Il contributo di Giovanna Brogi agli studi polonistici

Abstract

Questo articolo si propone di valutare il contributo di Giovanna Brogi agli studi polacchi. La ricerca scientifica della Brogi è sempre stata caratterizzata da un approccio interdisciplinare e di ampio respiro, per cui anche gli studi strettamente legati alla Polonia e alla sua cultura trovano il giusto spazio solo all'interno di ricerche più ampie. Questi possono essere ricondotti a due aree. I primi vent'anni della carriera scientifica di Brogi sono stati dedicati allo studio della storiografia del XVII secolo, con particolare attenzione alla storiografia colta della Controriforma. Brogi ha mostrato come questa corrente abbia costituito un ponte tra la storiografia umanistica e sarmatica e quella illuministica, da cui solitamente parte la storiografia moderna.Il suo interesse per il barocco e per il mondo slavo orientale l'ha poi portata a concentrarsi sulla letteratura ucraina della prima età moderna. Questi studi possono sembrare periferici o marginali rispetto agli studi polacchi, in realtà costituiscono probabilmente il contributo euristico e teorico più rilevante di Brogi alla disciplina. Dopo aver studiato a fondo il fenomeno del plurilinguismo in terra rutena, Brogi ha infatti analizzato un fenomeno che qui proponiamo di chiamare polonofonia, in analogia con il concetto di francofonia, ovvero l'uso della lingua polacca da parte di autori di nazionalità rutena provenienti dai territori di confine orientali. Queste indagini svolgono un ruolo significativo nella revisione del canone stesso della letteratura polacca e del paradigma degli studi polacchi, in quanto evidenziano la possibilità di elaborare narrazioni alternative e parallele che rendano maggiore giustizia al complesso intreccio di lingue e culture nei Paesi un tempo appartenenti alla Confederazione polacco-lituana.