Moneta e Credito
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<p><strong>Moneta e Credito</strong> è una rivista trimestrale <em>open access</em> per il dibattito dell'economia e della politica economica. La rivista pubblica articoli in ogni campo e da ogni paradigma dell'economia, senza discriminazioni, purché siano rigorosi nel metodo e rilevanti nel merito. Più informazioni nella sezione <a href="http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/about">Info</a>.</p>Associazione Economia civileit-ITMoneta e Credito2037-3651<p><img src="https://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/4.0/88x31.png" alt="Licenza Creative Commons" /> </p> <p>Ogni materiale pubblicato sul sito e gli articoli pubblicati sulla rivista sono distribuiti con Licenza internazionale Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0. Copia della licenza è disponibile alla URL <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/">http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0</a>. Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera con la licenza suindicata. </p>Note bibliografiche: Breda M., Caretti S. (2024), Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato, Milano: Solferino, pp. 280, ISBN: 9788828213475
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<p>Recensione di: Breda M., Caretti S. (2024), <em>Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato</em>, Milano: Solferino.</p>Alessandro Roncaglia
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2024-05-152024-05-1577305717310.13133/2037-3651/18517Note bibliografiche: Lozza E. (2023), Psicologia del denaro: un approccio storico-genetico, Milano: Vita e Pensiero, pp. 656, ISBN: 978834355527.
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<p>Recensione a: Lozza E. (2023), <em>Psicologia del denaro: un approccio storico-genetico</em>, Milano: Vita e Pensiero.</p>Lorenzo Esposito
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2024-05-152024-05-1577305758110.13133/2037-3651/18518Poveri… presumo: la sfida della misurazione delle povertà in Europa
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<p>Questo lavoro tratta il tema della misurazione della povertà nell’Unione Europea. Partendo da una discussione sui diversi approcci concettuali, vengono presentati gli attuali indicatori di povertà adottati nell’UE, evidenziandone alcune criticità. Il lavoro affronta anche alcune questioni ancora aperte nel dibattito sulla misurazione della povertà e delinea le sfide future della statistica ufficiale.</p>Roberto Zelli
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2024-05-152024-05-157730531710.13133/2037-3651/18519Dimensione e struttura dei contratti collettivi nazionali di lavoro
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<p>L’articolo tratta il sistema della contrattazione collettiva di Italia, Germania, Francia e Spagna: analizza la storia della contrattazione, la distribuzione funzionale e settoriale del reddito, e il rapporto tra salario e valore aggiunto settoriale, concentrando l’attenzione sul numero dei lavoratori coinvolti nei contratti collettivi e le rispettive quote salariali sul valore aggiunto. L’articolo termina con la proposta di due criteri per riscrivere la matrice dei contratti nazionali: in termini di numero di lavoratori per contratto, e di un minimo valore aggiunto settoriale. Lo scopo è costruire un benchmark quali-quantitativo per ridurre il numero dei contratti collettivi nazionali di lavoro settoriale in Italia, con l’intenzione di restituire la necessaria forza contrattuale ai sindacati per adempiere al ruolo di autorità salariale.</p>Dario RapitiRoberto RomanoValerio Venditti
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2024-05-152024-05-1577305194310.13133/2037-3651/18514Il ruolo della dimensione di impresa nello sviluppo e l’adozione delle tecnologie di frontiera
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<p>L’obiettivo di questa nota è quello di fornire alcuni spunti di riflessione sul legame tra dimensione di impresa, generazione e diffusione delle nuove tecnologie di frontiera. L’analisi suggerisce che di fronte allo sviluppo concomitante di un vero e proprio sistema articolato di nuove tecnologie legate allo sviluppo digitale, la struttura produttiva italiana, caratterizzata da minori dimensioni di impresa rispetto ai principali paesi industrializzati, possa rappresentare un fattore di freno per il paese nella capacità di generazione e utilizzo di queste nuove tecnologie. Nella prospettiva di policy, questo implica che per aumentare l’impatto economico delle attività innovative, specie nelle tecnologie di frontiera, il settore pubblico, oltre a sostenere il sistema della formazione, della ricerca e garantire un adeguato sistema di incentivi alle imprese, dovrebbe anche cercare di rafforzare la struttura delle relazioni tra imprese di diversa dimensione in una prospettiva di filiera.</p>Rosario CerraFrancesco Crespi
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2024-05-152024-05-1577305455610.13133/2037-3651/18515Lo sviluppo della difesa europea: istituzioni politiche, regolazione del mercato e integrazione industriale
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<p>Dopo il fallimento della Comunità Europea di Difesa (CED) nel 1954, il percorso verso una vera politica comune europea di sicurezza e di difesa è stato lungo e frammentato. Tuttavia, nell’ultimo decennio ci sono stati rinnovati sforzi, per lo più guidati da shock e crisi esterne, l’ultima delle quali è rappresentata dal conflitto russo-ucraino. L’urgenza di rispondere in modo rapido ed efficace ai conflitti, la necessità di essere preparati ad affrontare minacce nuove (e ibride) e l’obiettivo di raggiungere una “autonomia strategica” hanno riportato in primo piano il dibattito sulla difesa comune. Anche se permangono ancora grandi lacune che devono essere affrontate, molto è stato ottenuto – o sta per essere raggiunto – in termini di efficacia istituzionale e operativa della Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), di coordinamento del <em>procurement</em> militare, e di rafforzamento dell’industria della difesa. Infatti, nonostante la persistenza di differenti visioni strategiche, l’integrazione industriale è già realtà e sta diventando, oggi più che mai, una priorità.</p>Andrea BernardiMargherita Iagulli
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2024-05-152024-05-1577305577010.13133/2037-3651/18516