The dynamics of ethnic status

Autori

  • Julian Pitt-Rivers

Abstract

Esiste un saggio dell’A. dal titolo “Who are the Indians? (1965). La domanda che egli ora si pone è: chi sono i mestizos? La parola significa letteralmente “mezzi-casta”, ma non è comunemente utilizzata nella conversazione corrente, essendo un po’ troppo letteraria e precisa per definire una categoria sociale che ha perso ormai il suo carattere genetico. I termini usati per chiamare coloro che non sono indiani sono, a seconda delle regioni, gente decente, gente de razón, racionales (comune nelle Ande) e, a sud dell’Istmo di Tehuantepec, ladinos.

In Yucatan si riscontra l’uso di mestizo ma non in riferimento a coloro che sono riconosciuti come mestizos altrove, quanto piuttosto l’inverso: si riferisce a coloro che parlano la Maya come loro prima lingua e che in altre zone sarebbero identificati come “indiani”. Come ciò si sia verificato e stato spiegato dall’A. in un precedente articolo, “Mestizo or Ladino?” (1968-1969).

I termini variano enormemente nel tempo e così anche il loro significato. La situazione che si constata in Messico oggi è il prodotto finale di un processo che prese il via con due sole razze. Attraverso gli incroci e l’introduzione di gente africana le categorie etniche si moltiplicarono nei primi due secoli per poi diminuire di numero fino alla scomparsa dei blancos come categoria durante la rivoluzione messicana, arrivando infine alle uniche due conosciute nel Messico contemporaneo: indiana e mestiza.

Ma la definizione di status etnico varia non solo nel tempo, ma anche nello spazio e perfino rispetto al punto di vista dell’informatore: ognuno e “l’indiano” di qualcun altro in Messico. Si può comprendere più chiaramente il sistema della differenziazione etnica se si rivolge lo sguardo al passato, sebbene i cuadros de mestizaje ne siano solo la rappresentazione caricaturale. O esaminando il Perù attuale, dove il processo di riduzione è stato piu lento ed in alcune zone si possono rilevare almeno cinque categorie etniche: i chunchos, sarebbe a dire gli indiani della giungla che salirono all’altopiano; gli indios, la cui cultura include molti tratti di origine ispanica, in special modo l’abbigliamento; i cholos, ex indiani che conoscono un po’ di spagnolo; i mestizos (in questa occasione si utilizza tale termine) e, per finire, i blancos, che non sono poi necessariamente così bianchi, dal momento che lo status etnico è molto più attento alle peculiarità sociali che a quelle fisiche.

Questa evoluzione è soggetta a fattori economici, culturali ed ideologici che determinano quale settore della popolazione debba essere classificato come mestizo. L’unica generalizzazione che rimane valida, con eccezione dello Yucatan, è che la cultura mestiza è basata sulla lingua spagnola, la cui conoscenza e condicio sine qua non per diventare un mestizo, vale a dire per abbandonare l'identita indiana. Cio non esclude, comunque, che elementi indiani passino nella cultura mestiza e viceversa. D’altra parte la composizione etnica deriva in Messico più dalla decisione degli uomini di cambiare il loro status etnico e diventare ladinos che da possibili mutamenti nella composizione genetica.

Di altra natura è il fenomeno del revival delle identita autoctone (Zapotechi, Tlaxcaltechi, Quiché, ecc.) che corrisponde alla rinascita delle culture regionali in atto nell’Europa attuale: lontane dall’ essere una mera fioritura del passato, alla stregua di quelle europee sono nuove costruzioni, sorte da nuove situazioni sociali e sostenute da coloro che sono già ampiamente “ladinizzati”.

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Pubblicato

2019-12-03

Come citare

Pitt-Rivers, J. (2019). The dynamics of ethnic status. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 2(1). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/16104

Fascicolo

Sezione

Articoli