Moneta e Credito
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<p><strong>Moneta e Credito</strong> è una rivista trimestrale <em>open access</em> per il dibattito dell'economia e della politica economica. La rivista pubblica articoli in ogni campo e da ogni paradigma dell'economia, senza discriminazioni, purché siano rigorosi nel metodo e rilevanti nel merito. Più informazioni nella sezione <a href="http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/about">Info</a>.</p>Associazione Economia civileit-ITMoneta e Credito2037-3651<p><img src="https://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/4.0/88x31.png" alt="Licenza Creative Commons" /> </p> <p>Ogni materiale pubblicato sul sito e gli articoli pubblicati sulla rivista sono distribuiti con Licenza internazionale Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0. Copia della licenza è disponibile alla URL <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/">http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0</a>. Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera con la licenza suindicata. </p>Il venticinquesimo anniversario dell’euro e il trentesimo anniversario dell’allargamento a est dell’UE: un’analisi riflessiva
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<p>Nel corso dei decenni, due eventi cruciali hanno segnato profondamente la storia dell’Unione Europea: l’introduzione dell’euro nel 1999 e l’allargamento verso est iniziato nel 1995. Oggi, a venticinque anni dall’introduzione della moneta unica e a trenta dall’inizio dell’allargamento, è utile esaminare come questi eventi abbiano plasmato l’Europa moderna, analizzando i loro successi e le loro sfide attraverso una lente critica e comparativa. Questi eventi non solo hanno segnato la storia dell’Unione Europea, ma hanno anche avuto un impatto profondo sulla geopolitica, sull’economia e sulle relazioni internazionali. Questo numero speciale si propone di esplorare e confrontare questi eventi, analizzando successi, sfide e implicazioni a lungo termine, basandosi su dati aggiornati e su una revisione critica della letteratura accademica in chiave interdisciplinare.</p>Donatella Strangio
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2025-02-022025-02-027730829530110.13133/2037-3651/18807La travagliata strada verso l’euro: l’attacco alla lira del settembre 1992
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<p>Questo articolo analizza il percorso di convergenza dell’Italia verso la banda stretta del Sistema Monetario Europeo (SME), la crisi valutaria del 1992 con la conseguente uscita della lira dallo SME, e gli effetti della crisi. Oltre a offrire una sommaria ricostruzione delle vicende che portarono all’uscita di lira e sterlina dallo SME, questo saggio insiste sulla dimensione europea, e non esclusivamente italiana, della crisi, mostrando il prevalere di inerzie istituzionali e interessi nazionali a livello continentale. L’Italia si rivelò un attore particolarmente fragile in un contesto di sistematica debolezza. Il saggio, inoltre, richiama l’attenzione sull’importanza che gli interessi statunitensi ebbero per la crisi del 1992 e la sua risoluzione. Infine, ricordiamo come la crisi costrinse l’Italia a perseguire una politica virtuosa per aderire al progetto dell’euro e si rivelò, in altre parole, un <em>blessing in disguise</em>.</p>Michele AlacevichFrancesco Asso
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2025-02-022025-02-027730830332210.13133/2037-3651/18808Note sul processo di creazione dell’euro dagli anni Sessanta al nuovo millennio
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<p>Il processo di integrazione monetaria in ambito comunitario venne avviato alla fine degli anni Sessanta quando si evidenziò l’esigenza di avere una moneta comune nel MEC. Prevista per l’inizio degli anni Ottanta la moneta unica, l’euro, arrivò solo alla fine del Novecento, sia a causa delle conseguenze dello shock petrolifero, sia per la grande difficoltà di armonizzare economie molto diverse tra di loro in un contesto caratterizzato, dopo la caduta dell’URSS, dalla diminuzione della solidarietà intra-comunitaria. La nascita della UEM garantiva ai cittadini e alle imprese dei paesi aderenti una maggiore forza e stabilità della nuova moneta, nonché l’eliminazione dei costi di conversione delle valute e di quelli legati alla fluttuazione dei tassi di cambio. I limitati poteri attribuiti alla BCE e il ricorso a parametri concepiti in un mondo economico molto diverso da quello del nuovo millennio rendeva però l’eurozona molto meno stabile di quanto previsto dai suoi fautori.</p>Francesca FauriPaolo Tedeschi
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2025-02-022025-02-027730832333910.13133/2037-3651/18820L’allargamento a est dell’Unione Europea nei documenti della Commissione europea: “un imperativo politico e una grande opportunità”
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<p>Nel maggio del 2004, si completava il più grande allargamento nella storia del processo d’integrazione europea con l’ingresso di dieci nuovi stati, la maggior parte dei quali erano paesi dell’Europa centro-orientale retti per quasi 45 anni da regimi comunisti. Il collasso politico ed economico dei paesi est-europei aveva spinto quelle nazioni a guardare alla costruzione europea per raggiungere il livello di benessere degli stati membri; e aveva costretto i paesi occidentali a farsi carico del bisogno di stabilità e sviluppo dell’Europa orientale, intravedendo nell’allargamento a est un’ulteriore opportunità di crescita. Il presente saggio ripercorre i passaggi fondamentali del processo di allargamento perfezionatosi nel 2004, alla luce della documentazione conservata presso l’Archivio storico dell’Unione Europea.</p>Massimo Bucarelli
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2025-02-022025-02-027730834135510.13133/2037-3651/18809‘Non-ordine’ economico mondiale, guerra e pace: un dibattito tra Emiliano Brancaccio e Ignazio Visco
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<p>Nel dibattito prevalente sulle determinanti dei conflitti militari, sembra mancare un'indagine sulle possibili cause ‘materiali’ tra i fattori che alimentano gli odierni venti di guerra. In particolare, occorre valutare quanto contino gli squilibri nelle relazioni commerciali e finanziarie, le tendenze verso la centralizzazione dei capitali e le relative svolte nell’ordine economico globale dal libero scambio al protezionismo. Un dialogo tra il Governatore onorario della Banca d’Italia Ignazio Visco e l’economista Emiliano Brancaccio, promotore dell’appello su “le condizioni economiche per la pace”.</p>Emiliano BrancaccioIgnazio Visco
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2025-02-022025-02-027730835738010.13133/2037-3651/18810Pubblicazioni ricevute
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<p>Pubblicazioni ricevute (dicembre 2024)</p>Lucio Gobbi
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2025-02-022025-02-027730838138610.13133/2037-3651/18811