Apologo sulla “Geografia politica”

Autori

  • Claude Raffestin

DOI:

https://doi.org/10.13133/1125-5218.15065

Abstract

Sono angosciato perché il mondo è talmente cambiato che mi sento in uno
stato d’incertezza quando cerco di capirlo e spiegarlo, nonostante le cose che
ho scritto più di quaranta anni fa: «…la geografia politica non dev’essere distaccata dalle cose quotidiane, ma al contrario essere costantemente di fronte alla «produzione del mondo» che ci inonda e ci sommerge». Questo confronto incessante è il solo modo di fare la congiunzione tra conoscenza e conoscenza scientifica. … «È il motivo per cui la geografia come qualunque altra scienza dell’uomo, deve senza posa ritornare verso gli esseri e le cose».

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