Sulla rivista

Focus e ambito | Peer review | Periodicità | Open access| Storia della rivista

Focus e ambito

“Ricerche slavistiche” è la più antica rivista italiana di slavistica in attività. È stata istituita nel 1952 dal fondatore della filologia slava in Italia, Giovanni Maver, ed è stata a lungo caratterizzata dalla centralità conferita allo studio filologico dei testi, che corrisponde alla formazione di questa disciplina e alla sua articolazione nel corso del Novecento. Ora si propone come luogo di approfondimento e di dibattito scientifico in un contesto storico e culturale diverso, dove le radici e le tradizioni delle lingue e delle culture slave in Europa possono essere studiate nelle loro reciproche relazioni e nelle intersezioni con le tradizioni culturali non slave – con le culture dell’area germanica, dell’area baltica, dell’area romanza e di quella balcanica nelle sue espressioni non slave – fino a indagarne anche gli esiti contemporanei.

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Processo di peer review

Le proposte vengono prima valutate dalla Redazione della rivista. Se il manoscritto è ritenuto idoneo alla pubblicazione, viene inviato ad almeno due revisori. Il processo di peer review è di tipo double-blind, con l'anonimato sia dei revisori che degli autori.

I revisori sono invitati a valutare il manoscritto entro quattro settimane. Se le recensioni sono positive, ma il manoscritto deve essere rivisto e ripresentato, l'autore deve inviare la versione rivista entro quattro settimane.

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Frequenza di pubblicazione

La rivista, di proprietà della Sapienza Università di Roma, ha cadenza annuale. Ogni numero ha: una sezione monografica coordinata da appositi curatori (guest-editors) e con un call for papers specifico; almeno una sezione di studi di vario argomento; una sezione di recensioni.

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Open access policy

"Ricerche slavistiche. Nuova serie" viene pubblicata prima in versione tradizionale (cartacea). Dopo 12 mesi di embargo, gli articoli vengono pubblicati in open access sul sito web della rivista.

La versione cartacea può essere acquistata presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali della Sapienza Università di Roma.

Per informazioni sull'acquisto si prega di scrivere a: francesco.portadibasso@uniroma1.it

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Storia della rivista

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“Ricerche slavistiche” è la più antica rivista italiana di slavistica in attività. È stata istituita nel 1952 dal fondatore della filologia slava in Italia, Giovanni Maver, ed è stata a lungo caratterizzata dalla centralità conferita allo studio filologico dei testi, che corrisponde alla formazione di questa disciplina e alla sua articolazione nel corso del Novecento. Ora si propone come luogo di approfondimento e di dibattito scientifico in un contesto storico e culturale diverso, dove le radici e le tradizioni delle lingue e delle culture slave in Europa possono essere studiate nelle loro reciproche relazioni e nelle intersezioni con le tradizioni culturali non slave – con le culture dell’area germanica, dell’area baltica, dell’area romanza e di quella balcanica nelle sue espressioni non slave – fino a indagarne anche gli esiti contemporanei.

 

La rivista, di proprietà della Sapienza Università di Roma, ha cadenza annuale. Ogni numero ha: una sezione monografica coordinata da appositi curatori (guest-editors) e con un call for papers specifico; almeno una sezione di studi di vario argomento; una sezione di recensioni.

 

“Ricerche slavistiche. Nuova serie” pubblica contributi in tutte le lingue slave vive e nelle principali lingue veicolari del continente europeo, anche se vengono incoraggiati soprattutto i contributi in lingua italiana e in lingua inglese. Per la sezione monografica, invece, si accettano solo proposte in italiano e in inglese.