Il professore "elettrico" Jakub Narkevič-Iodko e la tenuta Nadnëman: processi di memoria e ricostruzione, tra scienza e letteratura

Autori

Parole chiave:

Nadnëman (Nad-Nieman), storia della scienza, elettrografia, memoria e identità, Belarus

Abstract

Questo articolo esamina un caso che coinvolge la storia della scienza bielorussa, lo sviluppo di un territorio e del suo paesaggio, le questioni dell'identità e della memoria, e un ampio corpus di testi appartenenti a generi diversi: scientifico, divulgativo, turistico, biografico, storico, letterario. L'analisi ruota attorno alla tenuta di Nadnëman, nel distretto di Uzda, e al suo abitante più famoso: Jakub Narkevič-Iodko (1847-1905) (scritto anche come: Jacob Narkevich-Yodko, o Narkievitch-Jodko). La storia della tenuta vicino al fiume Neman affonda le sue radici nel Granducato di Lituania e prosegue dopo l'annessione del territorio da parte dell'Impero russo, quando le terre furono conquistate da Onufrij Narkevič-Jodko. Egli progettò un originale palazzo ispirato a una fortezza medievale e ricco di elementi gotici. Il nipote di Onufrij, Jakub Narkevič-Iodko, si formò come medico alla Sorbona e mantenne contatti con illustri scienziati europei. A casa, offriva trattamenti innovativi, spesso gratuitamente, agli abitanti dei villaggi adiacenti. Nella sua tenuta costruì la prima stazione meteorologica bielorussa, la cui importanza fu riconosciuta dall'Accademia delle Scienze di Pietroburgo. Divenne famoso grazie alle ricerche sull'elettromagnetismo e all'invenzione dell'elettrografia. Sotto il potere sovietico la tenuta fu utilizzata per i corsi organizzati dal kolkhoz. Infine, l'edificio fu distrutto durante la Seconda guerra mondiale e rimase in rovina fino al crollo dell'Unione Sovietica. Oggi una Fondazione si batte per ricostruire la tenuta in modo che possa ospitare un museo. Tuttavia, con il suo "fascino delle rovine", ha attirato un certo turismo ed è inclusa nei tour organizzati dalle guide locali. I diversi tipi di testi coinvolti rappresentano prospettive diverse e tuttavia hanno punti di incontro. Le ricerche pubblicate da scienziati bielorussi su temi come la fisioterapia, la psicologia, la diagnostica e le telecomunicazioni fanno appello all'eredità dello scienziato "ingiustamente dimenticato". Materiali stampati e online di carattere divulgativo sottolineano il fascino misterioso del personaggio Narkevič-Iodko e della sua tenuta. Nei testi dedicati alla storia locale, la tenuta funge da simbolo degli eventi storici che hanno interessato il territorio e il Paese. Le opere letterarie degli autori bielorussi ispirate alla figura di Narkevič-Iodko si collegano a un ampio filone letterario che dialoga con la storia della scienza, guardando al futuro "possibile". L'"uomo elettrico", il genio che ha visto oltre il proprio tempo, si muove tra i testi occupando campi semantici che raccontano il bisogno di testimonianza e il desiderio di riconoscimento, in una tensione tra memoria e sete di futuro.

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Pubblicato

2021-12-23

Fascicolo

Sezione

Belarus' europea