Conon de Béthune: questioni di traduzione e intertestualità alla prova di ChatGPT

Authors

  • Marianoemi Bova Università dell'Aquila

Abstract

Nel presente contributo si è tentato di saggiare l’efficacia di ChatGPT nell’espletamento di alcuni compiti specifici della prassi filologica, quali la ricognizione di dati biografici e storico-letterari, la traduzione, l’attribuzionismo e il rinvenimento di rapporti intertestuali, sottoponendogli come oggetto d’indagine il corpus lirico del troviero Conon de Béthune. Se nella ricerca di coordinate storico-letterarie, relative all’autore e al suo contesto, il modello di linguaggio si è rivelato prevedibilmente inaffidabile, manifestando criticità già note, in primis l’impossibilità di accedere alle fonti della sua conoscenza, alcuni dati interessanti sono emersi invece dagli esperimenti di traduzione.  Alla discreta abilità esibita da ChatGPT nella traduzione dell’antico francese fa tuttavia da contraltare l’elevato tasso di variabilità delle risposte, connaturato al sistema di AI, che produce di fatto una traduzione inattendibile poiché sempre diversa.

A conclusione del contributo, un esperimento creativo ha messo in luce le straordinarie capacità di ChatGPT nella produzione di testi che rispondano a specifiche richieste dell’utente, in questo caso di un partimen tra due trovatori su una questione di casistica cortese.

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Published

2023-12-12

How to Cite

Bova, M. (2023). Conon de Béthune: questioni di traduzione e intertestualità alla prova di ChatGPT. Cognitive Philology, 16(Special issue). Retrieved from https://rosa.uniroma1.it/rosa03/cognitive_philology/article/view/18546