Paesaggi terrazzati: scelte per il futuro. Note sul 3° Incontro mondiale (Venezia-Padova, 6-15 ottobre 2016)
DOI:
https://doi.org/10.13133/1125-5218.15037Abstract
Cos’è stato davvero il 3° Incontro mondiale sui paesaggi terrazzati, tenutosi dal 6 al 15 ottobre 2016 per la prima volta in Europa, graziealla candidatura italiana, dopo i primi incontri nello Yunnan in Cina,
prefettura di Honghe (novembre 2010), e in Perù a Cusco (maggio 2014)?
Una risposta esaustiva a questa domanda richiede di passare in rassegna più aspetti di un evento complesso, che ha combinato interventi di key note speakers, conferenze tematiche, scambi di esperienze in forma diretta, dibattiti in piccoli gruppi, visite e incontri con testimoni locali, e ha richiesto circa 2 anni di preparazione e un percorso di cooperazione tra soggetti e istituzioni di natura differente e a diversa scala: in primis la Regione del Veneto, l’Università di Padova e l’Università IUAV di Venezia, incaricati di organizzare l’evento dall’International Terraced Landscape Alliance (ITLA) e dalla sua sezione italiana.
È stata innanzitutto, per il mondo accademico che l’ha organizzato,
un’occasione di conoscenza del patrimonio delle aree terrazzate del nostro
Paese: prima di tutto diretta, sul terreno, grazie all’organizzazione su 10 sedi di fieldtrips e conferenze tematiche che hanno consentito di visitare e toccare con mano eccellenze e criticità delle aree terrazzate della penisola (la Costiera triestina e l’isola di Cherso, Topolò e Dordolla in Friuli Venezia Giulia; il Canale di Brenta, Valdobbiadene e Valpolicella in Veneto; la Val di
cembra e Vallagarina in Trentino; la val d’Ossola e il Canavese in Piemonte assieme a Pont Saint Martin e la bassa Valle d’Aosta; Chiavari, Lavagna e Vernazza in Liguria; Ischia e la Costiera amalfitana in Campania; e infine l’isola di Pantelleria, il comune più terrazzato d’Italia al centro del Mediterraneo).
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Diario (a cura di Monica De Filpo)
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