Strumenti cartografici per la tutela e pianificazione del suburbio di Roma: dalla Carta dell’Agro romano alla Carta per la qualità nel nuovo Piano regolatore
DOI:
https://doi.org/10.13133/1125-5218.15343Abstract
Com’è noto, agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso la città di Romacominciava la sua rapida e disordinata espansione verso il suburbio, divorando ettari di un territorio straordinariamente ricco di testimonianze storiche e archeologiche; queste, nei casi più fortunati, rimanevano, pur conservate nelle loro strutture monumentali, del tutto decontestualizzate, quali relitti ai margini del nuovo edificato (Figg. 1 e 2). Proprio in quegli anni, nell’ambito del dibattito intorno all’elaborazione del Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma, destinato per la prima volta ad includere l’intero Agro Romano, con la distinzione fra zone di espansione urbanistica e zone non edificabili, cominciava a prendere forma l’istanza di conservazione ambientale e paesistica di ampie zone del suburbio romano. Si profilava così la possibilità di affidare la salvaguardia del territorio, oltre che ad interventi di natura vincolistica ai sensi della legislazione vigente in materia di tutela storico-artistica e paesaggistica1, anche e soprattutto ad un’oculata pianificazione urbanistica, che mirasse alla conservazione non solo del “monumento”, ma anche del contesto territoriale di appartenenza.
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