Le unioni di comuni in Italia: modelli di gestione associata a confronto

Autori

  • Giovanna Di Ielsi SOSE SpA
  • Fabio Fiorillo Università Politecnica delle Marche
  • Francesco Porcelli Università degli Studi di Bari Aldo Moro

DOI:

https://doi.org/10.13133/2037-3651/17740

Parole chiave:

cooperation among municipalities, management models

Abstract

In Italia si assiste recentemente a un sensibile sviluppo delle forme associative comunali. Nel 2016 il 33,36% degli oltre 6000 comuni delle regioni a statuto ordinario ha svolto almeno una funzione/servizio fondamentale attraverso l’unione di comuni. Le regioni con la più alta percentuale di comuni aderenti a forme associative sono: l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Questo articolo indaga se all’interno della forma associativa i modelli di gestione siano gli stessi o se siano differenti in termini strutturali e di performance. Dallo studio emergono almeno due modelli differenti: un modello definito piemontese, nel quale le unioni sono un fenomeno che coinvolge quasi esclusivamente i piccoli comuni, e un modello emiliano-romagnolo in cui le unioni si costituiscono attorno a un comune capofila di media dimensione. L’analisi mira a identificare le caratteristiche che distinguono i due modelli e a capirne le differenze in termini di obiettivi perseguiti e di performance.

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Pubblicato

2022-04-30

Fascicolo

Sezione

Articoli