From Greece to Stratford, and Back. Teatro dell’Elfo: Half a Century with Shakespeare and the Classics
DOI:
https://doi.org/10.13133/2283-8759/18977Parole chiave:
adattamento, mito, tragedia, commedia, Teatro dell'ElfoAbstract
Una pratica scenica rigorosa e coerente, basata su un profondo studio dei testi, caratterizza l’ensemble del Teatro dell’Elfo di Milano, che da oltre cinquant’anni fa dialogare i classici e Shakespeare. Se pure il loro lavoro è profondamente collettivo il presente studio si concentra su Ferdinando Bruni (regista, attore, traduttore, scenografo, costumista) e su Ida Marinelli che ne condivide molti progetti. Oggetto d’analisi è una selezione di spettacoli (molti dei quali diretti da Bruni o co-diretti con altri membri del gruppo) in ordine cronologico: dopo il Satyricon (da Petronio) e L'isola di Athol Fugard (da Antigone) tre successive edizioni del Sogno di una notte di mezza estate si alternano ad altrettante di Amleto. Negli anni Novanta Bruni interpreta Edipo /Eddy in Alla Greca (di Steven Berkoff), Clitemnestra in Elettra (provato, ma mai andato in scena), Admeto in Alcesti di Agnese Grieco (è anche regista di Fedra, della stessa autrice), poi Oreste in Coefore ed Eumenidi (dall’Orestea di Eschilo tradotta da Pasolini); è protagonista assoluto di SdisOrè (di Testori), traduce, interpreta e dirige La tempesta, Il mercante di Venezia, Il racconto d'inverno, co-dirige con Frongia Verso Tebe, Edipo Re una favola nera, Re Lear. Ida Marinelli, sempre al suo fianco - da Elettra a Eumenidi dal Sogno all’Amleto - è anche protagonista di Fedra, Alcesti e Cassandra (regia di Francesco Frongia).