Biopoli. Processi di rigenerazione agroecologica a Milano di Alice Giulia Dal Borgo
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/19153Abstract
Il ruolo e il senso dell’agricoltura all’interno delle città contemporanee sono un tema ricorrente nel dibattito geografico recente, soprattutto quando questo si confronta con grandi temi interdisciplinari, come quelli degli studi sul paesaggio o sui sistemi e le politiche del cibo. In un importante articolo, pubblicato nel 2014 su Progress in Human Geography, Chiara Tornaghi ammoniva riguardo alla necessità di uno sguardo critico sull’agricoltura urbana, attento a non glorificare a priori queste pratiche, sottolineandone le possibili contraddizioni e suggerendo la ricerca di iniziative realmente in grado di mettere in discussione la città contemporanea plasmata dal capitalismo, generando nuovi spazi e nuove relazioni più sostenibili. Le esperienze di agroecologia urbana partecipate, studiate e descritte da Alice Giulia Dal Borgo, geografa dell’Università di Milano, vanno indubbiamente nella direzione di un ripensamento ampio della città, come suggerisce lo stesso titolo del libro. Il concetto di «biopoli» è infatti preso a prestito dalle proposte della scuola territorialista (il riferimento principale è ovviamente Alberto Magnaghi) e si affianca a quello di «bioregione urbana», pensata come una «città della vita le cui regole ambientali derivano dalla mediazione culturale del gruppo umano di riferimento attraverso un processo coevolutivo, relazionale e dinamico, al cui interno è urgente inserire principi di bioeconomia e solidarietà» (p. 29). Una città che, almeno in alcune sue parti, si riconnette consapevolmente al proprio ambiente, attraverso pratiche agroambientali e sociali, come quelle agroecologiche approfondite in questo volume, che offrono un’alternativa - sociale, culturale e materiale - all’insostenibilità dell’urbanizzazione contemporanea.
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