Semestrale di studi e ricerche di geografia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia <div align="JUSTIFY"> <p>La rivista, fondata nel 1988, è erede delle "Pubblicazioni dell'Istituto di geografia", edite dal 1931. Inserita dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca nell'elenco delle riviste scientifiche di classe "A" dell'Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Settore B1: Geografia e, al 18/02/2014, nell'elenco delle riviste scientifiche dell'Area 8 (Ingegneria civile e architettura), dell'Area 13 (Scienze economiche e statistiche) e dell'Area 14 (Scienze politiche e sociali). </p> </div> it-IT Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:<br /><br /><ol type="a"><li>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Licenza Creative Commons - Attribuzione</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</li></ol><br /><ol type="a"><li>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</li></ol><br /><ol type="a"><li>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</li></ol> riccardo.morri@uniroma1.it (Riccardo Morri) monica.defilpo@uniroma1.it (Monica De Filpo) Wed, 16 Jul 2025 13:08:43 +0000 OJS 3.3.0.13 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Alcune riflessioni sul rapporto fra fotografia, paesaggio e geografia a partire da una mostra modenese https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19164 <p>Nell’era dell’onnipaesaggio, secondo la definizione di Michael Jakob , cioè della onnipresenza della parola “paesaggio” nei contesti sociali e culturali più disparati, anche l’arte fotografica affronta la sfida del definire questo termine che, già costituzionalmente di natura polisemica, vede oggi moltiplicarsi e ampliarsi i propri significati attraverso la dilatazione dei contesti di apparizione.</p> Davide Papotti Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19164 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Maria Piaz la donna che aprì le Dolomiti al mondo https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19166 <p>Nata nel 1877 a Pera di Fassa, Maria Piaz è stata una figura emblematica nello sviluppo del turismo in val di Fassa e pioniera dell’imprenditoria femminile nelle Dolomiti. Il suo impegno durante la Prima Guerra Mondiale e il suo legame con la geografia politica e culturale della regione le hanno portato il soprannome di “Mare del Pordoi” (madre del Pordoi in ladino) e sebbene sia una figura poco nota nella storia italiana, la sua vita e le sue scelte hanno avuto un impatto significativo sulla geografia turistica della regione, trasformando un’area montana in una meta di rilevanza internazionale.</p> Manrica Rotili Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19166 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Memorie sotterranee: il bunker Soratte tra passato fascista e musealizzazione https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19165 <p>Ciò che viene discusso nelle pagine che seguono si inserisce nel più ampio dibattito sul patrimonio contestato, ovvero su quelle forme materiali e immateriali del passato che interrogano la nostra relazione con la memoria collettiva e che sollevano, prima di tutto, una questione di identità: l’identità di un edificio, di un luogo, ma anche delle comunità che vi si riconoscono, specie quando tali eredità sono legate a passati controversi. E questo perché nessun uso o riuso, nessuna risignificazione o strategia compensativa di architetture e monumenti può dirsi pienamente consapevole se non comprendendo ciò che queste forme patrimoniali sono state all’origine e il ruolo che hanno avuto nei processi di <em>nation building</em>.</p> Camilla Giantomasso Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19165 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Urban sustainability and relational values of green spaces in Milan https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18907 <p><em><strong>Sostenibilità urbana e valori relazionali degli spazi verdi a Milan</strong><strong>o</strong></em></p> <p>Il presente studio indaga il ruolo degli spazi verdi urbani come sistemi socio-ecologici attraverso la lente dei valori relazionali. Adottando un approccio con metodi misti ad un caso di studio, la ricerca cerca di mettere in luce i meccanismi attraverso cui i valori relazionali sono generati negli spazi verdi di Milano (Italia). Tali valori sono esaminati in termini di pratiche di gestione, iniziative di responsabilità sociale e dinamiche di relazioni sociali, coesione, inclusione e giustizia, con un particolare focus sulla <em>Cascina Martesana</em>, un’iniziativa civica che ha trasformato un sito abbandonato in un centro di inclusione, cultura e consapevolezza ecologica. Andando oltre le prospettive puramente funzionali o estetiche, lo studio sottolinea come i valori relazionali contribuiscano alla sostenibilità urbana, evidenziando anche alcune criticità nel contesto di Milano.</p> Stefania Benetti Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18907 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 I patrimoni geo-topo-cartografici delle scuole dell’Esercito Italiano: una prima ricognizione https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18899 <p>La conoscenza, valorizzazione e divulgazione del patrimonio geografico conservato presso le biblioteche e gli archivi delle scuole militari dell’Esercito rappresentano un ulteriore punto di arrivo del tema attuale del recupero, della catalogazione e valorizzazione di quella geografia storica sconosciuta al mondo accademico. Le scuole militari, quali istituzione che creano e conservano sapere, si collocano perfettamente in tale contesto di ricerca; le ricognizioni effettuate presso ogni sede, da quelle di più recente costituzione a quelle storiche, confermano la vastità, ma anche la mancanza di un razionale ordinamento archivistico di tipo conservativo e la conseguente scarsa fruibilità, di tali entità. Il punto di arrivo di tale primissima ricerca evidenzia la necessità dell’avvio di percorsi mirati di approfondimento che tendano a valorizzare, ma nello stesso tempo salvaguardare, puntando sulla divulgazione della ricca e in molti casi preziosa documentazione.</p> Elena Dai Prà, Junio Valerio Tirone Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18899 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Sustainable cities and the e-scooter micromobility from the providers point of view: the case of BIT and Reby https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19058 <p><em><strong>Città sostenibili e micromobilità dal punto di vista dei fornitori: il caso di BIT e Reby</strong></em></p> <p>Attraversando le città, si può notare come i monopattini, nuovi mezzi di trasporto,<br />high-tech e silenziosi, si stiano affiancando ai tradizionali sistemi di mobilità urbana,<br />dominati da automobili, veicoli privati e trasporto pubblico. L’analisi dell’esperienza<br />dei monopattini elettrici nei paradigmi pubblico e privato può fornire<br />spunti significativi per la mobilità urbana sostenibile, evidenziando il ruolo, spesso<br />trascurato, dei fornitori privati in termini di organizzazione, scelte decisionali<br />e opportunità di governance. Questo studio esplora e discute questa emergente<br />pratica urbana della micro-mobilità alla luce delle operazioni dei fornitori. Gli<br />autori hanno condotto interviste semi-strutturate con due dei principali fornitori<br />di monopattini in Italia. I risultati offrono ai decisori politici un quadro di riferimento<br />per le politiche da adottare nella governance della micromobilità.</p> <p> </p> Clara Di Fazio, Maria Paradiso, Luigi Mundula Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19058 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Le concept de ville-villages : un exemple de justice cognitive et de postcolonisation de la géographie https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19043 <p><strong><em>Il concetto di città-villaggio: un esempio di giustizia cognitiva e di postcolonizzazione della geografia</em></strong></p> <p>Sebbene la geografia abbia profondamente rinnovato il suo discorso e i suoi metodi di indagine, porta ancora in sé un'eredità coloniale difficile da decostruire. La conoscenza geografica continua a essenzializzare implicitamente il predominio del pensiero occidentale sugli altri sistemi di pensiero. Questo articolo, basato su una lettura critica dei concetti di villaggio e città nella geografia convenzionale e nel pensiero dell'Africa nera, evidenzia l'ingiustizia cognitiva nella produzione di conoscenza geografica. L'autore propone il concetto di città-villaggi per dimostrare che la maggior parte delle città dell'Africa subsahariana sono una federazione di villaggi.</p> Esoh Elamé Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19043 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Situare le relazioni socio-naturali ai tempi della crisi climatica tramite la letteratura ottocentesca https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19056 <p>Si sono assai modificate le dinamiche urbano-rurali in seguito alla rivoluzione industriale con l’avvento di svariate forme di infrastruttura e lavoro. Diversamente dall’idea di un ritorno alle campagne in termini di un idillio postmoderno, è possibile identificare certi modi di abitare lo spazio al di fuori della città che fondono la tradizione con l’innovazione. Sotto l’ispirazione dei processi di integrazione come la <em>Strategia nazionale per le aree interne</em> in Italia, affrontiamo le complessità di questo tipo di territorio per mezzo di due poesie contrastanti: «La plaine» di Émile Verhaeren (<em>Les villes tentaculaires</em>, 1895) descrive l’influsso di una città divorante; «The Village Garden» di Amy Levy (<em>A London Plane-Tree</em>, 1889) evoca il fascino effimero di un giardino tranquillo.</p> Daniel A. Finch-Race, Elisa Magnani Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19056 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Mobilità e nuovi immaginari del mondo per un abitare sostenibile in Africa Subsahariana, e oltre https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18880 <p>La mobilità ha scardinato l’interpretazione delle dinamiche degli abitanti, complessificando le relazioni tra luoghi, producendo nuovi immaginari del mondo e generando territori in rete. Sono articolazioni del territorio fondate su forme politopiche dell’abitare e indotte da abitanti mobili che depositano i propri segni, intessendo relazioni tra culture di luoghi contigui e connessi ed evidenziando un’urbanità planetaria. Si tratta di una nuova fase dell’antropizzazione della terra – l’Antropocene – che vede l’umanità condizionarne le trasformazioni producendo il cambiamento climatico e rendendo vulnerabili gli spazi di vita. In tale contesto, territori fragili e quotidianamente solcati da individui mobili come quelli dell’Africa Subsahariana, palesano una crisi dell’abitabilità della terra a fronte di catastrofi ambientali e instabilità geopolitiche. Essi, tuttavia, offrono spunti per immaginare forme sostenibili di abitare la terra a partire da territorialità basiche fondate su regimi mobili, debolmente reificate, ancorate a principi di solidarietà ed equilibrate nel processo coevolutivo umano-natura.</p> Alessandra Ghisalberti Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18880 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Il genius loci migrantes e la sua percezione da parte delle donne russe in Liguria https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18904 <p>L’articolo propone di introdurre il costrutto di <em>genius loci migrantes</em>, a partire dai risultati di una ricerca qualitativa sulla percezione, da parte delle donne russe in Liguria, del genius dei luoghi della loro migrazione, acuendo l’importanza della loro conoscenza di tale genius, al fine della costruzione dei legami emotivi coi nuovi luoghi. I benefici socio-culturali e spaziali ottenuti, derivanti dalla familiarizzazione con il genius dei luoghi della loro migrazione, hanno contribuito a rinforzare il senso della loro appartenenza a detti luoghi, implementando e arricchendo, inoltre, anche i processi di inclusione, in cui le stesse risultano essere coinvolte e di cui sono delle attive promotrici nella nuova società. Basandosi sull’analisi di 20 interviste strutturate, lo studio evidenzia la maturata consapevolezza delle donne migranti russe circa l’imprescindibilità della familiarizzazione con il genius del luogo della propria migrazione ai fini del raggiungimento del proprio e altrui benessere migrante.</p> Kristina Mamayusupova Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18904 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Per una political economy degli hinterland logistici: i regimi territoriali della logistica https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18916 <p class="s9">Partendo da una riflessione teorica sugli strumenti interpretativi offerti dalla disciplina geografica per l’analisi del fenomeno della logistica, l’articolo propone la nozione di <em><span class="s10">regimi territoriali della logistica</span></em> (RTL). Gli autori invitano a superare la dicotomia, presente specie nella produzione italiana, tra una letteratura incentrata sullo sviluppo territoriale e dei lavori di stampo prettamente critico, inquadrando la logistica come fenomeno urbano nella forma di <em><span class="s10">hinterland </span></em>logistici. Si procede, quindi, a proporre un approccio di <em><span class="s10">political economy</span></em>, integrato dalle recenti riflessioni sul ritorno del capitalismo di Stato e sul paradigma dello sviluppo guidato dalle infrastrutture. Si individua nei RTL, intesi come coalizioni di attori pubblici e privati accomunati da un interesse per lo sviluppo della logistica, uno strumento euristico in grado di chiarire le dinamiche di potere politico ed economico dei diversi attori che ruotano attorno allo sviluppo di hinterland logistici, e si propongono alcune direzioni di ricerca.</p> <p>&nbsp;</p> Elia Silvestro, Alberto Valz Gris, Carlo Salone Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/18916 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Living through the 2025 LA Fires. The Experience, Fire Dynamics, the Political Blame Game, and Political-Geographical Lessons https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19047 <p>Questo saggio utilizza l’esperienza vissuta vicino agli incendi di Los Angeles del gennaio 2025 per esaminare le dinamiche reali dei due grandi incendi, i Palisades e gli Eaton Fires. Questi incendi sono diventati al centro dell’attenzione globale in parte perché Los Angeles è la casa di molte celebrità, ma anche perché gli incendi non erano tanto “incendi selvaggi” come venivano spesso descritti ma conflagrazioni urbane in cui l’attuale polarizzazione partigiana degli Stati Uniti si è manifestata immediatamente in termini di ricerca di “cattivi” da incolpare piuttosto che in termini di comprensione di come gli incendi siano effettivamente avvenuti. Seguendo un “diario” personale dell'esperienza vengono sviluppati una serie di temi più analitici. Queste sono lezioni pratiche da imparare, su come la politicizzazione ha trasformato gli incendi in un “gioco di colpa” e su come affrontare geograficamente il modo in cui si discute del cambiamento climatico e come la gestione pubblica locale della città potrebbe essere meglio organizzata può contrastare futuri disastri di questa portata.</p> John Agnew Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19047 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Un encore per Geografia Democratica (1976-1981) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19162 <p>L’incontro del 13 novembre 2023 <em>Geografia democratica (1976-1981). Politiche e prassi di geografia critica in Italia<a href="#_ftn1" name="_ftnref1"><strong>[1]</strong></a></em>, organizzato a partire dalla consegna di un fondo di materiale vario donato e ordinato da Giuseppe Dematteis, ha permesso di riflettere – ancora una volta – sull’esperienza di Geografia Democratica e, in qualche misura, ha permesso di mettere nello stesso spazio, e far dialogare, il professor Quartey e Yazz. O, abbandonando l’esergo, geografe e geografi con idee della, e approcci alla, geografia che potrebbero essere diversi, non solo per questioni anagrafiche, ma che riconoscono nell’esperienza di Geografia Democratica un punto di riferimento.</p> <p>&nbsp;</p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1">[1]</a> L’incontro, organizzato da Filippo Celata, Floriana Galluccio, Francesca Governa e Claudio Minca, si è tenuto a Roma, presso la sede della Società Geografica Italiana.</p> Marco Santangelo Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19162 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Sguardi in ascesa: storie di vita e di viaggio nella mostra per immagini “La montagna al femminile” (Roma, 19 novembre 2024) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19161 <p>Scatti fotografici per documentare, ma anche per riscattare storie di vita e di viaggio di donne che hanno abitato ed esperito i territori alpini, nel passato come nel presente. È questo il cuore della mostra itinerante “La montagna al femminile”, inaugurata nel luglio 2023 e accolta, lo scorso novembre, dalla Società Geografica Italiana: un progetto di terza missione promosso e finanziato dall’Università IULM di Milano, e curato con passione e rigore dalle geografe Monica Morazzoni e Valeria Pecorelli, afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici dello stesso ateneo. Articolata in tre sezioni – Donna e terra, Donna e vetta, Donna e viaggio – la mostra ricostruisce un secolo di storia delle donne delle Alpi italiane, dando voce a prospettive a lungo rimaste ai margini. Un’operazione quanto mai necessaria, considerando come per secoli la montagna sia stata narrata e rappresentata attraverso un immaginario esclusivamente maschile, popolato da contadini, alpinisti, scavatori, cacciatori, viaggiatori e combattenti. L’esposizione ne decostruisce pertanto i codici, dimostrando come in realtà le donne abbiano avuto un ruolo centrale nella cura e valorizzazione delle terre alte, contribuendo anche a ridefinire nuove forme di territorialità.</p> Camilla Giantomasso Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19161 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Dai territori ai micro-territori: potenzialità e innovazioni del Registro statistico di base dei luoghi (Roma, 16 dicembre 2024) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19163 <p>Con il censimento del 2011 si è chiusa la storia della statistica pubblica caratterizzata dai censimenti generali decennali. L’Istat (Istituto nazionale di statistica) ha deciso, infatti, di adottare il metodo dei censimenti permanenti per rilevare cittadini, imprese e istituzioni, attraverso misurazioni continue di campioni rappresentativi. Quindi, non si censisce più l’intera popolazione ogni dieci anni ma, come nel caso di popolazione e abitazioni, un campione , a cadenza annuale. I risultati, però, restano di tipo censuario, cioè riferibili all’intero campo d’osservazione.</p> Assunta Sera Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19163 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Un centro interuniversitario per affrontare la “questione territoriale”: nasce OSAII il primo Osservatorio degli Spazi Amministrativi Italiani e Internazionali (Napoli, 16 maggio 2025) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19159 <p>L’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, il 16 maggio 2025, presso la Sala Conferenze del Rettorato, ha ospitato la presentazione del Centro Interuniversitario OSAII – Osservatorio degli Spazi Amministrativi Italiani e Internazionali – organizzata da Floriana Galluccio, geografa dell’Ateneo. Il Centro OSAII, nato dalla collaborazione di tre Atenei, l’Università di Napoli L’Orientale, l’Università LUMSA di Roma e l’Università degli Studi di Trento, oltre a rappresentare un importante strumento operativo di convergenza delle ricerche in ambito accademico sui temi delle trasformazioni storico-geografiche degli spazi amministrativi nazionali e internazionali, mira a offrire un valido supporto ai decisori politici per quel che concerne la revisione dei confini politico-amministrativi e l’ottimizzazione dei rapporti fra le diverse circoscrizioni territoriali.<br>In questa direzione sono da registrare gli importanti endorsement della Svimez e del Centro Guido Dorso che hanno aderito, quasi dal principio, al progetto di OSAII.</p> Francesco D'Angiolillo Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19159 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Nuove Frontiere della Sostenibilità. Il contributo di Sapienza (Roma, 21 maggio 2025) https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19160 <p>Il 21 maggio 2025, presso l’Aula Lucchesi del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza Università di Roma, si è tenuto il ciclo di lezioni dal titolo Sostenibilità in Sapienza. Le nuove Frontiere della Sostenibilità – contestualizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) nel mese di maggio – e valido come evento principale del modulo didattico Le Scienze della Sostenibilità in Sapienza (2 CFU), rivolto a tutti gli studenti e a tutte le studentesse dell’Ateneo . Negli ultimi anni, la Sapienza ha infatti consolidato una fitta rete di collaborazioni per portare un fattivo contributo e accrescere la sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile, declinati sotto una molteplicità di punti di vista. Per l’a.a. 2024-2025 è stato così predisposto un insegnamento (6 CFU), valido come esame a scelta e costituito da tre moduli, uno comune (Le Scienze della Sostenibilità in Sapienza appunto) e due selezionabili tra quelli a tale riguardo erogati dalle differenti Facoltà (ciascuno da 2 CFU).</p> Cristiano Pesaresi Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19160 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Intersectional Italy a cura di Caterina Romeo e Giulia Fabbri https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19143 <p><em>Intersectional Italy</em>, a cura di Caterina Romeo e Giulia Fabbri, pubblicato da Routledge nel 2025, si presenta fin dalle prime pagine come un intervento necessario e incisivo, tanto nel panorama degli studi italiani quanto in quello più ampio del pensiero critico contemporaneo. Il volume – nato da un numero speciale del Journal of Postcolonial Writing – raccoglie saggi e interviste che, muovendosi lungo l’asse dell’intersezionalità, affrontano con rigore teorico e passione politica le intersezioni fra colonialità, razzismo, violenza di genere, classe, cittadinanza e lingua.</p> Valentina Erminia Albanese Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19143 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Geografia dei paesi arabi. Patrimoni cultural, identità territoriali e nuove urbanità di Giovanna Giulia Zavettieri https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19144 <p>Sulla geografia dei paesi arabi, a guardar bene, non si è scritto molto in Italia, soprattutto se, andando oltre il contributo di un certo numero di articoli e saggi specialistici su vari temi riguardanti quest’area geografico-culturale, si tiene conto della pubblicazione di testi a carattere più generale, che siano monografici o manualistici, critico-problematici, oppure dedicati a specifici paesi. Le ragioni sono diverse ma anche complesse da indagare. Ad ogni modo, si può facilmente affermare che la produzione della nostra disciplina su quest’area è nettamente limitata rispetto ai lavori apparsi ad esempio in ambito francofono o anglofono. Bisogna risalire a oltre trent’anni fa per ritrovare il più noto contributo, cioè il volume di Piero Dagradi e Franco Farinelli, Geografia del mondo arabo e islamico, apparso nel 1993 per i tipi della Utet. E poi…? Un po’ il vuoto, nonostante si sia scritto molto sul Mediterraneo e le sue sponde sud o est.</p> Raffaele Cattedra Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19144 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Pacem in Terris. Il poliedro della pace. Atti del Convegno per il 60° dell’Enciclica di Giovanni XXIII 27-28 ottobre 2023 San Giovanni Rotondo a cura di Sacha Mauro De Giovanni, Tiberio Graziani e Michele Lippiello https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19145 <p>Era l’11 aprile del 1963 quando Giovanni XXIII pubblicò, vicino alla sua morte, la Lettera enciclica <em>Pacem in Terris</em>, indirizzandola alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra i due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda. Infatti, pochissimo tempo prima (il 14 ottobre 1962), installazioni missilistiche sovietiche in costruzione sull’isola di Cuba, ad appena 140 km dalle coste statunitensi, fotografate da un aereo spia americano, avevano messo in moto un processo talmente pericoloso da portare il mondo vicino alla Terza guerra mondiale. La minaccia bellica aveva spinto il Papa a lanciare con un radiomessaggio un appello accorato («Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell’umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace»), preludio alla successiva Enciclica, con la quale muoversi, sempre nel segno della pace, verso orizzonti più ampi e temi etici molto sensibili. Giovanni XXIII, infatti, la collocava in un insieme armonico, nell’ambito di «una convivenza ordinata e feconda», di un progresso sociale coinvolgente tutte le persone, di diritti e doveri universali, inviolabili e inalienabili, di un’attenzione verso i profughi politici, di una «solidarietà operante».</p> Gino De Vecchis Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19145 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Dalla carta geografica alla mappa digitale. Percorsi didattici ed esempi applicativi di Gino De Vecchis e Cristiano Pesaresi https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19146 <p>Soltanto un genere di pubblicazione a sfondo geografico, in questo particolare periodo, è superiore nelle librerie alle uscite e le tirature dei numerosi testi intitolati alla Geopolitica: quello dei volumi dedicati a carte e mappe del mondo, in varie declinazioni, scale ed archi temporali. Da <em>Le grandi mappe</em> di Jerry Brotton, edito da Gribaudo, l’autore della ormai celebre <em>La storia del mondo in dodici mappe</em> (guardate bene una delle prossime interviste televisive al giornalista Federico Rampini, quando davanti alla sua libreria personale: questo volume è sempre visibile in primo piano), all’<em>Atlante del mondo invisibile </em>di James Chishire e Oliver Uberti per Mondadori, contraddistinto da rappresentazioni analitiche e transcalari, all’<em>Atlante dell'Antropocene</em> curato da Aleksandar Rankovic con prefazione di Bruno Latour per Edizioni Mimesis (qui l'Antropocene lo si vede). Dal suggestivo <em>Atlante degli infiniti mondi possibili</em> di Betty Mason e Greg Miller per National Geographic all'altrettanto artistico <em>Le Terre immaginate. Un atlante di viaggi letterari</em> curato da Huw Lewis-Jones, Editore Salani. Per non scordare questi altri due utilissimi volumi: <em>Atlante inutile del mondo</em> di Albano Marcarini in Hoepli o <em>Atlante dei Paesi che non esistono più</em>, di Gideon Defoe con Il Saggiatore, dove potrete conoscere l’effimera Repubblica di Perloja o la truffa del Principato di Poyais, un Paese inventato in Sudamerica dal colonnello inglese Mc Gregor con cui riuscì a far spendere 1.3 milioni di sterline al governo britannico.</p> Alberto Di Gioia Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19146 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Les métropoles d’Europe du Sud à l’épreuve des crises du XXIe siècle a cura di Dominique Rivière https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19147 <p>Partendo da un richiamo alle varie crisi che hanno segnato duramente l’inizio del XXI secolo (la crisi dei <em>subprime</em> nel 2008, la crisi dei migranti nel 2015, la crisi sanitaria nel 2020 e nel 2021), in un contesto prevalentemente caratterizzato da austerità economica e stallo del processo di integrazione europea, questo lavoro collettivo, che ha coinvolto più di una trentina di studiose e studiosi di paesi e di &nbsp;discipline diverse – geografia, urbanistica e sociologia – propone un approccio innovativo allo studio delle metropoli del Sud Europa e della loro capacità di adattamento. Numerosi sono i casi di studio presentati: in&nbsp;Grecia (Atene),&nbsp;in Italia (Milano, Torino, Roma, Napoli, Catania),&nbsp;in Spagna (Madrid, Barcellona e Valencia) e in Portogallo (Lisbona). Come indicato dalla curatrice, l’intero progetto di ricerca è impostato sulla scelta di riflettere in particolar modo sui seguenti concetti: metropoli, metropolizzazione, crisi, mutazioni e sulle questioni a essi collegate. Il volume, suddiviso in sette capitoli, tratta tematiche di grande importanza, quali le politiche di rigenerazione urbana e culturale, l’azione pubblica e le mobilitazioni di cittadinanza, la casa e l’economia delle piattaforme turistiche, l’innovazione sociale e le vulnerabilità urbane, le migrazioni e l’accoglienza.</p> Isabelle Dumont Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19147 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Geografie d’acqua: paesaggi ibridi di Francesco Visentin https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19148 <p>Ho avuto il piacere di ricevere e leggere questo libro come “<em>companion</em>” della conferenza “Inland Waterscapes: Nature, Society and Culture in Hydrography” (Udine, 22-25 Maggio 2024) organizzata dall’autore, insieme ad altri colleghi e colleghe dell’Universitá di Udine. E ho trovato piena sintonia nell’approccio che ha ispirato sia la conferenza che il libro: l’importanza della cura delle relazioni nello studio e nella pratica della gestione dell’acqua e piú in generale, delle questioni socio-ecologiche.</p> Emanuele Fantini Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19148 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Aziz Nacib Ab’Saber, Ciência, meio ambiente e cidadania. (Uma homenagem ao Mestre!) a cura di Francisco de Assis Mendonça e Vanda de Claudino-Sales e Leituras Indispensaveis 4. Contribuções do prof. Aziz Nacib Ab’Saber a curadi Francisco de Assis Mendonça https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19149 <p>Diversi motivi mi hanno spinto a proporre una scheda relativa ai testi sopra indicati. Il primo riguarda la ricerca geografica in Brasile che ha una tradizione (che si rinnova) di livello elevato per cui è interessante seguirne i percorsi. Nomi eccellenti vengono alla memoria come Milton Santos o Josué de Castro che hanno raggiunto una influenza internazionale, l’uno negli studi epistemologici della disciplina e nella geografia urbana, l’altro per la rifondazione nel modo di indagare il legame fra fame e contesti socio-ambientali. Va sottolineato che molti dei geografi brasiliani in passato e fino ad oggi prendono parte attiva alla vita sociale e politica spendendo le proprie competenze per costruire un paese meno escludente. Nel caso dei due studiosi ricordati essi hanno pagato con lungo esilio e espulsione dagli incarichi di lavoro le loro scelte durante la dittatura militare (1964-1985). Molti peraltro sono gli studiosi meno citati, ma con una produzione scientifica di tutto rispetto come il pernambucano Manuel Correia de Andrade (1922-2007). Orlando Valverde per il mondo amazzonico (1917-2006 o, in epoca più lontana, Teodoro Sampaio (1855-1937). Fin dalla sua formazione iniziale la geografia brasiliana ha mantenuto molti collegamenti internazionali, in particolare con gli Stati Uniti nel campo della geologia e della geografia fisica e in seguito con la Francia. Nel caso di quest’ultima si può notare che la maggiore influenza è stata di Pierre Monbeig e Jean Tricart, minore quella della scuola delle monografie regionali. Un caso a parte è quello del tedesco Leo Waibel rifugiato negli USA per motivi razziali e attivo nel Sud del Brasile. &nbsp;</p> Teresa Isenburg Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19149 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Una capitale per l’Italia. Per un racconto dell’Italia fascista di Ernesto Galli della Loggia https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19150 <p>In cosa consiste, si chiede Ernesto Galli della Loggia (p. 26), il «perdurante fascino della Roma fascista?» La sua modernità, e la rassicurazione che «emana», risiede nel fatto che essa ci appare «sempre come desiderosa di stipulare un compromesso con il passato anziché rompere brutalmente con esso […] spira da essa una modernità che in un certo senso appare sempre immunizzata dal suo contrario». Questa continuità storica la si può rintracciare, insiste l’autore in più momenti del volume, negli sventramenti precedenti al fascismo, nel corso cioè del periodo umbertino e liberale in particolare (pp. 30-35) che dal punto di vista urbanistico, anticipò e agì analogamente agli sventramenti del regime fascista che in questo senso dunque si pose in continuità con una prassi di ridefinizione dei rapporti tra spazio urbano e potere nelle città capitali non solo in Italia:&nbsp; «La generazione a cui appartengo (ma credo anche qualcuna venuta prima e dopo la mia) è cresciuta sentendo addebitare a irrimediabile colpa del fascismo la politica degli sventramenti, e accreditare implicitamente l’idea che gli sventramenti avessero costituito in sostanza l’unica cifra o quasi, voluta dalla mente maniacale del duce, degli interventi del regime a Roma come altrove. Non è così. In realtà […] buttar giù pezzi di città per rifarli con nuovi criteri, inserendo nuove tipologie viarie ed edilizie, è stata una prassi non solo ampiamente praticata dalla precedente cultura liberale ma ancor prima sotto quasi tutti i regimi politici» (p. 143).</p> Marco Maggioli Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19150 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Filosofia della geografia. Temi, problemi e prospettive di Timothy Tambassi https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19151 <p>Uno più uno fa quattro, se gli addendi sono la filosofia e la geografia. Ovvero, quando questi due saperi si incontrano, non sorprende che il risultato ecceda la semplice somma delle parti.</p> <p>Si tratta di un’intersezione che dà vita a una sorta di moltiplicazione concettuale: dall’intreccio dei rispettivi paradigmi teorici e degli statuti epistemologici, dei linguaggi e degli apparati metodologici, emergono, infatti, quattro distinti – ma pure interrelati – ambiti di indagine: la geografia nella filosofia; la filosofia nella geografia; la geografia della filosofia; e, infine, la filosofia della geografia. Se i primi due casi configurano un’indagine di tipo ricognitivo, volta a rintracciare la presenza di temi o categorie geografiche all’interno del pensiero filosofico e, specularmente, di riferimenti filosofici impliciti o espliciti nel sapere geografico – un lavoro, dunque, quasi esegetico e interpretativo, finalizzato a svelare influenze e contaminazioni concettuali –, i restanti due casi, invece, delineano un orizzonte più sistematico. Parlare di geografia della filosofia, infatti, significa, tra le altre cose, esplorare la spazialità della pratica filosofica, ovvero l’incidenza del contesto geografico nella produzione e nella trasmissione del pensiero; viceversa, la filosofia della geografia implica una riflessione critica sui fondamenti, le categorie e i presupposti epistemologici che informano la disciplina geografica.</p> Patrizia Domenica Miggiano Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19151 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Città Giardino Aniene. Il rapporto privilegiato tra costruito e spazio aperto di Michele Bianchi Michele ed Elena Ogliani https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19152 <p>Il volume è frutto di un’attività di ricerca metodologicamente strutturata sul rapporto fra costruito e spazi aperti nella città contemporanea a partire da un caso studio di pianificazione moderna di grande interesse: la Città Giardino Aniene progettata a Roma nel 1919 dall’architetto Gustavo Giovannoni presso Monte Sacro lungo l’asse della via Nomentana.</p> <p>Lo studio, condotto dagli autori nell’ambito di un finanziamento di Ateneo per l’avvio alla ricerca presso Sapienza Università di Roma con l'obiettivo di analizzare e proporre ipotesi di trasformazione per quel quadrante della Città, è&nbsp;basato su approfondite analisi archivistiche e bibliografiche. E’ stato inoltre avviato un dialogo con la pubblica amministrazione e nel corso della ricerca gli autori hanno presentato i risultati in alcuni convegni internazionali.</p> Carlotta Anna Pallottino Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19152 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Biopoli. Processi di rigenerazione agroecologica a Milano di Alice Giulia Dal Borgo https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19153 <p>Il ruolo e il senso dell’agricoltura all’interno delle città contemporanee sono un tema ricorrente nel dibattito geografico recente, soprattutto quando questo si confronta con grandi temi interdisciplinari, come quelli degli studi sul paesaggio o sui sistemi e le politiche del cibo. In un importante articolo, pubblicato nel 2014 su <em>Progress in Human Geography</em>, Chiara Tornaghi ammoniva riguardo alla necessità di uno sguardo critico sull’agricoltura urbana, attento a non glorificare a priori queste pratiche, sottolineandone le possibili contraddizioni e suggerendo la ricerca di iniziative realmente in grado di mettere in discussione la città contemporanea plasmata dal capitalismo, generando nuovi spazi e nuove relazioni più sostenibili. Le esperienze di agroecologia urbana partecipate, studiate e descritte da Alice Giulia Dal Borgo, geografa dell’Università di Milano, vanno indubbiamente nella direzione di un ripensamento ampio della città, come suggerisce lo stesso titolo del libro. Il concetto di «biopoli» è infatti preso a prestito dalle proposte della scuola territorialista (il riferimento principale è ovviamente Alberto Magnaghi) e si affianca a quello di «bioregione urbana», pensata come una «città della vita le cui regole ambientali derivano dalla mediazione culturale del gruppo umano di riferimento attraverso un processo coevolutivo, relazionale e dinamico, al cui interno è urgente inserire principi di bioeconomia e solidarietà» (p. 29). Una città che, almeno in alcune sue parti, si riconnette consapevolmente al proprio ambiente, attraverso pratiche agroambientali e sociali, come quelle agroecologiche approfondite in questo volume, che offrono un’alternativa - sociale, culturale e materiale - all’insostenibilità dell’urbanizzazione contemporanea.</p> Giacomo Pettenati Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19153 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 La Carta di Bergamo-Brescia delle aree protette periurbane. Verso un’alleanza con la natura per l’abitabilità della Terra a cura di Emanuela Casti e Renato Ferlinghetti https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19154 <p>I curatori del volume presentano la Carta di Bergamo-Brescia delle aree protette periurbane come una “traccia programmatica su cui concordare nella salvaguardia del periurbano” alla luce delle numerose sfide ambientali che siamo chiamati ad affrontare, crisi climatica compresa.</p> <p>In tale contesto, Emanuela Casti sottolinea come la Carta assuma l’abitabilità della Terra quale obiettivo da perseguire nel ricercare un nuovo equilibrio con la natura, reimpostando alcuni principi di salvaguardia – da quello di tutela a quello di sostenibilità – soprattutto nei territori densamente abitati come i margini urbani, ossia quella parte di periurbano con i sobborghi, le “periferie” e le zone di transizione verso l’esterno della città. Qui l’urbanizzazione tende a diradarsi e le aree verdi, spesso dismesse o incolte, ad aumentare diventando habitat carichi di naturalità. Al tempo stesso il senso di comunità è spesso forte, con reti sociali solidali e un attaccamento alla cultura locale o a quella di provenienza, nei contesti fortemente interculturali.</p> Antonella Dosolina Pietta Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19154 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Metodi quantitativi e di ricerca in geografia. Analisi di dati, modelli e strumenti di Stefano De Falco https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19155 <p>Il volume dal titolo <em>Metodi</em> <em>quantitativi</em> <em>e</em> <em>di</em> <em>ricerca</em> <em>in</em> <em>geografia. </em><em>Analisi di dati, modelli e strumenti </em>di Stefano De Falco con prefazione di Michael Shin, si inserisce nel contesto di una società sempre più (big) data-driven e si pone l’obiettivo di fornire una sintesi delle principali tecniche di analisi di dati geospaziali attraverso l’impiego di software GIS <em>open</em><em> source</em>. A partire dalla rivoluzione quantitativa e dai recenti progressi dell’Intelligenza Artificiale (IA) generativa, la comprensione delle dinamiche spaziali risulta sempre più mediata da metodi e modelli trasformativi di dati grezzi in informazione geografica, un passaggio non banale ma cruciale per la comprensione della società contemporanea. In tale contesto, il volume focalizza sul tema dei dati geospaziali che è possibile elaborare attraverso sistemi informativi geografici, pertanto si pone come strumento utile alla comprensione dei fenomeni territoriali collocandosi in equilibrio tra la dimensione teorica e quella tecnico/pratica. Il volume si indirizza sia a dottorandi e ricercatori in campo geografico che intendono approfondire l’impiego di strumenti di supporto per lo sviluppo delle proprie ricerche, sia a studenti di diversi corsi di laurea che necessitano di conoscenze applicative relative ai metodi e agli strumenti per la (de)strutturazione dei fenomeni spaziali. L’obiettivo non è semplicemente quello di realizzare delle analisi geostatistiche e rappresentazioni cartografiche ma anche di connetterle alla loro <em>ratio</em>, forma e funzione, attraverso la spiegazione dei meccanismi che sottostanno alla loro realizzazione e di conseguenza, corretta applicazione e interpretazione. Il lavoro si suddivide in 8 capitoli i quali si articolano in concetti geografici e cartografici di base fino ai metodi e modelli di analisi geospaziale più raffinati; inoltre il lavoro risulta arricchito di un capitolo, seppur meno approfondito, sulla <em>network analysis </em>e di una riflessione sulle emergenti questioni epistemologiche riguardanti l’adozione di pratiche e modelli di IA all’interno del dominio geografico e nel contesto dell’analisi geospaziale avanzata in particolare.</p> Antonello Romano Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19155 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Geografie della gentrification. Viaggio nell’Italia dell’iperturismo di Irene Ranaldi https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19156 <p>Irene Ranaldi guida i lettori in un viaggio lucido e provocatorio tra città, borghi e valli italiane, alla scoperta di fenomeni che hanno trasformato radicalmente i nostri spazi urbani e sociali: gentrification ed iperturismo. L’autrice argomenta come l’aumento del turismo di massa e i processi di gentrificazione urbana – derivanti da riqualificazione e rinnovamento di quartieri, per lo più popolari, con conseguente aumento dei valori immobiliari e degli affitti – stiano determinando l’espulsione e lo spopolamento dei residenti da città e borghi italiani con conseguente trasformazione dell’identità locale e scomparsa del tessuto sociale e commerciale originario.</p> Venere Stefania Sanna Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19156 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Saggi di geopolitica e sicurezza delle infrastrutture a cura di Paolo Sellari https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19157 <p>Il volume presenta quattro contributi di geopolitica delle infrastrutture e della sicurezza, maturati nell’ambito dell’attività formativa universitaria dedicata al tema “Relazioni internazionali e sicurezza globale”, avviata nel 2021 dal Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza. Il primo (Paolo Sellari: <em>Mari, geopolitica e sicurezza</em>) si concentra su porti e trasporti marittimi, con un’attenzione particolare all’evoluzione recente del contesto mediterraneo e alla sua sempre maggiore importanza dal punto di vista geopolitico. Paolo Sellari riconsidera l’evoluzione recente dei porti e dei trasporti del Mediterraneo alla luce dei concetti chiave della geografia dei trasporti, facendo ampio riferimento ai contributi seminali di A. Vigarié e A. Vallega. L’Autore, inoltre, propone una rilettura del tema della centralità del Mediterraneo nel trasporto marittimo alla luce del contributo portato dall’Ammiraglio G. Fioravanzo negli anni Quaranta del secolo scorso al dibattito sul ruolo dei mari mediterranei, in quanto «medioceani». Il punto pone al centro della riflessione la questione della complessità delle relazioni tra le dinamiche che vedono nel Mediterraneo uno spazio «di mezzo», segnato da dinamiche trasportistiche, geo-economiche e geopolitiche «esterne» (relative cioè alla dimensione strategica dell’Oceano), e quelle invece che lo definiscono come uno spazio di possibile integrazione «interna», dal punto di vista economico e politico. Il contributo offre poi una sintetica ricostruzione del quadro degli investimenti cinesi nelle infrastrutture portuali, richiamandone la valenza strategica dal punto di vista del confronto geopolitico tra USA, Unione Europea e Cina. Una sezione è dedicata alla risposta data dal sistema portuale e marittimo mediterraneo agli shock che si sono prodotti a partire dalla crisi finanziaria del 2008 (pandemia, riorganizzazione delle filiere globali, guerra tra Russia e Ucraina, «crisi di Suez» legata agli attacchi degli Houti). Il contributo si chiude con un focus sulle caratteristiche e sulle possibilità di sviluppo futuro delle rotte artiche, in particolare della Northern Sea Route russa.</p> Stefano Soriani Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19157 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000 Reti della transizione nella geografia urbana a cura di Antonio Ciaschi https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19158 <p><em>Reti della transizione nella geografia urbana</em> è un libro sicuramente ricco di meriti e scritto da persone competenti, ma devo precisare che è un poco distante dal tipo di geografia che pratico nella mia vita professionale. Evidenzierò quindi alcune dimensioni che ritengo critiche, ma è superfluo ricordare che una recensione è sempre soggettiva e, in qualche misura, politica.</p> <p>Il testo è formalmente un’opera collettanea, e come si evince dalla copertina i testi sono scritti da due persone, il curatore stesso e Mario Morrica, dottore di ricerca in architettura e urbanistica. I loro testi occupano principalmente la prima parte del volume, di circa 70 pagine, in una sezione dal titolo «crisi ecologica e scenari dell’incertezza». Le pagine sono divise in colonne e comprendono la versione in italiano e inglese.</p> Alberto Vanolo Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://rosa.uniroma1.it/rosa03/semestrale_di_geografia/article/view/19158 Wed, 16 Jul 2025 00:00:00 +0000