"Ricerche slavistiche" e gli inizi di una moderna ucrainistica in Italia: tra tradizione filologica e collaborazioni internazionali

Abstract

In questo articolo offro una panoramica degli articoli pubblicati su "Ricerche slavistiche" riguardanti gli studi ucrainistici. Sebbene quantitativamente non abbondanti, gli articoli dedicati all'Ucraina, alla sua cultura e alla sua lingua pubblicati su "Ricerche slavistiche" hanno svolto, a partire dagli anni Ottanta, un ruolo importante nel normalizzare la presenza degli studi ucraini nel più ampio contesto scientifico degli studi slavistici italiani. In accordo con la tradizionale attenzione che "Ricerche slavistiche" ha riservato alle lingue e alle letterature slave della prima età moderna e medievale, la maggior parte degli articoli sull'Ucraina pubblicati sulla rivista riguardano il XVII e il XVIII secolo e le loro connessioni con i periodi precedenti. Una pietra miliare particolarmente importante per "Ricerche slavistiche" e per gli studi ucrainistici italiani e internazionali è stata la pubblicazione nel numero del 1990 degli atti del convegno sulla percezione del Medioevo nelle culture slave del periodo barocco, tenutosi a Urbino nel 1989. Gli articoli sull'Ucraina pubblicati in questi atti da studiosi di diversi Paesi e con diversi obiettivi, così come l'architettura complessiva del numero, in cui l'Ucraina figurava insieme alla Russia e alla Polonia come oggetto di ricerca a pieno titolo, si può dire che hanno aperto una nuova fase nello studio dell'Ucraina in Italia e non solo. Il ruolo di Giovanna Brogi nel promuovere gli studi ucraini e la loro presenza nelle "Ricerche slavistiche", ispirata dall'apertura mentale di importanti studiosi italiani come Sante Graciotti e Riccardo Picchio, difficilmente può essere sovrastimato. In anni più recenti, "Ricerche slavistiche" ha ospitato anche una serie di contributi sulla letteratura ucraina moderna e sulla linguistica ucraina.