Questioni di geografia: Stalin, la territorialità sovietica e gli Ingegneri di anime
DOI:
https://doi.org/10.13133/1125-5218.17402Abstract
L’idea, se vogliamo, è semplice. Turco legge con un occhio disciplinarmente qualificato un libro e ne fa una fulminante analisi critica. Quindi invita quattro studiosi «con un buon motivo in tasca», a ragionare attorno al racconto di un non geografo (Frank Westerman è un giornalista d’inchiesta con studi di ingegneria agraria) e su un tema, quello delle sistemazioni idrauliche dell’ex Unione Sovietica, che la geografia ha certamente frequentato attraverso pregevoli monografie regionali, ma che se letto con le lenti di una territorialità, che definiamo ormai convenzionalmente configurativa – riprendendo la categorizzazione di A. Turcoin cui le manifestazioni simboliche, cognitive e affettive degli esseri umani sono assunte quale punto di vista prevalente – ha da dirci qualcosa in più, anche sulla contemporaneità.
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Fascicolo
Sezione
Geoframe (a cura di Epifania Grippo)
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