Fashion and Democracy in Europe, 1860-1960

Autori

  • Carlo Marco Belfanti Università di Brescia
  • Elisabetta Merlo Università Bocconi

DOI:

https://doi.org/10.13133/2723-9489/741

Parole chiave:

moda, democrazia, nazismo, socialismo, democratizzazione

Abstract

La moda è un’istituzione sociale storicamente determinata che alimenta il cambiamento attraverso un turn over in innovazione e novità e che diventa sempre
più pervasiva a seconda dell’entità della quota di popolazione che ha le risorse – siano esse economiche, culturali o sociali – per accedere alla moda stessa. Una forte e decisa spinta all’incremento delle opportunità a tale accesso si è avuta tra la seconda metà dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento. Sono già state fornite esaurienti illustrazioni delle cause di ordine economico e sociale che hanno prodotto tali progressi, mentre minore attenzione è stata dedicata alle modalità di interazione tra moda e sistemi politici. Se è vero, come ha affermato Yuniya Kawamura che “In alcune società dove l’ideologia dominante è antipatica al cambiamento e al progresso sociale, la moda non può esistere”, allora il secolo compreso tra il 1860 e il 1960, in cui in Europa si sono succeduti governi liberali, regimi socialisti e nazisti, dittature fasciste e, infine, regimi democratici, offre l’opportunità
di analizzare questo tema in una stimolante prospettiva comparativa.

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Pubblicato

2021-12-22

Fascicolo

Sezione

Sezione monografica