18947Una fragile ricorrenza esplorativa. Riflessioni sulla scoperta geografica dell’Appennino a partire dal 450° anniversario della “prima” salita al Gran Sasso d’Italia di Francesco De Marchi (1573-2023) 2024-12-16T16:48:45+00:00Filiberto Ciagliafiliberto.ciaglia@uniroma1.it<p>Diversi appuntamenti, tra 2023 e 2024, hanno posto enfasi sul 550° anniversario della celebre salita del militare Francesco De Marchi al Gran Sasso d’Italia, compiuta nel 1573. Come noto il capitano bolognese prestò servizio alla corte di Margherita d’Austria all’Aquila durante gli anni del suo governo, profittando della prossimità della più alta vetta appenninica - conosciuta, in quel tempo, con l’esclusivo toponimo di «Monte Corno» - per intraprendere nel mese di agosto la prima ascesa documentata alla cima. Col bolognese si mossero i due amici Cesare Schiafinato e Diomede dell’Aquila, con il supporto imprescindibile del cacciatore di camosci Francesco Di Domenico e dei fratelli portatori Simone e Giovanpietro Di Giulio, tutti reclutati ad Assergi. La relazione di viaggio che ne derivò conobbe un’accidentata evoluzione in termini di trasmissione della documentazione, vicenda verosimilmente connessa al carattere secondario dell’episodio nell’impianto dell’opera, una monumentale trattazione titolata <em>Della architettura militare</em>.<a href="#_ftnref1" name="_ftn1"></a></p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18938Abitare il territorio. Infrastrutture e «diritto alla città» nella città di Fiumicino2024-12-15T14:47:35+00:00Alice Giacomellialice.giacomelli99@gmail.com<p>Nell’era della globalizzazione e dell’interconnessione, le infrastrutture hanno un ruolo decisivo nel determinare lo sviluppo socio-economico e spaziale di un’area. La rete infrastrutturale di un territorio, infatti, ridisegna l’identità dello spazio che la ospita attraverso una relazione sinergica e complessa con il luogo e i suoi abitanti, le attività economiche e l’ambiente.</p> <p>L’obiettivo della mia ricerca è indagare come i cittadini, nel contesto specifico di Fiumicino, si relazionano alle infrastrutture e alle conseguenze economiche e territoriali che da esse derivano attraverso un’analisi dei comitati urbani che operano nella città.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18939«Dio ha voluto che rimanessi qui». Il significato religioso attribuito alla propria esperienza migratoria e la moschea come spazio sincronico: il caso etnografico della Moschea di Mariam a Cascina Gobba.2024-12-15T14:50:52+00:00Edoardo Montesanoedoardo1390@gmail.com<p>La centralità delle moschee nella diaspora e in particolare in Italia è qualcosa di noto: da una parte, come osserva Stefano Allievi, «la mancanza di interlocutori laici etnici e culturali» nel nostro paese rende ancora più rilevante il ruolo politico e sociale dell’associazionismo religioso islamico italiano, dall’altro, la moschea rappresenta uno spazio familiare e un veicolo di continuità culturale per molti popoli, in Italia come nel resto del mondo.</p> <p>Attraverso un caso studio etnografico tratto dal contesto dell’islam milanese, approfondirò il tema del rapporto tra spazio e religione, concentrandomi sulla moschea nella diaspora come spazio «sincronico», inteso come interconnesso con altri luoghi, reali o immaginati, presenti o del passato, ma anche nel modo in cui, istanze differenti, dottrinali e religiose, neoliberali e postmoderne, coesistono, si intrecciano ed entrano in relazione l’una con l’altra.<a href="#_ftnref1" name="_ftn1"></a></p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19015Il vecchio professore ci ha lasciati. Vita e opere di Franco Ferrarotti2025-01-12T14:52:38+00:00Irene Ranaldiiranaldi1973@gmail.com<p>Franco Ferrarotti, ha fatto molti mestieri: il traduttore, il tornitore, il diplomatico a Parigi, il parlamentare e dulcis in fundo il docente di sociologia: è morto a Roma a 98 anni. Ha insegnato all’università La Sapienza di Roma fino al 2002, è stato anche deputato nel Parlamento per la terza legislatura, eletto per il Movimento di Comunità. Nel 2005 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica dal presidente Ciampi.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografiahttps://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18946Un’urbanistica contesa tra mobilità e rigenerazione La via della Conoscenza come rigenerazione per gli scali ferroviari2024-12-16T16:45:41+00:00Giulia Rizzoligiulia.rizzoli@studio.unibo.it<p>L’interdipendenza tra le infrastrutture di trasporto e la modellazione dello spazio è una relazione simbiotica che modifica la percezione della distanza, tanto da influenzare lo sviluppo di determinate realtà economiche all’interno dello spazio regionale<a href="#_ftn1" name="_ftnref1">[1]</a>. Per quanto riguarda il sistema di sviluppo urbano basato sui trasporti (TOD) il sistema ferroviario costituisce un campo di studio privilegiato, poiché si basa su infrastrutture lineari estese che necessitano di investimenti importanti che coinvolgono e modificano la struttura urbanistica, richiedendo accordi con le amministrazioni locali. In Italia la costituzione ibrida del Gruppo FS, composto di realtà di diritto privato a partecipazione statale, inserisce un ulteriore livello di complessità sul piano giuridico nella gestione delle aree ferroviarie, soprattutto quando si parla di aree non più funzionali su cui si innestano progetti di rigenerazione urbana.</p> <p> </p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1">[1]</a> Spiekermann K., wegener M., «Accessibility and spatial development<em>», </em>in<em> Europe</em>, S<em>cienze Regionali</em>, 5 vol. II, 2006, pp. 15-46.</p>2025-01-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia