Blueing the Coastline. From Heavy Industry to Sport Tourism in the Years Following World War II: The Case of Trieste
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/18302Parole chiave:
Trieste, Industrializzazione, Discorso ambientale, Turismo sportivo, WaterfrontAbstract
Negli ultimi decenni il litorale di Trieste è stato oggetto di una radicale operazione di blueing attraverso la quale ha finalmente riacquisito il suo rapporto con il mare. Tale caratteristica, al centro dell’identità urbana fin dal 1719, anno in cui la città viene dichiarata porto franco, da fine Ottocento viene oscurata da un’industrializzazione pesante i cui maggiori esempi sono la Ferriera di Servola e la Raffineria Aquila. Questi stabilimenti mutarono l'identità della città in direzione dell'industria pesante ma già dal secondo dopoguerra si registrarono i segnali dell’inesorabile declino.
Gradualmente, l'idea di Trieste come città industriale ha fatto spazio a un'agenda blu il cui esempio più significativo è un grande evento di turismo sportivo, la regata velica Barcolana, grazie a cui la città sta tracciando un nuovo percorso verso un futuro basato sul mare e sulla sua tutela.
Il presente articolo propone una lettura di tali eventi e dell'operazione di blueing attuata a Trieste, a partire dalla documentazione visuale nota e inedita relativa alla Ferriera, alla Raffineria dell'Aquila e alla Riviera di Barcola.
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