Pacem in Terris. Il poliedro della pace. Atti del Convegno per il 60° dell’Enciclica di Giovanni XXIII 27-28 ottobre 2023 San Giovanni Rotondo a cura di Sacha Mauro De Giovanni, Tiberio Graziani e Michele Lippiello
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/19145Abstract
Era l’11 aprile del 1963 quando Giovanni XXIII pubblicò, vicino alla sua morte, la Lettera enciclica Pacem in Terris, indirizzandola alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra i due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda. Infatti, pochissimo tempo prima (il 14 ottobre 1962), installazioni missilistiche sovietiche in costruzione sull’isola di Cuba, ad appena 140 km dalle coste statunitensi, fotografate da un aereo spia americano, avevano messo in moto un processo talmente pericoloso da portare il mondo vicino alla Terza guerra mondiale. La minaccia bellica aveva spinto il Papa a lanciare con un radiomessaggio un appello accorato («Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell’umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace»), preludio alla successiva Enciclica, con la quale muoversi, sempre nel segno della pace, verso orizzonti più ampi e temi etici molto sensibili. Giovanni XXIII, infatti, la collocava in un insieme armonico, nell’ambito di «una convivenza ordinata e feconda», di un progresso sociale coinvolgente tutte le persone, di diritti e doveri universali, inviolabili e inalienabili, di un’attenzione verso i profughi politici, di una «solidarietà operante».
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