Contributo alla standardizzazione dei nomi geografici nel mondo
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/17932Parole chiave:
toponimi, scrittura, pronunciaAbstract
La standardizzazione dei toponimi, cioè la scelta di un nome, per ogni luogo, che sia aderente alla pronuncia locale e, insieme, venga proposto come ufficiale, probabilmente deve sdoppiarsi. Esistono Stati che già usano l’alfabeto latino e altri che usano altri alfabeti, letterali o sillabici, oppure, com’è noto, scritture non alfabetiche. Dal nostro punto di vista di Europei, è ovvio puntare su elenchi di toponimi redatti in caratteri latini. Ne faremo alcuni esempi.
In realtà, assieme all’uso di termini standard, occorrerà sempre anche un diverso elenco, che comprenda i rimandi da certe grafie correnti a quella divenuta ufficiale. E si andrà da piccoli aggiustamenti della grafia usuale, e talvolta insoddisfacente, a esonimi molto lontani dal nome attuale e ufficiale. Questo secondo elenco potrà contenere anche la corrispondenza di nomi storici, ad esempio di 2000 anni fa, e quelli attuali. Anche i nomi già ufficialmente noti in caratteri latini devono essere pronunciati in modo adeguato. Tutte le lingue vorrebbero realizzare la corrispondenza “un segno-un suono”, ma solo alcune lingue, ci si avvicinano, mentre per altre quella corrispondenza è quasi utopica. Ci può essere presenza di lettere mute, e in altri casi, più numerosi, di segni diacritici, spesso trascurati, per quanto spesso indispensabili, non sempre disponibili per la stampa e, quindi, ingiustamente evitati.
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