Oltre lo sguardo biomedico. Pandemia, razzismo e necropolitica come «fatti sociali totali»
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/17645Parole chiave:
biopolitica, capitalismo digitale, sicurezza, Althusser, gentifricazioneAbstract
Il brutale arresto della normale vita sociale imposto dalla vertiginosa diffusione globale del Covid, così come dai diversi e ambivalenti tentativi di controllo, gestione e contenimento del virus messi in pratica sia dagli stati-nazione sia dalle istituzioni globali, hanno avuto l’effetto di liberare dall’immaginario corrente i nostri interrogativi non solo sul presente, ma anche sul passato e sul futuro. Si può dire che la violenza della pandemia abbia strappato il velo del reale. Da una parte la congiuntura pandemica è un chiaro sintomo dell’insostenibilità sociale, economica, psico-ontologica ed eco-ambientale delle logiche di produzione e di accumulazione dell’attuale razionalità capitalistica globale, occorrerebbe prenderne atto; dall’altra, la stessa gestione politica del Covid, inesorabilmente investita dalla costituzione materiale e simbolica neoliberale dominante, ci sta già prefigurando, nei suoi modi di governare la crisi, ciò cui stiamo andando incontro: non una semplice restaurazione della norma pre-pandemia, bensì una sua formidabile accelerazione, un approfondimento radicale e, ci verrebbe da dire, purtroppo mortifero di buona parte dei suoi più insostenibili e distopici squilibri. Tra le molte considerazioni emerse, in modo quasi sincronico, durante il primo scoppio dello shock pandemico, Franco Berardi “Bifo” ci offre sicuramente una tra le più acute:
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