A study of the toponyms of places and areas in relation to the physical characteristics of the terrain of the province of Cuenca, Spain
DOI :
https://doi.org/10.13133/1125-5218.15164Résumé
I toponimi di luoghi e di aree in relazione alle caratteristiche fisiche del terreno della provincia di Cuenca, in SpagnaIn Spagna la normalizzazione linguistica delle regioni (comunidades autónomas) con lingua propria diversa dallo spagnolo (fondamentalmente basco, catalano e galiziano) ha favorito, sin dalla costituzione dello stato democratico nel 1978, il recupero e la regolarizzazione dei nomi di luogo e delle loro diverse varianti; invece, le regioni in cui si parla esclusivamente il castigliano, come Cuenca, sono spesso prive di un corpus o di un repertorio di toponimi esaustivo e affidabile.
In questo contesto si affronta uno studio toponimico, partendo dalla Linguistica e dalla Geografia, di una serie di vocaboli riportati nella cartografia di base della Spagna (Mappa Topografica Nazionale, 1:25.000), fra i quali si presta particolare attenzione ai nomi dei luoghi/località legati alle caratteristiche fisiche del territorio – substrato calcareo con abbondanza di terre argillose – come il toponimo charca (stagno), che fa riferimento a un accumulo d'acqua più o meno temporaneo e che si presenta in varie forme nella zona studiata: charco, chabarco, abanco, tollo, colocha, nava, poza, cenagal, ecc. Lo studio linguistico della variazione sinonimica di questi toponimi, insieme alla loro distribuzione geografica mediante il trattamento in un Sistema d'Informazione Geografica, consente di stabilire una serie di regole sul comportamento toponimico all'interno della Spagna.
Étude des toponymes en rapport à la nature du sol. Le cas de l’expression de “bourbier”, “marais” dans la province de Cuenca (Espagne)
En Espagne l'ainsi-dite “normalisation linguistique” des zones avec une langue propre autre que l'espagnol (le basque, le catalan et le galicien) a donné lieu à une étude attentive des noms de lieux de ces endroits. Par contre, la toponymie des régions de l'Espagne où l'on parle castillan a été souvent négligée. C'est le cas de la province de Cuenca, dans la
communauté actuelle de Castilla-La Mancha, au centre de l'Espagne.
C'est dans ce contexte que notre recherche (qui forme partie d'un projet de recherche plus vaste) vise à brosser une étude toponymique à l'aide de la Toponymie et de la Géographie, sur des séries de toponymes trouvés dans la cartographie basique de l'Espagne (Mapa Topográfico Nacional, 1:25.000). Cette étude ne prétend nullement être exhaustive et se borne seulement aux noms de lieux (communes, hameaux, écarts, lieux-dits, etc.) appartenant à un champ sémantique inséparable des caractéristiques physiques du sol, bref un substrat calcaire avec abondance de terres argileuses, qui est la cause de l'emmagasinage des eaux de façon plus ou moins permanente. On trouve, en effet, de nombreux noms pour la description des lieux avec ces caractéristiques.
Quelques-uns d'entre eux sont bien connus, comme charco, poza, cenagal, etc., mais d'autres sont à peu près aujourd'hui disparus de la langue vivante, comme chabarco, clocha, tollo, nava, etc. L'étude linguistique des variations para-synonymiques de ces toponymes étayée avec l'examen de leur distribution grâce à un Système d'Information Géographique nous permet d'établir à grands traits un tableau de quelques règles sur ce champ toponymique dans la province de Cuenca et ailleurs.
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2014-11-16
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