La fotogrammetria per ricostruire il mondo in 3D, mappare il territorio e far rivivere monumenti distrutti (Roma, 18 gennaio 2018)

Autori

  • Monica De Filpo

DOI:

https://doi.org/10.13133/1125-5218.14981

Abstract

L'osservazione dall’alto costituisce da sempre il punto di osservazione
privilegiato per lo studio del territorio, a partire dalle primissime prime
rappresentazioni panoramiche e a volo d’uccello sino alle scoperte
tecnologiche che hanno permesso all’uomo di innalzarsi dal terreno: aquiloni, mongolfiere, dirigibili, aeroplani, droni, satelliti.
La visione ortogonale consente uno sguardo d’insieme su una porzione di
territorio più o meno vasta, permettendo di aumentare o diminuire il grado di dettaglio a seconda della tecnologia applicata. Se da un lato le rappresentazioni dall’alto a piccola scala agevolano studi su fenomeni ampi quali il monitoraggio ambientale, le immagini dall’alto sono utili anche per porzioni di territorio limitate, come ad esempio le indagini incentrate su uno specifico quartiere. L’utilità dell’immagine perpendicolare al terreno risiede nella visualizzazione di fenomeni che attraverso lo sguardo orizzontale non sarebbe possibile vedere.

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Fascicolo

Sezione

Diario (a cura di Monica De Filpo)