Semestrale di studi e ricerche di geografia
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<div align="JUSTIFY"> <p>La rivista, fondata nel 1988, è erede delle "Pubblicazioni dell'Istituto di geografia", edite dal 1931. Inserita dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca nell'elenco delle riviste scientifiche di classe "A" dell'Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Settore B1: Geografia e, al 18/02/2014, nell'elenco delle riviste scientifiche dell'Area 8 (Ingegneria civile e architettura), dell'Area 13 (Scienze economiche e statistiche) e dell'Area 14 (Scienze politiche e sociali). </p> </div>Sapienza Università di Romait-ITSemestrale di studi e ricerche di geografia1125-5218Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:<br /><br /><ol type="a"><li>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Licenza Creative Commons - Attribuzione</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</li></ol><br /><ol type="a"><li>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</li></ol><br /><ol type="a"><li>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</li></ol>Alternative Food Networks e 15-Minute City. Ripensare la distribuzione del cibo per favorire una trasformazione urbana sostenibile
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<p>Questo studio si concentra sul modello 15-Minute City (FMC) come approccio di sviluppo urbano utile a garantire maggiore vivibilità nelle città indipendentemente dal quartiere di appartenenza. Per comprendere quali percorsi possono essere intrapresi per promuovere una partecipazione degli abitanti dei diversi quartieri nei processi decisionali relativi all’implementazione della FMC, questo studio discute il ruolo degli AFNs come ambiti utili a favorire sensibilizzazione e aggregazione nei quartieri. Dopo una rassegna della letteratura circa la correlazione tra AFNs e FMC, si svolge una ricerca empirica volta ad indagare la percezione di alcuni cittadini. Attraverso una serie di interviste semi-strutturate, si discute il ruolo degli AFNs nello stimolare l'implementazione della FMC; l’indagine è realizzata in due quartieri della città di Torino, Barriera di Milano e Crocetta.</p>Riccardo Giovanni Bruno
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18501Memorie contese di guerra e proposte di valorizzazione from below. Il caso del territorio del Frusinate attraversato dalla Linea Gustav
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<p><em>Memorie contese di guerra e proposte di valorizzazione “from below”. Il caso del territorio del Frusinate attraversato dalla Linea Gustav</em></p> <p>Il contributo intende fare luce su una vicenda a lungo trascurata dalla storiografia italiana e internazionale, ovvero quella delle “marocchinate”, termine usato per indicare gli stupri di massa avvenuti durante la Seconda guerra mondiale nel Basso Lazio ad opera del contingente coloniale francese impegnato nella campagna di sfondamento della linea Gustav, una delle linee di fortificazione costruita dalle truppe tedesche per frenare l’avanzata degli Alleati. Per troppo tempo questa tragedia è stata racchiusa nei sotterranei della storia, in parte anche per l’estrema difficoltà di una sua rielaborazione all’interno di una società patriarcale e coloniale.</p> <p>In tale quadro, gli obiettivi sono duplici: da un lato riaccendere i riflettori su tali episodi e contribuire al dibattito critico sui processi di memorializzazione e di patrimonializzazione <em>from below</em>, dall’altro capire se e come la memoria possa fungere da parametro per l’azione territoriale.</p>Camilla Giantomasso
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18687Lo studio oceanografico: l’impegno nelle Università italiane
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<p>Come noto, le Nazioni Unite hanno dichiarato il Decennio delle Scienze del mare per lo sviluppo<br>sostenibile 2021-2030 , nell’assunzione che il “Pianeta blu” (considerato il ruolo esiziale dell’oceano,<br>oltre che la sua vastità rispetto alle terre emerse), sia l’unica possibilità di assicurare un futuro sostenibile<br>all’umanità. Scopo del “decennio” è non solo sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche favorire lo<br>sviluppo di studi e soluzioni scientifiche.</p>Luca Romagnoli
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18731Dossier statistico immigrazione 2023 (a cura di) Centro Studi e Ricerche IDOS e Centro Studi Confronti Istituto di Studi Politici “S. Pio V”
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<p>Secondo una sempre più diffusa letteratura scientifica, la presenza straniera in Italia è rintracciabile già nel secondo dopoguerra, con gli scambi di popolazioni esito del conflitto mondiale (comunità ebraiche, persone di rientro dall’Istria e dalla Dalmazia) e con i timidi retaggi del colonialismo nazionale (comunità eritree e somale). Pur volendo assecondare la narrazione più diffusa che ci vede “anche” paese di immigrazione solo a partire dal 1973 – quando il bilancio migratorio vede per la prima volta gli immigrati superare gli emigrati – siamo in presenza di un processo che ormai ha 50 anni. Un respiro temporale che non giustifica più le esitazioni, i malintesi e gli eccezionalismi con cui ancora si racconta la presenza straniera in Italia, sempre dietro il vessillo dell’emergenzialità.</p>Fabio Amato
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18734Geopolitica umana. Capire il mondo dalle civiltà antiche alle potenze odierne di Dario Fabbri
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<p>Una rubrica di recensioni in una rivista accademica dovrebbe documentare relativamente a testi scritti da studiosi di professione o almeno improntati a rigore scientifico. Quello di cui si parla qui sotto non presenta queste caratteristiche. Perché, dunque, recensirlo? Potrei cavarmela attribuendo la scelta alla redazione che mi ha gentilmente contattato, ma in fondo io ho accettato e dunque sono almeno compartecipe nella decisione. Anzi, dovrei assumermi la quota maggiore di responsabilità perché la redazione poteva non essere al corrente del taglio del volume mentre io non posso negare che lo conoscevo bene. Iniziamo, dunque, con il giustificare la presenza di questa stessa recensione in una rivista scientifica, addirittura di fascia A. Se non è scientifico il linguaggio, se non è scientifico lo schema di ragionamento, se non si parte da un ben identificato interrogativo di ricerca e non si propone, nonostante venga annunciato, un metodo di analisi, perché sta qui? Per gli stessi motivi per cui spesso assistiamo dentro aule universitarie a convegni che presentano le medesime carenze: perché il mondo accademico deve sforzarsi di dialogare costantemente con altri ambiti della società, anche accogliendo metodi di lavoro lontani dalle sue prassi tradizionali, adottando registri linguistici non specialistici, incrociando professionalità non accademiche. Questi contatti, perfino nella forma più spinta di contaminazioni e ibridazioni, fanno bene a tutti, scienza inclusa.</p>Edoardo Boria
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18735Green Belt e altre espressioni di verde urbano. Usi, tutela, mobilità di Donata Castagnoli
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<p>Il volume di Donata Castagnoli è una nuova edizione, a distanza di quattro anni dalla precedente, che offre una versione aggiornata nei dati e nei temi del ruolo del verde urbano e periurbano nel ridefinire le relazioni e i possibili ribilanciamenti tra sistemi ambientali o aree protette, tradizionalmente concepiti come aree isolate, e il resto del territorio con cui tessere relazioni funzionali, di accessibilità o di servizio. Si tratta di un mutamento concettuale degli usi, forme di tutela e di accessibilità nei confronti del territorio da tutelare, per garantirne una unitarietà gestionale.</p>Federica Burini
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18736Geografia di un viaggiatore pavido di Luigi Farrauto
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<p>Già dal titolo Luigi Farrauto ci fa capire chiaramente che il libro che si va a leggere è originale nel contenuto e nella forma. In effetti, nell’immaginario collettivo, ai sostantivi “Geografia” e “Viaggiatore” vengono solitamente associate azioni, pratiche e qualità positive quali l’evasione dal quotidiano, lo spostamento dalla propria abituale dimora e la scoperta di altre regioni, la curiosità per il contatto con altri popoli e altre culture, la possibilità di poter lasciare per un certo periodo i propri ritmi giornalieri per andare a conoscere altri territori e paesaggi, persino l’avventura e l’audacia se le mete scelte per il viaggio sono poco battute dai grandi flussi del turismo, la spensieratezza delle vacanze e del tempo libero, il coraggio di mettersi in discussione con pratiche ed esperienze non ordinarie, la libertà dalle convenzioni e molto altro ancora.</p>Dino Gavinelli
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18737Le vie della transumanza nel Lazio. I Monti Simbruini e la Valle di Comino di Sara Carallo e Francesca Impei
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<p>In duecentosessantaquattro dense pagine Sara Carallo e Francesca Impei hanno condensato storie, tracce e immagini del fenomeno della transumanza che sono venute raccogliendo su due aree del territorio regionale laziale inserite nella Strategia nazionale delle aree interne (SNAI), più precisamente: la Valle di Comino (Area Interna 4) e il territorio del Parco naturale regionale dei Monti Simbruini (Area Interna 3). <em>Le vie della transumanza nel Lazio</em> hanno intitolato questo volume pubblicato dalla Società Geografica Italiana, che è stato anche l’ente promotore del più ampio progetto di ricerca <em>Rete regionale dei tratturi della transumanza</em> avviato nel 2021, in prospettiva di ampliamento del Programma di cooperazione transnazionale di sviluppo rurale integrato, <em>Terre Rurali d’Europa-TRE</em>, con il finanziamento della Regione Lazio.</p>Camilla Giantomasso
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18738Atlante delle piccole scuole in Italia. Mappatura e analisi dei territori con dati aggiornati all’anno scolastico 2020/21 di Rudi Bartolini, Chiara Zanoccoli, Giuseppina Rita Jose Mangione
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18739
<p>L’<em>Atlante delle piccole scuole in Italia </em>come mappatura e analisi dei territori con dati aggiornati all’anno scolastico 2020/21<em>, </em>curato da Rudi Bartolini, Chiara Zanoccoli, Giuseppina Rita Jose Mangione e pubblicato nel 2023 dall'INDIRE, la principale agenzia e centro di ricerca del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si propone di aggiornare i precedenti lavori, tra i quali il rapporto di ricerca del 2021 curato dai medesimi autori dedicato alle <em>Piccole Scuole in Italia: identificazione, mappatura e analisi dei territori volto all’analisi del</em>le evoluzioni del fenomeno e all’identificazione di categorie e elementi territoriali finalizzati ad individuare azioni di <em>policy</em> necessarie a sostenere la permanenza e la qualità delle piccole scuole nei territori marginali del paese. Il volume, quindi, è un tassello importante che rappresenta l’intenzione del sistema istituzionale di garantire la continuità del monitoraggio e dell’analisi nazionale del fenomeno della didattica svolta attraverso plessi scolastici di piccole dimensioni situati più vicini alle persone localizzate nei territori delle isole, delle montagne e delle aree interne, o che comunque vivono situazioni di marginalità. Una progettualità sperimentale quale osservatorio e occasione di ricerc-azione nata in INDIRE già dal 2017 con il Movimento delle Piccole Scuole con l’obiettivo di mettere in rete queste realtà per accompagnarle in un percorso di innovazione e sostenibilità.</p>Silvia Grandi
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18739Educazione e natura. Fondamenti, prospettive, possibilità (a cura di) Maja Antonietti, Fabrizio Bertolino, Monica Guerra e Michela Schenetti
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18740
<p>«Scegliere è rinunciare consapevolmente a qualcosa». Con queste parole, che riecheggiano tuttora nella mia testa, Monica Guerra, una delle curatrici del testo in questione, introdusse uno degli incontri del Corso di Alta Formazione interuniversitario “Educazione e Natura”, richiamato nelle battute introduttive del volume, a cui ebbi la fortuna di partecipare nel 2019. Un corso di formazione volto a promuovere competenze specialistiche nel campo dell’educazione all’aperto e ad approfondire, discutere, confutare concetti come sostenibilità, ecologia, educazione ambientale, transizione ecologica, ambiente, natura, luogo, concetti <em>under erasure </em>(Hall, 1996), utili per dare una forma alla realtà, ma al tempo stesso passibili di essere costantemente riletti nel quadro di una critica decostruttiva, che si accontenti di interpretarli come pratiche discorsive, e non come strumenti di interpretazione assoluta (Dell’Agnese, 2005).</p>Erica Neri
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18740Cartografie Radicali. Attivismo, esplorazioni artistiche, geofiction di Lorenza Pignatti
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<p class="CorpoA" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12.0pt; font-family: 'Garamond',serif;">“Cartografie Radicali: Attivismo, Esplorazioni Artistiche, Geofiction” è un saggio scritto da Lorenza Pignatti, critica di arte e docente di Fenomenologia dell’arte contemporanea che presenta, in poco più di 200 pagine, «esplorazioni indisciplinate e curiosità errante alla ricerca di un approdo nello studio della cartografia (…)» (p. 7). Il volume, edito da Meltemi per la collana Estetica e culture visuali, si interroga su quale sia lo spazio della creazione artistica al tempo della geolocalizzazione. L’autrice che nutre un interesse per la cultura visuale, apre un dialogo con le discipline di ambito geografico, artistico e umanistico per capire come la rivoluzione tecnologica digitale, dal terzo millennio in poi, abbia permesso a collettivi ed artisti di realizzare performance e installazioni che hanno nutrito la New Media Art e la Net Art. In particolare, grazie alla cartografia “radicale”, l'autrice sceglie una lente attraverso cui esplorare le implicazioni culturali e artistiche dell'ampio utilizzo di dati geospaziali nella vita quotidiana. I riferimenti teorici e metodologici di respiro geografico che costellano le pagine del libro, sono molto generali e provano ad imbastire una cornice epistemologica, per non addetti ai lavori, al fine di contestualizzare i tanti esempi descritti nelle pagine a seguire. </span></p>Valeria Pecorelli
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18741I rapporti tra Cina e Francia. Dal 1949 alla fine del bipolarismo di Antonello Torchia
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18742
<p>Il volume di Antonello Torchia, incentrato sull’evoluzione dei rapporti diplomatici tra la Francia e la Repubblica Popolare Cinese, si pone l’obiettivo di allargare gli orizzonti del dibattito politologico italiano sui temi estremo-orientali, in gran parte focalizzato sulle relazioni bilaterali tra il nostro paese e la Cina (cfr., da ultimo, <em>Italia e Cina. Cinquant’anni di relazioni diplomatiche</em>, numero monografico della rivista «Mondo cinese», XLVII, 2-3, 168, 2020).</p>Stefano Piastra
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18742Elementi di geografia dell’impresa di Stefano De Falco
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<p>La scelta di scrivere un manuale nel campo delle discipline geografiche rappresenta una sfida sempre ambiziosa. Alto è infatti il rischio di realizzare un lavoro inadatto, incompleto o condizionato da valutazioni soggettive criticabili in merito alla trattazione dei temi necessari afornire una competenza adeguatamente ampia ed esaustiva. La decisione poi di dedicare un manuale alla geografia delle imprese contiene in sé il rischio legato al tentativo di ricondurre a ragione dinamiche la cui evoluzione appare quantomai rapida e indefinibile, tanto da rendere per alcuni obsoleta la natura stessa della disciplina.</p>Michele Pigliucci
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18743Il primo libro di Geopolitica di Klaus Dodds
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<p>Il libro di Klaus Dodds si presenta come un manuale di base di geopolitica, con forti incursioni nel panorama della geopolitica critica. Uscito nel 2019 col titolo assai più efficace rispetto all’edizione italiana di <em>Geopolitics: A Very Short Introduction</em>, questo testo ha l’obiettivo di fornire i primi rudimenti – si suppone a studenti a inizio corso e appassionati – della geopolitica, nella sua parabola storica e nei riflessi internazionali e nella vita quotidiana. Per quale ragione il titolo in inglese è più efficace? Perché rende in maniera esplicita il senso dell’operazione culturale, del tentativo di dare una primissima e davvero breve introduzione all’ampio spetto dei concetti e dell’evoluzione della geopolitica e del suo pensiero. E invece, nella versione italiana si perde qualche pezzo: la traduzione non sempre risulta accurata, soprattutto per alcuni concetti propri del lessico geografico, così come i box di approfondimento non sempre appaiono ben posizionati all’interno del testo tanto da confondersi a tratti con esso.</p>Alessandro Ricci
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18744I granci della marana. Irene Bernasconi e la Casa dei Bambini di Palidoro (a cura di) Elio Di Michele
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<p>I “granci della marana” (i granchi dei fiumi) sono l’iconema di questo toccante libro dedicato ai diari di Irene Bernasconi, maestra montessoriana di origine svizzera, direttrice e insegnante, tra il 1915 e il 1916, della “Casa dei Bambini” di Palidoro (Fiumicino). Il volume, curato da Elio Di Michele, arricchito da un efficace corredo fotografico e dalle illustrazioni di Laura Rossin, ruota intorno alle annotazioni giornaliere della maestra Bernasconi relative ai mesi trascorsi nell’Agro romano. Ne ricostruisce, quindi, sotto diversi punti di vista, il periodo storico coevo, ricco di fermenti intellettuali e aspirazioni politico-sociali per il riscatto dei ceti più poveri d’Italia.</p>Silvia Siniscalchi
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18745La memoria della schiavitù. Politiche di patrimonializzazione del mondo atlantico (a cura di) Claudio Arbore, Marco Maggioli e Giacomo Pozzi
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18746
<p>I contributi di ricerca degli ultimi decenni hanno davvero reso più democratico il concetto di memoria, nella sua declinazione materiale e simbolica nello spazio pubblico? O, viceversa, la patrimonializzazione memorialistica dello spazio pubblico è un’ulteriore espressione di quel «produttore di patrimoni» (secondo la definizione di Lazzarotti) che è il turismo, anche nella sua complessa declinazione di «turismo della memoria»? Il ricordo occupa uno spazio centrale nelle politiche di sviluppo locale, ma la sua declinazione turistica sottende un profondo progetto di scelta selettiva degli elementi che lo caratterizzano, selezione destinata a privilegiare la dimensione economica della memoria o viceversa chiamata a sostenere nuove forme di appropriazione da parte di comunità nel tempo marginalizzate. In un modo o nell’altro un percorso destinato a dividere e a generare nuovi fattori di confronto, o di riconoscimento di valori e sentimenti, come nei racconti di Doris Lessing.</p>Giovanni Sistu
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18746I luoghi dell’arte performativa in Italia tra il 1967 e il 1982
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<p><em> </em></p> <p>La <em>performance art</em> si diffonde come pratica alternativa all’arte tradizionalmente intesa, quella visitabile nei musei – ma non solo –, che si distingue per la produzione di oggetti collezionabili e talvolta vendibili. La <em>performance</em> pone il corpo dell’artista e le relazioni socio-spaziali che questo costruisce al centro della «scena»: in una galleria, in casa o in una piazza. Un ruolo centrale nel percorso di documentazione di queste pratiche artistiche è svolto dalla creatività di persone che, per passione o per mestiere, realizzano fotografie o collezionano locandine e materiali di altro genere. Allestire una mostra presuppone un lavoro di raccolta e organizzazione dei materiali da esporre; allestire un’esposizione di arte performativa in un museo significa dover recuperare tracce materiali di esibizioni che, per natura, non intendono lasciare segni visibili del loro passaggio.</p> <p> </p>Giulia Oddi
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18752“Favoloso Calvino”: ovvero che si son detti conchiglie, formiche, mazzi di tarocchi e carte geografiche
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<p>È stata una mostra singolare quella che dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 è andata in scena alle Scuderie del Quirinale di Roma dedicata allo scrittore Italo Calvino, in occasione dei cento anni dalla sua nascita. Singolare perché, per la prima volta, uno scrittore è stato raccontato non tanto ripercorrendo una cronologia delle sue opere o spettacolarizzando alcune delle sue tematiche. Piuttosto, questa mostra è stata realizzata attingendo alla sua stessa poetica: un «pensare per immagini».</p>Camilla Giantomasso
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18753Geografia e memoria disciplinare. Riflessioni a margine dell’evento “Geografia democratica (1876-1981)” (Roma, 13 novembre 2023)
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<p>Il 13 novembre 2023 si è svolto, presso la sede della Società Geografica Italiana a Roma, l’evento “Geografia democratica (1876-1981). Politiche e prassi di geografia critica in Italia”, organizzato da Filippo Celata, Floriana Galluccio, Francesca Governa e Claudio Minca a seguito della consegna in Società Geografica Italiana di un fondo di materiale originale di Geografia Democratica (GD) ordinato da Giuseppe Dematteis, anch’egli presente.</p>Matteo Girolamo Puttilli
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18751Presentazione dei risultati del 2° Rapporto sulla Scuola e l’Università dell’Eurispes (Roma, 8 febbraio 2024)
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<p>L’8 Febbraio 2024, presso la Biblioteca Nazionale Centrale a Roma, il presidente<br>dell&#39;Eurispes Gian Maria Fara e il Mario Caligiuri, Osservatorio sulle Politiche<br>Educative dell&#39;Eurispes, hanno presentato il 2° Rapporto Nazionale sulla Scuola e<br>l’Università a cura dell’Eurispes, edito da Giunti Scuola nel 2023 a 20 anni dalla<br>precedente edizione.</p>Carlotta Anna Pallottino
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2024-06-302024-06-30110.13133/2784-9643/18730Leonardo and Verrazzano: New Discoveries on the Occasion of the 500th Anniversary of the Earliest European Voyage to the United States 1524–2024 (Roma, 14 marzo 2024)
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Filiberto Ciaglia
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2024-07-012024-07-01110.13133/2784-9643/18845