A Wrinkle in Time: Shakespeare’s Anachronic Art

Autori

  • Carla Suthren Oxford University

DOI:

https://doi.org/10.13133/2283-8759/18976

Parole chiave:

Il racconto d'inverno, anacronismo, temporalità, ricezione del classico

Abstract

Questo saggio suggerisce che il lessico dell’‘anacronico’ possa essere accostato produttivamente alle complesse temporalità legate alla ricezione della classicità, in cui necessariamente si ‘ricorda’ il passato classico in una forma o nell’altra. La definizione dell’opera d’arte ‘anacronica’ proposta da Nagel e Wood (2010) potrebbe quasi essere stata formulata pensando al Racconto d’Inverno di Shakespeare, un dramma tardo in cui un oracolo proietta nel futuro le condizioni di una risoluzione idealizzata; il Tempo compare come Coro; e una statua sembra prendere vita. In particolare, il saggio mostra come sia l’oracolo di Apollo, sia la ‘statua’ della scena finale, possano essere interpretati come elementi che funzionano in modo ‘anacronico’, secondo modalità che recuperano o creano ricordi (testuali) dell’antichità classica, proiettandole nel futuro. 

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Pubblicato

2024-12-30

Come citare

Carla Suthren. (2024). A Wrinkle in Time: Shakespeare’s Anachronic Art . Memoria Di Shakespeare. A Journal of Shakespearean Studies, (11). https://doi.org/10.13133/2283-8759/18976