Childbirth and medical pluralism in multiethnic Mexico

Autori

  • Rosalynn Vega

Parole chiave:

Messico, etnografia, levatrici, ineguaglianze

Abstract

Questo lavoro si basa su di una ricerca sul campo di 16 mesi relativa al pluralismo medico che sta intorno alla nascita, all’etnia e alla classe e a come questi tre vettori sono influenzati dai flussi globali che investono il panorama messicano. Come mostrare l’intrecciarsi di modelli di nascita che si dispiegano in modi differenti sul corpo fisico e sociale a seconda del contesto geografico e dello status socioeconomico e del livello di scolarizzazione dei pazienti?
L’articolo è attento alle diseguaglianze (socioeconomiche, di genere e di razza) che si incontrano nei contesti di pluralismo medico, e afferma che la capacità positiva delle situazioni di pluralismo medico di venire incontro ai disparati bisogni degli individui in differenti contesti geografici, culturali ed etnici non dovrebbe essere usata per nascondere la sofferenza di quanti vivono in povertà, e sono vittime di discriminazioni razziali e persecuzioni strutturali. In che modo i metodi adottati da diversi tipi di levatrici (“levatrici tradizionali”, “levatrici professionali”, ostetriche e infermiere ostetriche) rispondono alle preferenze e ai bisogni di salute riproduttiva di donne messicane di diversi gruppi etnici, classi sociali e luoghi geopolitici? Solo problematizzando il pluralismo nelle pratiche di parto in Messico (ad esempio “tradizionali”, biomediche e umanizzate) si possono realmente comprendere i problemi che continuano a minare l’eguaglianza di genere e la mortalità materna, così come i limiti dello sviluppo di una sanità appropriata ed effettiva che attraversi l’etnicità lo spazio e i luoghi. Il contributo assume l’ibridità come suo oggetto e come progetto metodologico. L’autore si confronta con testi degli Stati Uniti e del Messico per esaminare interpenetrazione di modelli di parto transnazionali e problematizzare dicotomie egemoniche quali tradizione/modernità, nord/sud, locale/globale. In tal modo, l’articolo resiste alla tentazione di condannare le ostetriche e romanticizzare le levatrici, o viceversa. L’autore fa uso di un “pensiero di confine” e della sua propria “identità di confine” per confrontarsi con la prospettiva subalterna, producendo un lavoro multisituato non solo nel senso geografico, ma perché attraversa livelli etnici e socioeconomici.

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Pubblicato

2022-04-05

Come citare

Vega, R. (2022). Childbirth and medical pluralism in multiethnic Mexico. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 7(1). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/17986