Fortiter miser: un ossimoro ovidiano in Seneca e l’eroica sacralità dell’esule (Helv. 13)
Abstract
Questo saggio offre una lettura del cap. 13 della consolatio ad Helviam a partire dal nesso ossimorico fortiter miser, già usato da Ovidio, con il quale Seneca illustra la condizione dell’esule, che non può nascondere la sua infelicità, ma che lotta strenuamente per sopravvivere. Protetto idealmente dalle bende da supplice, non si abbatte e si mostra alla madre e ai Romani come un caduto capace di rialzare la testa e non farsi calpestare da chi non lo rispetta.Downloads
Published
2021-10-11
How to Cite
Degl’Innocenti Pierini, R. (2021). Fortiter miser: un ossimoro ovidiano in Seneca e l’eroica sacralità dell’esule (Helv. 13). Lucius Annaeus Seneca, 1, 135–150. Retrieved from https://rosa.uniroma1.it/rosa01/lucius_annaeus_seneca/article/view/1937
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Copyright (c) 2021 Rita Degl’Innocenti Pierini
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