Il riutilizzo sociale dei beni confiscati come strategia di non cooperazione economica contro la criminalità organizzata

Autori

  • Nicola Pedretti

DOI:

https://doi.org/10.13133/2037-3651_71.284_6

Parole chiave:

Mafia, Organised Crime, Social Re-use

Abstract

Le attività economiche delle mafie non sono limitate ai traffici illeciti ma travalicano la sfera del legale, con la cosiddetta economia criminale: il reinvestimento dei proventi delle attività criminose nell’economia lecita. Forme di non collaborazione economica possono essere molto efficaci per contrastarle, e il movimento antimafia ha adottato pratiche di consumo critico e boicottaggio. La legislazione antimafia italiana include strumenti volti a colpire i patrimoni mafiosi e il riutilizzo sociale dei beni confiscati, e rappresenta uno strumentario per implementare strategie di non collaborazione economica.

Mafia’s economic activities are not limited to illicit trafficking. They go beyond the scope of illegal affairs through the so-called “criminal economy”, the reinvestment of revenues from criminal activities within the licit economy. Forms of economic non-cooperation can be very effective in countering them. The anti-mafia movement has already adopted critical consumption and boycott practices. The Italian anti-mafia legislation includes instruments aimed at affecting mafia’s assets as well as promoting the social re-use of confiscated properties, which represent a toolkit for implementing economic non-cooperation strategies.

JEL codesI31, K42, P51

Keywordsmafia, organised crime, social re-use

 

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Pubblicato

2019-02-07

Fascicolo

Sezione

Articoli