Moneta e Credito
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<p><strong>Moneta e Credito</strong> è una rivista trimestrale <em>open access</em> in lingua italiana per il dibattito dell'economia e della politica economica. La rivista pubblica articoli in ogni campo e da ogni paradigma dell'economia, senza discriminazioni, purché siano rigorosi nel metodo e rilevanti nel merito. Più informazioni nella sezione <a href="http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/about">Info</a>.</p>Associazione Economia civileit-ITMoneta e Credito2037-3651<p><img src="https://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/4.0/88x31.png" alt="Licenza Creative Commons" /> </p> <p>Ogni materiale pubblicato sul sito e gli articoli pubblicati sulla rivista sono distribuiti con Licenza internazionale Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0. Copia della licenza è disponibile alla URL <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/">http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0</a>. Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera con la licenza suindicata. </p>Le banche e la finanza nell’Europa del Rapporto Draghi
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<p>Nel Rapporto Draghi, pubblicato nel settembre 2024, viene analizzato il difficile momento economico dell’Unione Europea. Anche se non si occupa direttamente delle banche e della finanza, il Rapporto presenta proposte ambiziose per rilanciare la competitività europea che richiederanno investimenti di almeno 800 miliardi di euro l’anno per un quinquennio, ponendo con ciò la necessità di una piena mobilitazione della finanza pubblica e dei risparmi privati. In questo articolo cercheremo di far emergere le logiche che animano il Rapporto Draghi, esaminando come analizza sia il tema dei mercati finanziari sia i necessari sviluppi del sistema bancario europeo, che il Rapporto propone di sviluppare verso il modello americano, anziché approfondire una possibile alternativa anche in relazione conflittuale verso quel modello, per garantire il futuro dell’Unione.</p>Lorenzo EspositoGiuseppe Mastromatteo
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2025-07-222025-07-227831012113910.13133/2037-3651/18682L’imposizione diretta in Italia e sue prospettive
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<p>Il lavoro esamina l’evoluzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) nell’arco di cinquanta anni. Descrive il mutamento della progressività, inizialmente basato sulla struttura degli scaglioni, mentre attualmente è prevalente il ruolo delle detrazioni decrescenti, che creano una elasticità eccessiva per la maggior parte dei redditi. Inoltre nel tempo molti redditi che inizialmente entravano nell’IRPEF sono stati progressivamente esclusi. L’imposta necessita di una profonda revisione; le proposte presentate si basano sul sistema duale, in cui i redditi da lavoro e quelli da capitale vengono inseriti in due imposte differenti. Si propone anche di adottare un’imposta con aliquota media e marginale continua.</p>Ruggero Paladini
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2025-07-222025-07-227831014117110.13133/2037-3651/19027Regioni italiane verso regioni europee: i fattori della mancata convergenza
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<p>I sistemi economici regionali europei sono realtà economiche e sociali poco omogenee. Le regioni italiane sono tra le regioni europee quelle che hanno sofferto di più le politiche economiche sottese all’introduzione dell’euro in termini di investimenti, ricerca e sviluppo, qualità della spesa pubblica, specializzazione produttiva e livelli salariali rispetto alla media europea. Il differenziale di crescita delle variabili considerate delle regioni italiane rispetto a quelle europee è legato alla struttura e alla specializzazione produttiva. Inoltre, la frammentazione della spesa pubblica su più livelli istituzionali, senza un adeguato coordinamento, non permette di affrontare i nodi di struttura delle regioni italiane. Emerge quindi un chiaro bisogno di governo e pianificazione della spesa pubblica dentro le regioni italiane e di una strumentazione adeguata a combinare efficacemente strumenti-obiettivi.</p>Paolo MaranzanoRoberto Romano
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2025-07-222025-07-227831017319810.13133/2037-3651/19028Gli Stati Uniti sono una potenza creditizia (in declino)
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<p>Questo lavoro critica l’idea che le difficoltà degli Stati Uniti nel mantenere la propria politica di potenza derivino dal loro status di paese debitore verso l’estero, specialmente verso la Cina. Invece, sottolinea il ruolo degli USA come potenza creditizia che fonda la propria egemonia internazionale sull’espansione di debitori interni ed esteri, e che oggi si trova minacciata dalla crescita di un circuito finanziario rivale guidato dalla Cina. L’interpretazione degli USA come mero debitore, a giudizio dell’autore, si basa su posizioni teoriche che non fanno pienamente tesoro degli studi sull’endogeneità della moneta. Il lavoro si chiude con una controreplica a Brancaccio e Lucarelli (2024) riguardo al debito estero statunitense.</p>Marcello Spanò
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2025-07-222025-07-227831019921510.13133/2037-3651/18696Note bibliografiche: Bellofiore R. (2024), La passione della ragione. Scienza economica e teoria critica in Claudio Napoleoni, Milano: Mimesis.
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<p>Recensione a: Bellofiore R. (2024), <em>La passione della ragione. Scienza economica e teoria critica in Claudio Napoleoni</em>, Milano: Mimesis, pp. 586, ISBN: 9791222313948.</p>Claudia Rotondi
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2025-07-222025-07-227831021722010.13133/2037-3651/19029