Meridiani e longitudini a Roma

Authors

  • Costantino Sigismondi

DOI:

https://doi.org/10.13133/1125-5218.15345

Abstract

La partecipazione della Casanatense alla mostra "Meridiani e longitudini
a Roma", allestita nel Salone monumentale dal 4 al 19 marzo 2005 in occasione della XV Settimana della cultura scientifica e tecnologica, ha consentito ancora una volta di far convergere l’attenzione di studiosi e scienziati sul prezioso e ricco corpus di opere riguardanti l’astronomia che si conserva in questa prestigiosa biblioteca romana.
Già nel 1985 con Bibliotheca magica e nel 1991 con gli Arcani delle stelle, riscuotendo peraltro molti consensi dai cultori della materia, era stata data una interessante prospettiva di questo particolare settore del patrimonio casanatense. In quelle occasioni era stata anche presentata una serie di strumenti scientifici, alcuni dei quali acquistati dal prefetto Domenicano p. Giovan Battista Audiffredi (1714-1794), sotto la cui guida la Casanatense raggiunse nel ‘700 l’acme del suo splendore. La collaborazione tra istituzioni così diverse come da un lato la Casanatense – istituto bibliotecario di alta cultura che affonda le proprie radici nel secolo dei lumi e che attualmente è un organismo dipendente dal Ministero per i beni e le attività culturali – e dall’altro lo Studium Urbis – centro culturale nato nel 2000 per iniziativa del prof. Allan Ceen e vocato alla storia dell’architettura ed al disegno urbano in Italia - ha portato al risultato esaltante della  mostra Meridiani e longitudini a Roma di cui ora si pubblica il catalogo. Infatti il percorso espositivo casanatense del 2005 è stato la naturale prosecuzione di una ricerca iniziata dallo Studium Urbis nel 2002 con la mostra Meridiano. Italy’s prime meridian, in cui veniva ricostruita la storia del Meridiano di Monte Mario e presentata la collezione di carte geografiche di proprietà dello Studium stesso. Questa interessante collezione cartografica si è perfettamente amalgamata ai preziosi testi a stampa e documenti iconografici conservati nella Casanatense, consentendo di illustrare in modo suggestivo e al tempo stesso puntuale
il complesso tema proposto dalla mostra.