Tracce urbane. Rivista italiana transdisciplinare di studi urbani
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<p><strong>Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare di Studi Urbani </strong><span style="font-weight: 400;">è una rivista di saperi urbani che si rivolge a tutti coloro, ricercatori italiani e stranieri, che studiano e raccontano le città e che operano nell’ambito dell’analisi e della progettazione urbana.</span></p> <p><span style="font-weight: 400;">La rivista vuole essere uno spazio di approfondimento e discussione transdisciplinare sulla città su temi quali le periferie, lo spazio pubblico, le differenze, le rappresentazioni urbane, le pratiche di riappropriazione/rigenerazione, le politiche urbane, l’abitare, i nuovi conflitti urbani, le produzioni culturali, le diseguaglianze economiche in ambito urbano.</span></p>Sapienza Università di Romait-ITTracce urbane. Rivista italiana transdisciplinare di studi urbani2532-6562<h4>NOTA DI COPYRIGHT</h4> <h3>Proposta di licenza Creative Commons</h3> <p> </p> <h4>1. Proposta per riviste Open Access</h4> <p><br />Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:</p> <p>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Licenza Creative Commons - Attribuzione</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</p>Interfaces. Urban design education facing green transition, demographic shift, and environmental crisis
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<p><em>The post-crisis measures are perceived and anticipated as significant opportunities for the recovery and revitalization of cities and regions. Such opportunities for change mobilize spatial design efforts, even if their actual effects in regions that experience complex demographic and economic challenges remain open for debate. With our contribution, based on three-year design studio at Politecnico di Torino, we would like to reflect on how education in architectural schools addresses notions of marginality, places that are out of focus, and whether exploring ecological transitions in education may provide more conscious practitioners for the future. In the pedagogical process, ordinary villages intersect the interests of an international academic community; those same villages exemplify transition in context – questioning conventional agriculture and old industrialization processes; and through the experience international students are exposed to practices that broaden critical thinking.</em></p>Francesca FrassoldatiNadia Caruso
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2023-12-312023-12-31101419220010.13133/2532-6562/18553Genealogie ed evoluzioni della dimensione ecologica in urbanistica e pianificazione urbanistica in una prospettiva post-crescita
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<p>Alla luce delle istanze sollecitate dal cambiamento climatico e della transizione socio-ecologica, l’articolo restituisce come nell’ultimo secolo il pensiero ecologico abbia attraversato l’urbanistica con progetti e modelli chiamati a mediare la contrapposizione città-campagna e società-natura. Questa esplorazione, genericamente cronologica, non segue un metodo sistematico di analisi storico-disciplinare. L’obiettivo è piuttosto di ripercorrere i vari filoni di pensiero che, direttamente o indirettamente, hanno affrontato la questione della dimensione ecologica nella teoria e pratica della pianificazione e progetto degli insediamenti umani. Tale trattazione mira a tracciare una genealogia di proposte multidisciplinari che si sono orientate verso dinamiche diverse rispetto a quelle meramente espansive, di accumulazione o rendita, o ne hanno tenuto conto e cercato di controbilanciarne gli effetti. Scopo finale è fornire alcuni elementi per un rinnovato contributo dell’urbanistica al dibattito critico attualmente in atto sul futuro dei territori urbanizzati in una prospettiva post-crescita.</p>Claudia Faraone
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2023-12-312023-12-31101420121310.13133/2532-6562/18517Community Development on Renewable Energy Literacy by Symbiosis Bioenergy Model
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18494
<p>Indonesia, an expansive archipelago of 17,000 islands spanning 1.9 million km², faces a population of 267 million people spread across its diverse regions. As per Government Regulation No. 79 of 2014, Indonesia aims for a renewable energy mix of 23% by 2025 and 31% by 2050. Despite abundant renewable energy potential, such as biogas, there's a need for innovative approaches to meet these targets. The Symnery model, introduced in Manado City in 2018, involves a two-stage biogas production pilot plant utilizing slaughterhouse wastewater and agricultural waste. This model brings social, economic, and environmental benefits to rural communities, offering employment, training, and additional income. Energy literacy, crucial for understanding and managing energy complexities, is enhanced through the model. The government, adopting the two-stage symbiosis bioenergy model, simplified it for small islands around Manado city, distributing 18 units with local materials. Local training programs focus on knowledge transfer, monitoring, and demonstrating biogas advantages, aiming to improve living standards, promote cleaner environments, and reduce greenhouse gas emissions in Manado City by 6.29% in 2022-2023.</p>Alicia SinsuwSangkertadiHendrik Suryo SuriandjoLiny Anna Maria TambajongIvana Marcia FlorenceOktovian Berty Alexander Sompie
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2023-12-312023-12-31101421423910.13133/2532-6562/18494La transizione verde: nuovi ingredienti per vecchie ricette
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<p>Il tema della cosiddetta transizione verde, se si affronta con una visione che va aldilà della semplice adozione di tecnologie <em>green</em>, si innesta su questioni che coinvolgono una dimensione epistemologica che, a sua volta, affonda le proprie radici nelle interconnessioni fra economia (uomo) ed ecologia (natura). Ne consegue l’oggettiva difficoltà di offrire una lettura esaustiva del tema, proprio in ragione della diversità degli approcci a cui fare riferimento per tentare di soddisfare il crescente bisogno di soluzioni allo sviluppo umano di lungo periodo.</p> <p>In questo quadro, lo scopo di questo contributo è proporre una lettura delle relazioni fra economia e ambiente che tenga conto della natura transdisciplinare del concetto di sostenibilità.</p> <p>La nota si apre con una breve rassegna dell’evoluzione della dottrina economica, sino ad arrivare al pensiero neoclassico di cui verranno evidenziati i limiti dovuti all’incapacità di descrivere le relazioni fra l’economia, da una parte, e la dimensione ambientale e sociale, dall’altra. Tali considerazioni costituiscono la base per discutere la radice morale antropocentrica alla base dell’economia ortodossa e per proporre un diverso paradigma che, assumendo quale base una visione ecocentrica, sia in grado di considerare in modo esplicito le implicazioni ambientali e sociali del processo economico.</p>Francesca PietrangeliSilvio Franco
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2023-12-312023-12-31101424025110.13133/2532-6562/18493Città e urbanistica al di là della crescita. Transizione verde, verso che cosa?
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Barbara PizzoAngela BarbanenteSilvio Cristiano
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2023-12-312023-12-31101462610.13133/2532-6562/18638Roma collettiva: le immagini del CFFC, Centro di Formazione Fotografica Contemporanea
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Alessandra Valentinelli
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2023-12-312023-12-31101426827710.13133/2532-6562/18637Artificiose nature
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Nicola Toffolini
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2023-12-312023-12-31101427929210.13133/2532-6562/18636Etnografie delle Smart City. Abitare, relazionarsi e protestare nelle città intelligenti italiane A cura di Lorenzo D’Orsi e Luca Rimoldi, Ledizioni (2022)
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<p>A cura di Anna Giulia Della Puppa </p>Anna Giulia Della Puppa
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2023-12-312023-12-31101425326110.13133/2532-6562/18633Ripensare le città oltre il paradigma della crescita: riflessioni e proposte per trasformazioni urbane ecologiche e socialmente sostenibili
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<p>A cura di Federica Rotondo</p>Federica Rotondo
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2023-12-312023-12-31101426226610.13133/2532-6562/18634How to research something that doesn’t exist?
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18632
<p><span style="font-weight: 400;">In the context of the debate on socio-ecological transformation, over the last years beyond growth perspectives have emerged with strength. In this contribution, I focus in particular on the fast evolving literature at the intersection of degrowth and studies of human geography and spatial planning. I do not propose a review of the contents but rather focus on the methodological challenges of a field that researches something that does not (yet) exist: the spatialities of a degrowth transformation. I identify four main approaches used in the existing literature: case studies of what goes wrong and of good practices, utopian imaginaries and the development of pathways, policies and strategies for change and suggest ways to develop other methodologies.</span></p>Karl Krähmer
Copyright (c) 2024 Karl Krähmer
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2023-12-312023-12-3110148710310.13133/2532-6562/18632Territorializzare la transizione
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18497
<p>Il “Next Generation EU” presenta la <em>transizione verde</em> come un campo plurale di raccordo dei singoli pilastri dell’azione comunitaria: una visione non più limitata alla modernizzazione ecologica che lo “European Green Deal” inquadra in obiettivi di mitigazione delle emissioni climalteranti e di adattamento dei territori. In Italia tale progetto non ha incontrato una pari capacità di innovare strumenti, modalità e azioni di contrasto al clima e il PNRR appare piuttosto un insieme di tattiche deterritorializzate senza un’organica strategia per affrontare i rischi e le vulnerabilità a cui risultano, a volte drammaticamente, esposti i territori nei sempre più frequenti eventi climatici che colpiscono il Paese. A fronte di una fragilità causata da interventi consolidati con emergenze reiterate e da molti anni offerte quale unica risposta alle devastazioni, la territorializzazione offre un'alternativa adeguata alla complessità delle sfide ambientali che invece ci attendono.</p>Alessandro Boldo Alessandra Valentinelli
Copyright (c) 2024 Alessandro Boldo , Alessandra Valentinelli
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2023-12-312023-12-31101410412310.13133/2532-6562/18497La filiera produttiva tra macchinari, tecnologie e frutticoltori
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18492
<p style="font-weight: 400;">Il paper si pone come <em>research agenda</em> con lo scopo di interpretare la filiera produttiva del territorio della mela della Val di Non (TN), all’interno del quadro della transizione ecologica europea. L’approfondimento di tali meccanismi ha suggerito di rivolgersi alla letteratura della Actor-Network Theory, spostando quindi il focus dell’articolo, verso il tentativo di comprendere quali piste di ricerca si possono seguire dalla nuova postura analitica. Così facendo, attraverso la decostruzione della filiera, emergono tre elementi principali che guideranno la narrazione del caso trentino: la metafora della rete, la simmetria radicale e la svolta materiale. A partire da questi tre elementi, il paper conclude attorno a tre questioni che spingerebbero la pianificazione ad assumere un ruolo attivo di mediazione e non neutro, di interpretare l’assemblaggio come infrastruttura e di re-ingaggiare la dimensione ambientale in un’ottica socio-materiale.</p> <p style="font-weight: 400;"> </p>Francesco Galli
Copyright (c) 2024 Francesco Galli
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2023-12-312023-12-31101412414010.13133/2532-6562/18492Spazializzare la transizione come processo sociale, tecnico ed ecologico: il caso della Corona verde di Roma est
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18491
<p>Diversi approcci alla transizione ecologica convergono verso la necessità di definire la sostenibilità su scala locale, concentrandosi sull’azione trasformativa, al tempo stesso conflittuale e cooperativa, delle iniziative dal basso. La tesi sostenuta è che questo processo può derivare da una ricombinazione in una prospettiva multiscalare tra transizione verde e digitale.<br />Le riflessioni articolate nel contributo nascono da una ricerca-azione che promuove l’uso di ‘tecnologie civiche’ per consentire alle reti sociali esistenti di sviluppare i processi di co-creazione per valorizzare una rete ecologica urbana, portando a un radicale cambiamento del modello di sviluppo locale. Ne consegue che solo un processo di ‘deframmentazione’ sociale può portare a un processo di ‘deframmentazione’ ecologica, e che questo deve avvenire attraverso una riconfigurazione dal basso, abilitata dalle nuove tecnologie, dei modelli relazionali, insediativi e produttivi.</p>Luca BrignoneStefano Simoncini
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2023-12-312023-12-31101414116010.13133/2532-6562/18491Energia e Territorio: le Isole Minori fra transizione e nuove soluzioni per un cambio di paradigma in ambito energetico
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18488
<p>Il presente lavoro vuole collegare il dibattito in atto sul paradigma post-crescita e sui progetti energetici locali alla difficile transizione energetica delle Isole Minori Italiane non-interconnesse. I sistemi energetici locali e su piccola scala possono avere il potenziale per ridurre il consumo di energia e di risorse e per promuovere processi di democrazia energetica, autosufficienza e produzione locale legati agli approcci che guardano oltre la crescita.</p>Eros Manzo
Copyright (c) 2024 Eros Manzo
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2023-12-312023-12-31101416119010.13133/2532-6562/18488The Urbanization of Nature underneath and beyond ‘the city’
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18630
<p class="p1">In questo articolo descriviamo l’impatto che il campo dell’ecologia politica urbana ha sul mondo accademico e nell’elaborazione delle politiche; e sosteniamo che questo corpus di studi ha una posizione unica per affrontare alcune delle questioni politiche urgenti relative all’urbanizzazione e al cambiamento climatico. Descriviamo le principali epistemologie, ontologie e metodologie dell’ecologia politica urbana ed esploriamo in che misura queste possano affrontare il disastro sistemico che chiamiamo ‘cambiamento climatico’. Il nostro obiettivo principale è dimostrare che la ricerca accademica può e deve rimanere rilevante per la politica di un pianeta che si sta surriscaldando.</p>Maria KaikaRoger KeilTait MandlerYannis Tzaninis
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2023-12-312023-12-311014415910.13133/2532-6562/18630Heterotopias of transition
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18631
<p>Ecological transition is generally seen to ask for profound changes. The city condenses many aspects of the issue, not least the variety of spatial and temporal scales involved. The article examines different declinations of the concept of change and the relationship between space and time that they entail. The issue is placing this relationship in the context of modern space-time topology. This has recently seen new anticipatory approaches come to the fore, that abandon the linearity of the relationship between present and future in favour of recursive structures centred on eschatological, catastrophic or regenerative visions. Such emerging topologies, which would seem to evoke the traditional concepts of utopia and dystopia, are examined in the light of the notion of heterotopia formulated by Foucault, with which they share much while contradicting its transgressive scope, its ability to open up at once to the elsewhere and the otherwise. The question is how to think transition in heterotopic terms. Some current experiences can be read as heterotopias, but we need to develop the ability to distinguish heterotopias from ‘autotopias’, which are designed to prevent any real change.</p>Luigi Pellizzoni
Copyright (c) 2024 Luigi Pellizzoni
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2023-12-312023-12-311014608510.13133/2532-6562/18631A scientific conversation with Jin Xue on socio-ecological sustainability and post-growth spatial design and planning
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18629
Silvio Cristiano
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2023-12-312023-12-311014283910.13133/2532-6562/18629Filmmaking as a transformative research tool for urban studies
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18512
<p>The paper reports on the “Border[scape]s” research-action experience, conducted with young residents from second-generation or migrant backgrounds in Naples, and the ensuing collective documentary <em>Io non vedo il mare </em>about the invisible and visible borders of the city seen from their perspective. Reflecting on the intense and articulated process put in place, involving heterogeneous urban actors afferent to the worlds of academia, contemporary art, the third sector, and the audiovisual one, the contribution reflects critically on the performativity of documentary filmmaking as well as on the relevance of building literacy and competences about the production of ethically and politically grounded images and imaginaries. It thus demonstrates the need to more and more structurally incorporate filmmaking not only as a method for research in urban studies and urban planning but also as a tool for city-making, meant as the collective construction of spaces and futures of inclusive citizenship.</p>Paola Piscitelli
Copyright (c) 2024 Paola Piscitelli
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2023-12-312023-12-31101429432310.13133/2532-6562/18512Bastogi in loop
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/tracce_urbane/article/view/18496
<p class="testo" style="line-height: normal;"><span style="font-size: 9.0pt;">L’articolo è frutto di una ricerca etnografica condotta nell’area metropolitana romana di Bastogi. Si tratta di un comprensorio di proprietà comunale impiegato per arginare l’emergenza alloggiativa temporanea. Tale temporaneità, per una parte degli interlocutori incontrati, dura da circa trent’anni. Si cercherà preliminarmente di inquadrare questo territorio nella cornice storica della cronica crisi abitativa romana, attraverso l’azione (e l’interazione) di personaggi pubblici, militanti, occupanti, imprenditori, rappresentanti del potere e subalterni che dagli anni ‘70 ad oggi – in una progressiva deriva neoliberista della questione urbana – hanno contribuito a ‘fondare’ e poi a ‘rifondare’ questo luogo. Nella parte conclusiva, le restituzioni etnografiche offriranno lo spunto per riflettere sul significato di spazio (pubblico, come privato) e delle sue forme di negoziazione, legate ai processi di soggettivazione e di adattamento alla marginalità.</span></p>Mario Marasco
Copyright (c) 2024 Mario Marasco
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2023-12-312023-12-31101432434510.13133/2532-6562/18496