The inland areas of Sicily. From rural development to territorial reorganization
DOI:
https://doi.org/10.13133/1125-5218.15115Abstract
Le zone interne della Sicilia. Dallo sviluppo rurale alla riorganizzazione territoriale
La terziarizzazione dell’economia mondiale e l’espansione di grandi aree urbane, la divisione del lavoro frammentato e instabile hanno aggravato in Sicilia il contrasto tra le aree metropolitane costiere e lo spopolamento delle aree interne, storicamente caratterizzate dalla presenza di attività agricole. Gli autori di questo articolo prendono in considerazione le dinamiche demografiche delle aree interne della Sicilia in relazione ai tentativi di avviare processi di sviluppo economico, prevalentemente incentrati sulla valorizzazione delle risorse agricole. Ma, né la trasformazione del mondo rurale siciliano, né le altre sporadiche iniziative economiche sono state sufficienti a trattenere la popolazione. Le comunità locali ripongono invece molteplici speranze dell’abolizione delle province, avvenuta nel marzo 2013, che ha innescato un vivace dibattito sulle nuove forme di aggregazioni territoriali per migliorare non solo le attività produttive ma anche le attività turistiche, i servizi urbani e strategici.
Les régions intérieures de la Sicile. Du développement rural à la réorganisation territoriale
Le secteur des services de l’économie mondiale et l’expansion des grandes zones urbaines, la division du travail qui devient fragmenté et instable ont aggravé en Sicile le contraste entre les zones métropolitaines côtières et le dépeuplement des régions internes qui historiquement ont été caractérisées par la présence d’activités agricoles.
Les auteurs de cet article analysent les dynamiques démographiques des zones
internes de la Sicile en relation aux essais visant à démarrer des processus de
développement économique qui se basent essentiellement sur la mise en valeur des ressources agricoles. Mais ni la transformation de la Sicile rurale ni d’autres
initiatives économiques sporadiques ont étaient suffisantes pour retenir la
population. D’autre part les communautés locales mettent beaucoup espoirs de
l’abolition des provinces en Mars 2013 qui a suscité un vif débat sur les nouvelles formes d’agrégations territoriales dans le but de développer non seulement les activités de production, mais aussi les activités touristiques et les services urbains et stratégiques.
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