Norme per gli autori

NORME PER GLI AUTORI E I COLLABORATORI

  1. Norme di carattere generale

Gli articoli proposti alla Redazione di “Dimensioni e problemi della ricerca storica” non dovranno superare i 90.000 caratteri (spazi e note inclusi).

 

Le dimensioni delle recensioni proposte non dovranno superare i 12.000 caratteri (spazi e note inclusi). Per le recensioni, i riferimenti bibliografici saranno limitati all’essenziale.

 

Si faccia uso delle maiuscole soltanto dove sia indispensabile.

Per la denominazione di organismi ed enti italiani si usi il maiuscolo solo per l’iniziale della prima parola: Partito comunista italiano, Azione cattolica, Istituto mobiliare italiano.

La denominazione di organismi ed enti stranieri conserva l’iniziale maiuscola per ogni termine: United Nations, Organization for European Economic Cooperation, Royal Society.

La denominazione di istituzioni e amministrazioni specifiche è maiuscola: Università di Roma, Repubblica, Camera dei deputati, Comune di Milano, Prefettura di Napoli. Fanno eccezione i ministeri: ministero dell’Interno, ministero degli Affari esteri, ministero della Pubblica istruzione

 

Le parole e i brevi periodi ai quali si vuole dare particolare rilievo vanno in corsivo. L’uso del corsivo in questo caso dovrà essere ridotto al minimo indispensabile.

Le parole usate in un’accezione diversa dalla loro usuale, o con particolare coloritura vanno composte in tondo tra doppi apici (“parola”).

 

Sigle e acronimi si compongono senza punti di interpunzione e sempre in maiuscolo: pci, ac, onu, imi, usa, tac.

Nell’indicazione dei numeri di pagina (o dei versi), indicare per esteso la prima pagina e di seguito solo la cifra che varia: pp. 122-3, e non 122-23, né 122-123.

I numeri romani vanno sempre senza l’esponente.

 

Il capoverso dev’essere indicato chiaramente, con un rientro di 0,5 cm (rientro 0,5 cm. per la prima riga di ogni capoverso – attivando il controllo delle righe isolate da impostazioni “Paragrafo”) .

Il primo paragrafo successivo a un titolo, a un sottotitolo, a uno spazio interno del testo, a un testo riportato, non va rientrato.

 

 

  1. Brani riportati

I brani riportati di lunghezza superiore alle quattro righe verranno composti in corpo minore, spaziati dal testo e con capoverso, senza virgolette. I brani riportati brevi, inseriti nel testo, vanno tra doppie virgolette in basso, anche dette caporali (« »).

Se detti brani contengono, a loro volta, altre citazioni, queste vanno contraddistinte con doppi apici in alto (“ ”). Eventuali omissioni dei brani riportati saranno indicate con tre puntini tra parentesi quadre [...].

Dopo i testi riportati si ricomincia al vivo (senza capoverso).

 

 

  1. Note

Le note vanno al piede, in corpo minore rispetto al testo; è escluso pertanto l’uso del sistema americano. Le note saranno numerate con numeri arabi progressivi. Si raccomanda un attento controllo della corrispondenza della numerazione delle note con i rinvii indicati a esponente nel testo, sempre con numeri arabi e senza parentesi.

Nel testo, il rimando alla nota al piede va posto all’interno della punteggiatura: testo1. e non testo.1 Fanno eccezione i punti esclamativo e interrogativo che precedono l’esponente di nota.

 

 

 

  1. Citazioni Bibliografiche

Le citazioni bibliografiche delle note devono essere quanto più è possibile complete di tutti gli elementi, e cioè:

per un volume: Nome puntato e Cognome dell’Autore in tondo (se gli Autori sono più di uno andranno separati da virgola)

per un’opera a carattere collettaneo: Nome puntato e Cognome del Curatore in tondo (o dei Curatori, separati da virgole), seguito dall’indicazione (a cura di) tra parentesi tonde [l’indicazione di curatela viene lasciata nella lingua originale del testo, quindi si usi (ed.) o (eds.) per l’inglese; (sous la direction de) per il francese; (hrsg.) per  il tedesco; (ed./coord./comp.) o (eds./coords./comps.) per lo spagnolo]

Titolo del volume in corsivo

Eventuale indicazione del volume con cifra romana, preceduto da vol.

Numero dell’edizione, quando non è la prima, con numero arabo in esponente all’anno citato (es.: 19322 )

Nome dell’editore e, per le edizioni antiche, del tipografo

Luogo di pubblicazione (non seguito da virgola e riportato nella lingua originale)

Data di pubblicazione

Rinvio alla pagina (p.) o alle pagine (pp.). I suddetti elementi vanno separati tra loro da una virgola che deve essere omessa fra il luogo di stampa e l’anno.

Eventuali elementi mancanti nella fonte andranno sempre segnalati con le sigle: s.l. (senza luogo), s.e. (senza editore), s.d. (senza data), s.n.t. (senza notizie tipografiche). Qualora l’autore fosse a conoscenza dell’elemento mancante, può integrarlo tra parentesi quadre.

 

 

Esempi:

 

Per un volume:

  1. Autore, Titolo, [vol. #,] Editore, Luogo anno [, p. o pp. #].

 

  1. Croce, La poesia di Dante, Laterza, Bari 19435, p. 55.
  2. Salvatorelli, Profilo della storia d’Europa, vol. II, Einaudi, Torino 19442, pp. 809-812; oppure p. 809 ss. (è preferibile però, precisare sempre le pagine).
  3. Gentile, Fascismo: storia e interpretazione, Laterza, Roma-Bari 2002.

N.J. Cull, The Cold War and the United States Information Agency. American Propaganda and Public Diplomacy, 1945-1989, Cambridge University Press, Cambridge-New York 2008.

 

 

Per un’opera a carattere collettaneo:

  1. Autore (a cura di), Titolo dell’opera, [vol. #,] Editore, Luogo anno [, p. o pp. #].

 

  1. Pons (a cura di), Il comunismo italiano nella storia del Novecento, Viella, Roma 2021.
  2. Ferguson, C.S. Maier, E. Manela, D.J. Sargent (eds.), The Shock of the Global. The 1970s in Perspective, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge (Mass.)-London (England) 2010.

É. Cohen, M. Tsikounas (sous la direction de), 1967 au petit écran. Une semaine ordinaire, Institut national de l’audiovisuel-Presses Universitaires de Rennes, Bry-sur-Marne - Rennes 2014.

  1. G. Staccioli, Osols-Wehden (hrsg.), “Come l’uom s’etterna”. Beiträge zur Literatur-, Sprach- und Kunstgeschichte Italiens und der Romania. Festschrift für Erich Loos zum 80. Geburstag, Spitz Verlag, Berlin 1994.
  2. Iazzetta, M.R. Stabili (coords.), Las transformaciones de la democracia. Miradas cruzadas entre Europa y América Latina, Prometeo Libros, Buenos Aires 2016.

 

I curatori vengono indicati dopo il titolo dell’opera se compare il nome dell’autore:

  1. Botero, Della ragion di stato, a cura di L. Firpo, UTET, Torino 1948.

 

 

Per gli articoli in opere a carattere collettaneo:

  1. Autore, Titolo dell’articolo, in A. Autore (a cura di), Titolo dell’opera, [vol. #,] Editore, Luogo anno [, p. o pp. #].

Non si deve usare, in nessun caso, la sigla AA. VV.

 

  1. Saresella, Marxisti e cattolici nel dopoguerra: tra scontro dialogo e incontro, in S. Pons (a cura di), Il comunismo italiano nella storia del Novecento, Viella, Roma 2021, pp. 269-86.

E.I. Rao, The Humanistic Invective as Literary Genre, in G.C. Martin (ed.), Selected Proceedings of the Pennsylvania Foreign Language Conference 1988-1989, Dept. of Modern Languages of the Duquesne University, Pittsburgh s.d. [1992], pp. 261-7.

  1. Winock, La culture politique des socialistes, in S. Berstein (sous la direction de), Les cultures politiques en France, Seuil, Paris 1999, pp. 189-226.
  2. Heintze, Essay über zwei «Humanismus»-Briefe, in G. Staccioli, I. Osols-Wehden (hrsg.), “Come l’uom s’etterna”. Beiträge zur Literatur-, Sprach- und Kunstgeschichte Italiens und der Romania. Festschrift für Erich Loos zum 80. Geburstag, Spitz Verlag, Berlin 1994, pp. 118-30.
  3. Grilli di Cortona, ¿Crisis o transformación? Como cambia la democracia, in O. Iazzetta, M.R. Stabili (coords.), Las transformaciones de la democracia. Miradas cruzadas entre Europa y América Latina, Prometeo Libros, Buenos Aires 2016, p. 68.

 

 

Per gli articoli in pubblicazioni periodiche:

 

Nome dell’Autore in tondo e titolo dell’articolo in corsivo; titolo della rivista in tondo tra virgolette alte, preceduto da «in» con le seguenti indicazioni disposte in quest’ordine:

  1. a) eventuale serie, in cifra romana, con l’abbreviazione s.;
  2. b) annata o volume della rivista in cifra romana; solo se l’annata non corrisponde al volume, si indichino entrambe con le abbreviazioni «a.», «vol.»;
  3. c) anno solare della pubblicazione della rivista in cifra arabica;
  4. d) numero progressivo del fascicolo

 

Esempi:

  1. Autore, Titolo, in “Periodico”, XI, 2004, pp. 123-4.

 

  1. Asperti, C. Pulsoni, Jean de Nostredame e la canzone «Razo e dreyt ay si.m chant e’m demori», in “Rivista di letteratura italiana”, VII, 1989, pp. 165-72.
  2. Binni, Il teatro comico di Cimiamo Gigli, in “La rassegna della letteratura italiana”, s. XII, VII, 1959, p. 417.
  3. Perrus, Studi francesi sulla letteratura medievale (1986-1995), in “Esperienze letterarie”, XXII, 1997, 2, pp. 109-12.

 

 

Per le risorse online

Occorre seguire per quanto possibile i medesimi criteri delle opere cartacee, con i seguenti accorgimenti: riportare l’indirizzo URL della pagina citata comprendendo l’indicatore di protocollo e la data di consultazione.

Esempio:

https://www.fondazionegramsci.org/convegni-seminari/nilde-iotti-nella-storia-della-repubblica; consultato il 9 febbraio 2022.

 

 

Per citare Opere già citate in precedenza si userà il solo cognome dell’autore (senza il nome puntato), un’abbreviazione significativa del titolo, la dicitura «cit.» (e non «op. cit.») e il numero di pagina cui si intende fare riferimento (tutti gli elementi vanno separati da virgole).

Se alla stessa opera si fa riferimento in due note successive si useranno ibid., (in corsivo) e ivi. Si ricorda che ibid. si usa per indicare lo stesso luogo o pagina all’interno di un titolo citato due volte di seguito, e ivi si usa per indicare lo stesso luogo con pagina diversa:

 

Esempio:

  1. O. Castelli, La Sincerità trionfante, overo l’Erculeo ardire, favola boscareccia, V. Mascardi, Roma 1639, p. 12.

[…]

  1. Castelli, La Sincerità trionfante, cit., p. 23.
  2. Ivi, p. 17.
  3. Ibid.

 

 

  1. Partizioni interne di opere

Alle partizioni interne delle opere citate si farà preferibilmente riferimento con numero romano e arabo di seguito, non separati da virgola, indipendentemente dal sistema adottato nella fonte. Le partizioni successive, in numeri arabi, saranno sempre separate da virgola:

 

  1. Alighieri, Inferno, XIX 22.
  2. Boccaccio, Decameron, VIII 5.
  3. Ariosto, Orlando Furioso, XII 12, 21.
  4. Petrarca, Collatio laureationis, I 1.

Fanno caso a sé ed esulano dunque da queste prescrizioni le opere per le quali sia invalso, nella tradizione critica, un preciso modello di partizione interna, ad esempio il Convivio di Dante

Le edizioni critiche delle opere citate vanno fornite solo quando necessario per l’intellegibilità del saggio.

Per gli autori latini si indicheranno i nomi, non abbreviati, nella forma italiana sintetica (Virgilio, Ovidio, Orazio, e non Publio Virgilio Marone, Publio Ovidio Nasone ecc.) e il titolo dell’opera in corsivo, nella abbreviazione fornita dal Thesaurus linguae latinae: Ovidio, Met., IV 442-4: Virgilio, Aen., VI 12 ecc.; abbreviazioni significative si possono usare anche per altre opere, quando saranno citate più volte, avendo cura di fornire nella prima citazione gli elementi utili al loro scioglimento:

 

  1. G. Boccaccio, Genealogie deorum gentilium [= Genealogie], a c. di V. Zaccaria, Mondadori, Milano 1998, XIV 22.

[…]

  1. Boccaccio, Genealogie XI 21.

 

 

  1. Miscellanea

Qualsiasi testo riportato (citazioni da altri saggi, da opere, da manoscritti) deve essere trascritto, salva diversa ed esplicita avvertenza, con criteri massimamente conservativi.

 

Gli accenti sulle lettere maiuscole non devono mai essere quelli ad apostrofo, quindi: È e non E’

 Con la sbarretta obliqua si dividono l’uno dall’altro i versi di una citazione, quando non siano distinti dal capoverso (nel qual caso si usa la doppia barra obliqua). Es.: «ond’io presi col suon color d’un cigno. // Cosí lungo l’amate rive andai, / che volendo parlar, cantava sempre» Come per i testi, i versi saranno riportati nel testo se non supereranno il nomero di tre, altrimenti saranno riportati in corpo minore, al centro della pagina, rispettando le scansioni prosodiche e gli spazi tra stanze, strofe ecc.:

Rapido fiume che d’alpestra vena

rodendo intorno, onde ’l tuo nome prendi,

notte et dí meco disïoso scendi

ov’Amor me, te sol Natura mena,

vattene innanzi:

I riferimenti temporali si scrivono nel seguente modo:

Non 1963-4, 1963-’64, 1963-964, ma: 1963-64, salvo per le date di nascita e morte: Matteo Bandello (1485-1561).

Non marzo ’63, ma: marzo 1963

Non 22-3-1963, ma: 22 marzo 1963

Non ’800-’900, ma: Ottocento-Novecento

Non 20° secolo, ma: XX secolo

Nei titoli di libri e di opere d’ogni genere (musicali, teatrali, d'arte figurativa ecc.), da comporre in corsivo nel testo, l’articolo determinativo va assimilato sintatticamente al contesto.

Es.: Il Trissino compose L’Italia liberata dai goti; nell’Italia liberata dai goti l’autore... (non: ne L’Italia);

 

Le parole in lingua straniera che, pur conservando ancora la forma grafica originaria, sono ormai assimilate all'italiano, vanno composte in tondo; es.: test (tondo), ma common law (corsivo).

 

Per qualsiasi dubbio, è opportuno fare preventivo riferimento, via posta elettronica, ai responsabili della redazione dei testi, sottoponendo loro il caso. Ciò renderà più spedito il lavoro della redazione e servirà a chiarire per il futuro eventuali casi particolari, non contemplati nelle presenti norme.