Waala, l’anomalia di un villaggio kanak (Nuova Caledonia)

Autori

  • Lara Giordana

Parole chiave:

abitare, villaggio kanak, intimità, socialità eccessiva, Nuova Caledonia

Abstract

L’intreccio di fonti archeologiche, storiche ed etnografiche mostra la pertinenza di una nozione, quella di “villaggio kanak”, che, alla luce della letteratura classica sulla Nuova Caledonia, appare quasi un ossimoro. Nell’arcipelago delle Belep, nella seconda metà del xix secolo, la convergenza di poteri locali e progetti esogeni portò alla nascita di Waala. L’organizzazione sociale delle Belep ha subito trasformazioni profonde e il villaggio, a più riprese e a livelli diversi, è emerso come strumento del cambiamento. Così, l’attuale forma dell’abitare rivela un groviglio creativo di aspetti tradizionali e recenti del rapporto con gli spazi abitati e con quelli coltivati, il quale si riflette sul piano cerimoniale. Le retoriche e le pratiche dei Belema fanno del villaggio il luogo dell’eccesso, della socialità dilatata; mentre assegnano una dimensione di intimità, anche culturale, alle coltivazioni di igname, disperse tra le numerose baie delle isole. La relazione che si instaura tra l’insediamento centrale e gli abitati agricoli non è, però, di semplice conflitto; al contrario, si nutre di ambiguità, dinamismo e interdipendenza. 

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Pubblicato

2022-04-04

Come citare

Giordana, L. (2022). Waala, l’anomalia di un villaggio kanak (Nuova Caledonia). L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 4(2). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/17764

Fascicolo

Sezione

Articoli