The Belìce Valley as a Territorial Laboratory: from Public Policy Experimentation to a Large-area Administration Strategy
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/18314Parole chiave:
Comunità Energetiche, Aree interne, Transizione energetica, Sicilia, Valle del BelìceAbstract
Il tema della transizione energetica è diventato da tempo un elemento centrale della politica europea, perché è ormai chiaro che progresso e tutela dell'ambiente sono fortemente correlati e, in condizioni di scarsità di risorse energetiche, lo sviluppo deve necessariamente essere sostenibile. Affinché questi obiettivi siano raggiungibili, sono stati introdotti strumenti di sostegno alla transizione pensati per le comunità locali. L'applicazione di questi strumenti è finalizzata ad assicurare la riconversione di siti produttivi obsoleti, a garantire l'accesso all'energia, a creare opportunità di lavoro e a fornire formazione professionale. Tra questi strumenti, le comunità energetiche sono forme di produzione e autoconsumo di energia realizzate da una coalizione di utenti che producono, consumano e gestiscono energia attraverso impianti energetici di piccola taglia. L'Italia è già da un decennio destinataria di interventi finalizzati alla coesione territoriale, e in Sicilia la sperimentazione delle comunità energetiche potrebbe avere un vantaggio competitivo grazie alla sua posizione geografica. La nostra ricerca si è posta l'obiettivo di osservare un entroterra siciliano che, plasmato nel tempo da eventi naturali e azioni umane, potrebbe beneficiare dell'applicazione delle comunità energetiche nelle aree rurali. Poiché la nostra osservazione è avvenuta in concomitanza con l'adozione di azioni normative nell'ambito della Politica di Transizione dell'Unione Europea, riteniamo che questa analisi possa introdurci in una nuova prospettiva in cui è possibile inquadrare alcune parti di territori marginali, come la Valle del Belìce, anch'essa colpita da eventi distruttivi, costretta ad affrontare scelte legate alla sopravvivenza socio-economica delle sue comunità. Infine, proponiamo la possibilità, secondo la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) come politica per lo sviluppo locale, di entrare in un altro campo di intervento, quello della ricostruzione post-terremoto in Sicilia. Le comunità e i territori dovrebbero essere maggiormente coinvolti in un tavolo di partenariato per scrivere una strategia d'area e scegliere le migliori localizzazioni sul territorio, per una volta non a scapito delle comunità locali ma piuttosto a loro favore, in totale connessione con gli obiettivi delle comunità energetiche.
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