Tracce urbane. Rivista italiana transdisciplinare di studi urbani
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<p><strong>Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare di Studi Urbani </strong><span style="font-weight: 400;">è una rivista di saperi urbani che si rivolge a tutti coloro, ricercatori italiani e stranieri, che studiano e raccontano le città e che operano nell’ambito dell’analisi e della progettazione urbana.</span></p> <p><span style="font-weight: 400;">La rivista vuole essere uno spazio di approfondimento e discussione transdisciplinare sulla città su temi quali le periferie, lo spazio pubblico, le differenze, le rappresentazioni urbane, le pratiche di riappropriazione/rigenerazione, le politiche urbane, l’abitare, i nuovi conflitti urbani, le produzioni culturali, le diseguaglianze economiche in ambito urbano.</span></p>Sapienza Università di Romait-ITTracce urbane. Rivista italiana transdisciplinare di studi urbani2532-6562<h4>NOTA DI COPYRIGHT</h4> <h3>Proposta di licenza Creative Commons</h3> <p> </p> <h4>1. Proposta per riviste Open Access</h4> <p><br />Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:</p> <p>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Licenza Creative Commons - Attribuzione</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</p>Commoning Beyond the Crisis: Urban Civic Uses and the Democratization of the Urban Transformation and the Ecological Transition
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<p>Le politiche austeritarie imposte nel Sud Europa hanno indebolito i sistemi di welfare e aggravato la crisi della riproduzione sociale. In risposta, dal 2011 si sono diffusi movimenti di commoning, che hanno creato infrastrutture autonome di cura e rigenerato aree urbane abbandonate. Politiche come Next Generation EU e il Green Deal Europeo hanno inaugurato una fase di investimenti pubblici per la transizione ecologica e la ripresa economica, riservando risorse significative ai paesi del Sud Europa. Tuttavia, tali politiche rimangono vincolate da logiche neoliberali, con condizionalità che rischiano di che rischiano di limitare il loro impatto trasformativo. L’articolo analizza tre casi studio a Napoli, in cui dei beni comuni urbani – il Lido Pola, l’Ex OPG -<br />Je so’ pazzo e lo Scugnizzo Liberato – sono protagonisti di processi di design partecipato nell’ambito di politiche di rigenerazione urbana. Mostriamo come i movimenti di commoning possano rendere più democratica la gestione degli investimenti pubblici, favorendo la creazione di ambienti urbani più solidali e le istanze di giustizia ambientale che emergono da territori deprivati e inquinati. Tuttavia, emergono tensioni tra la governance top-down dei nuovi investimenti europei e le richieste di gestione democratica delle risorse.</p>Maria Francesca De TullioRoberto Sciarelli
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2025-06-302025-06-30179912910.13133/2532-6562/18944Unsettling Youth Participation in Relational Space and Commons: Case Study Lusatia
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<p>L’articolo esamina la partecipazione giovanile all’interno di trasformazioni strutturali in Lusazia, una regione post-carbonifera della Germania orientale.<br />Il testo mette in luce come i quadri di riferimento adottati dall’amministrazione locale si basino su una logica lineare e territoriale della partecipazione che non trova risonanza con le persone che vorrebbe coinvolgere. Basandosi sulla teoria spaziale e sulla prospettiva dei commons, l’articolo propone una prospettiva relazionale per spiegare la disgiunzione tra i formati partecipativi previsti dalle istituzioni e i modi contingenti, affettivi e situati con cui i giovani<br />si relazionano allo spazio e al futuro. Mentre le istituzioni e la ricerca mettono l’accento sull’accesso e la rappresentanza, l’articolo, basato su dati empirici, mostra come la spesso la partecipazione fallisca nell’intercettare i ritmi molteplici e diseguali della vita quotidiana. Inquadrare la partecipazione in termini relazionali apre un terreno contingente per un coinvolgimento più situato verso futuri intesi contemporaneamente come ereditati, immaginati, costruiti, messi in atto e contestati.</p>Tihomir VidermanRafael Maximiliano Flores de LeonSilke WeidnerDominik RinglerAnna GrebeGerd Kaufmann
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2025-06-302025-06-301713015410.13133/2532-6562/19116Everyday Environmental Politics Along the Coast of Thessaloniki
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<p>Questo articolo guarda ai waterfront urbani come luoghi in cui si sviluppano e si scontrano «immaginari ecologici» in competizione tra loro (Gandy, 2007). I discorsi ufficiali della pianificazione, allineati ai mandati globali di competitività urbana, sviluppo sostenibile e resilienza climatica, spesso concettualizzano la costa come un bene puramente naturale, privo di significato sociale o di valore d’uso quotidiano per i residenti, pronti a realizzare il suo potenziale di sviluppo e quindi a contribuire alla resilienza urbana. Al contrario, i movimenti locali di abitanti affermano immaginari ecologici diversi, che vedono la costa come un bene comune e come un terreno ibrido socio-naturale ricco di<br />significati e qualità materiali. Adottando questa concezione del lungomare come terreno conteso – dove gli immaginari dominanti di ‘modernizzazione ecologica’ coesistono e si scontrano con diversi immaginari ecologici vissuti nel quotidiano – il saggio esamina il caso del lungomare di Salonicco per il quale è interessante osservare le politiche ambientali poste in essere lungo la parte orientale e meno sviluppata della costa della città.</p>Evangelia Athanassiou
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2025-06-302025-06-301715518210.13133/2532-6562/19057Complex Ownership Systems Beyond Urban Commons: Hybrid Forms of Occupation Designing Alternative Urban Futures
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<p>La ricerca esplora la pratica dei beni comuni urbani in relazione alle crisi contemporanee, come quella abitativa, per osservare come il concetto di common si sia evoluto dalla definizione economica (Ostrom, 1990) attraverso la contestualizzazione nei sistemi urbani. In particolare, viene descritto il progetto H.O.Me. di Bologna, un bene comune urbano caratterizzato da usi personali, pubblici e comuni, nato come risposta alla crisi abitativa della città.<br />La prima sezione presenta la letteratura sui beni comuni da una prospettiva di economia politica. L’articolo introduce poi i beni comuni a Bologna e il progetto<br />H.O.Me., discutendone gli esiti e la sua opposizione alle politiche locali come il R<em>egolamento per la Collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la</em><br /><em>cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani</em> (Comune di Bologna, 2014); la ricerca azione e la Living Theory vengono utilizzate come lente metodologica. Le conclusioni forniscono alcuni contributi per il dibattito sui beni comuni urbani.</p>Francesca Sabatini
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2025-06-302025-06-301718320210.13133/2532-6562/18934Thinking the City: The Arena of Conflict
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<p>Questo articolo illustra come la città venga concettualizzata e definita in quanto luogo di conflitto e come da questa concezione possa emergere una teoria urbana critica. A tal fine, si analizzerà innanzitutto il fondamentale testo di Henri Lefebvre, <em>Le droit à la ville</em> (1968), lavorando sull’idea della città che vi si evince. Verrà discusso se la 'città' sia un oggetto di studio adeguato, esaminando la posizione di Lefebvre su questa questione. La concezione della città come entità giocherà in tal senso un ruolo importante. Mi concentrerò poi sulle definizioni di città formulate da Lefebvre. Quest’ultimo propone diversi modi di guardare alla città tra cui quello della città come luogo di conflitto. Questa proposta va intesa nella tradizione di Marx ed Engels, per i quali il rapporto tra città e conflitto ha avuto un ruolo fondamentale. Indagando questa tradizione interpretativa il testo tornerà poi a Lefebvre, voce autorevole rispetto all’idea di città proposta dai due autori. Per altri versi, il concetto di città come arena di conflitto apre a diverse possibili connessioni. Nel testo discuto di queste possibilità e propongo un concetto di conflitto post-fondazionale che può essere messo in dialogo con l’idea di città di Lefebvre. Infine, mi chiedo se - e perché - un concetto di città incentrato sul conflitto possa essere interessante per gli studi urbani.</p>Nikolai Roskamm
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2025-06-302025-06-301720422510.13133/2532-6562/19022Shared Learning Spaces and Urban Transformation. Peace Education Dialogues as an Educational Commons
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<p>L’articolo esplora il potenziale dell’educazione alla pace come pratica trasformativa nello spazio urbano, attraverso l’analisi dell’esperienza dei Dialoghi sull’educazione alla pace promossa dalla Unità Locale Napoli del CISV (Children’s International Summer Villages) e da altre sezioni italiane. Basato sull’apprendimento esperienziale e sul Mosquito Method, il progetto riconfigura il conflitto come spazio di negoziazione e di ri-significazione collettiva. Le pratiche educative hanno coinvolto giovani, comunità locali e istituzioni nella co-creazione di commons temporanei, rivelando come l’apprendimento partecipativo possa generare nuove configurazioni spaziali.<br />Il contributo mette in luce il ruolo pedagogico dello spazio urbano e richiama la necessità di forme di governance che riconoscano l’educazione e il conflitto<br />come dimensioni costitutive delle città democratiche.</p>Luisa FatigatiGianmarco Pisa
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2025-06-302025-06-301722624810.13133/2532-6562/19071The Role of Micro-communities for Urban Challenges: A Case Study of Mardin
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<p>Questo articolo si propone di analizzare il ruolo delle micro-comunità emerse dalla vita locale e quotidiana di Mardin (Turchia), concentrandosi sulle pratiche di produzione sociale, culturale e partecipativa. A Mardin, il turismo rischia di erodere il tessuto urbano unico e la coesione sociale della città, mentre gli spazi pubblici soffrono di sottofinanziamento. I cittadini affrontano le sfide dell’urbanizzazione che impediscono loro di creare memorie ed esperienze condivise nella vita quotidiana. D’altro canto, comunità diverse stanno sviluppando innovative pratiche sociali e promuovendo forme alternative di cooperazione che offrono prospettive promettenti per i beni comuni. Questo articolo mira a esaminare casi studio in cui l’approccio dei beni comuni<br />urbani viene utilizzato per esplorare potenzialità e limiti di queste pratiche nella produzione e organizzazione urbana. Sebbene questi esempi dimostrino varie pratiche di micro-comunità, sottolineano anche il ruolo cruciale della conoscenza spontanea e open-source, nonché di un approccio partecipativo nel determinare portata e carattere dei processi di commoning.</p>Zemzem Taşgüzen Polat
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2025-06-302025-06-301724927510.13133/2532-6562/19024Care Infrastructures in Andean Rural context: The case of Monguì
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/19004
<p>Questo articolo analizza le infrastrutture di cura rurali come sistemi spaziali, politici e collettivi che mettono in discussione le concezioni dominanti della ruralità come spazio passivo o residuale. Attraverso un lavoro sul campo a Monguí, in Colombia, lo studio identifica tre tipi di infrastrutture di cura: famiglia/domestica estesa, collettiva e collettiva d’emergenza − e analizza come esse emergano in risposta all’assenza di strutture statali, alle politiche ambientali e alle pressioni estrattive. L’articolo sostiene la necessità di ripensare la<br />cura come funzione territoriale, e non come onere privato o femminilizzato, esplorando strategie spaziali in grado di redistribuire tali responsabilità. Le infrastrutture collettive, spesso radicate in pratiche informali o comunitarie, si configurano come alternative alla pianificazione centralizzata e allo sviluppo finanziarizzato. Lo studio invita a una riconfigurazione della pianificazione rurale che riconosca la dispersione, l’autonomia e il potenziale per turisti e attori esterni di diventare partecipanti corresponsabili nel sostenere la vita rurale.</p>Diana Catalina Barrera Agudelo
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2025-06-302025-06-301727629410.13133/2532-6562/19004Searching for Affective Spaces: an Interdisciplinary Approach to Wounded Cities Through the Case of Caivano’s Rione Parco Verde (Naples, Italy)
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/19038
<p>Discutere oggi di processi di costruzione della pace urbana significa anche ragionare sulla quotidianità di città che sono teatro di conflittualità e asimmetrie di potere che generano fenomeni di ingiustizia a diverse scale. Gli urban studies, nei quali si incrociano teorie, approcci e strumenti tipici delle discipline urbanistiche e sociologiche, possono contribuire in chiave interpretativa e trasformativa ai processi di costruzione della everyday peace. Spesso a confronto con luoghi traumatizzati, i ricercatori propongono approcci e pratiche situate che favoriscano la coesistenza e tutelino le soggettività più vulnerabili. A partire dal progetto “Futuri (Im)Possibili” (Caivano, Napoli, Italia), questo articolo discute una ricerca interdisciplinare che mira alla pace urbana attraverso l’apprendimento reciproco con le comunità e gli attori territoriali: un processo che non è guidato da un processo decisionale gerarchico e dal controllo del territorio, ma da una prassi affettiva basata sull’ascolto attivo, sulla partecipazione e sullo sviluppo di spazi di interazione orientati alla ricucitura della società civile locale.</p>Fabio Maria EspositoStefania RagozinoGabriella EspositoPaolo Landri
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2025-06-302025-06-3017406310.13133/2532-6562/19038Public Spaces, Domestic Commonality. Some Ethnographic Notes and Theoretical Considerations on Everyday Practices, Commoning, Conflicts and Domesticity in Public
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<p>Questo contributo offre un’incursione delle mie riflessioni in corso sugli spazi pubblici e sulla cultura urbana contemporanea, attraverso la duplice lente del commoning e dei conflitti, basata su situazioni osservate in diverse città europee, in particolare Parigi, Roma e Bruxelles. Le mie osservazioni si concentreranno non solo sulla pratica quotidiana di produzione e cura<br />della città, ma anche su progetti spaziali terminati o in corso che rivendicano l’importanza del commoning. L’intento è intrinsecamente transdisciplinare, mirando a costruire una relazione coerente tra teoria, pratiche professionali e azioni quotidiane. L’obiettivo è identificare opportunità per nuove riflessioni che possano informare sia il discorso teorico che le pratiche progettuali se non addirittura la vita di tutti i giorni, rafforzando la dimensione politica dell’agire quotidiano. Analizzando queste diverse scene d’interazione sostengo che la missione di coesione sociale che attribuiamo allo spazio pubblico non si raggiunge ricercando la pace, ma piuttosto nel fare la pace con i conflitti. Considerando la spazialità e le dinamiche sociali dei processi urbani volti a produrre una città più giusta, avanzo l’idea che potenziare le pratiche domestiche negli spazi pubblici possa produrre fratture salutari nella produzione della città liberale, da cui potrebbero emergere forme di commoning più ecologiche.</p>Maria Anita Palumbo
Copyright (c) 2025 Maria Anita Palumbo
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2025-06-302025-06-3017649710.13133/2532-6562/18933Unsettled Urban Space: Routines, Temporalities and Contestations
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Martina Bosone
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2025-06-302025-06-301729630110.13133/2532-6562/19109Thinking and acting with care ‘as well as possible’. Insights from Matters of Care
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Giusy Pappalardo
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2025-06-302025-06-301730230710.13133/2532-6562/19074Of Continuity and Disruption: Through Lived Space and Representation
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Tihomir Viderman
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2025-06-302025-06-301730931510.13133/2532-6562/19207Naples: Continuity and Disruption
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Tihomir Viderman
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2025-06-302025-06-301731733210.13133/2532-6562/19208Commoning to Commons: On Transformative Practice and the Politics of Everyday Life
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2025-06-302025-06-3017263810.13133/2532-6562/19209Urban Conflicts and Peace: Everyday Politics of Commons
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2025-06-302025-06-301762410.13133/2532-6562/19210