Cronisti, missionari, «piante diaboliche» (1540-1656)
Abstract
Attraverso la lettura critica di alcuni documenti coloniali, del XVI e del XVII secolo, l'Autore ha tentato di ricostruire una fase del processo storico in base al quale è venuto configurandosi l'atteggiamento della cultura occidentale nei confronti delle droghe allucinogene. Nei testi di missionari come Toribio de Benevente «Motolinia», Bernardino de Sahagún, Diego Duran, José de Acosta, Nycolas de Leon, Bartholomé de Alua, Hernando Ruiz de Alarcón e Jacinto de la Serna, e di scienziati come Francisco Hernandez e Juan de Cardenas, nonché negli stessi documenti dell'Inquisizione Messicana è stato, così, possi- bile rintracciare una complessiva convergenza verso la tesi dell'«illu- sione demoniaca», secondo la quale l'esperienza indotta da queste sostanze sarebbe stata parte integrante della strategia del grande tentatore, volta a perdere le anime degli ingenui naturales. Da qui, il rifiuto sul piano etico e teologico di queste ed altre consimili abdicazioni all'interiorità ed alla volontà della persona agostiniana ed i decreti del Santo Uflizio, che costituiscono le prime leggi anti-droga della storia.