Presentazione. Cartografia storica e gestione del territorio

Autori

  • Giuseppe Scanu Università degli Studi di Sassari

DOI:

https://doi.org/10.13133/1125-5218.15236

Abstract

In questo numero del Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, ormai
ben apprezzato nel panorama geografico nazionale, si racchiudono alcuni
lavori incentrati interamente sulla cartografia storica, tema assiduamente
frequentato da chi ha magistralmente coordinato, con impegno
entusiasta, questa interessante raccolta tematica. La pure ancor breve esperienza
in questo campo di ricerca della collega Elena Dai Prà non le ha certamente
impedito di cimentarsi con dovizia nel raccordare la raccolta degli
interventi poi confluiti nel volume, dimostrando, oltre all’ottima capacità organizzativa,
di conoscerne gli aspetti, i problemi e le potenzialità che oggi
tale strumento può offrire. Di sicuro le sue ricerche sulla cartografia trentina,
guidandone la formazione come ricercatore, hanno fatto anche intravedere
nuove opzioni all’interno di un filone tutto sommato rigidamente inquadrato
come prospettive paradigmatiche, suggerendo spunti e riflessioni
orientati dal punto di vista applicativo, facili da verificare in quel contesto
regionale, com’è noto tra i più aperti a livello nazionale verso la formazione
e la ricerca. Un’esperienza, quindi, quella proposta in questo numero monotematico,
che appare particolarmente riuscita e meritevole di attenzione non
tanto per il tema in generale trattato, quello appunto della cartografia storica,
quanto per aver dato un indirizzo preciso alle ricerche proposte, orientate
a considerare la carta antica come uno strumento atto a suggerire orientamenti
sulle scelte attuali e future del territorio, o almeno su alcune di esse.
Una visione in prospettiva che fonda il ragionamento, quale presupposto del
nuovo progetto territoriale, sulla conoscenza della realtà del passato quale
può cogliersi dalla memoria custodita in alcuni elementari simboli grafici, o
in semplici chiazzate di colore, cui è affidata l’evocazione di tratti di paesaggi
campestri o montani, oppure di territori dominati dalle acque, o di variegate
coperture boschive, rese talvolta più incisive dalla visione prospettica magistralmente
espressa in alcune delle carte considerate dalla tecnica “a volo di
uccello”.

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Pubblicato

2010-12-20