L’Atlante Linguistico Italiano: storia, metodi e sviluppi
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/19237Parole chiave:
Atlante Linguistico Italiano, geolinguistica, dialettologiaAbstract
L’opera dell’Atlante Linguistico Italiano viene avviata nel 1924 seguendo un’impostazione propria alla
prospettiva geolinguistica promossa da Jules Gilliéron, autore dell’Atlas Linguistique de la France.
Numerose innovazioni sul piano metodologico e la consistenza in termini di punti di indagine e
ampiezza del questionario ne fanno una delle più importanti imprese dialettologiche italiane. A cento
anni dalla sua fondazione sono stati pubblicati 10 volumi di mappe ed è stata avviata la digitalizzazione
delle carte avendo come obiettivo la restituzione di tutta la ricchezza del dato linguistico che è corredato
di informazioni di tipo sociolinguistico ed etnografico. L’articolo illustra dapprima le fasi di ideazione e
raccolta del materiale, per poi mostrare il processo di elaborazione dei dati in vista della stampa e della
loro successiva digitalizzazione, in seno a un progetto PNRR e un progetto PRIN.
##submission.downloads##
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2025 Semestrale di studi e ricerche di geografia

TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
- Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).
