Per una mappa ‘quantistica’ delle teorie della lirica (2000-2023)
DOI:
https://doi.org/10.13133/2239-1983/18808Abstract
Negli ultimi vent'anni, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, la teoria della lirica è progressivamente cresciuta fino a diventare un campo di studio prolifico, ispirato dall'urgenza di superare la percepita mancanza di una definizione esaustiva di "lirica", nonché dalla necessità di allontanarsi dai dibattiti critici strettamente formalistici. La lirica ha quindi ricevuto una rinnovata attenzione da molteplici prospettive: dalla narratologia post-classica alle prospettive (neuro)cognitive, dalla stilistica agli studi sugli affetti, tra gli altri. Se da un lato questo rinnovato impegno scientifico ha prodotto una pletora di contributi critici, dall'altro questi approcci si sono spesso scontrati tra loro, soprattutto per quanto riguarda le questioni relative alle delimitazioni di genere, alla finzionalità e alla performatività, delineando così uno spazio critico frammentato ma profondamente interconnesso. In questo articolo offrirò una rassegna completa delle più rilevanti teorie della lirica apparse negli ultimi due decenni al di fuori del dibattito critico italiano, accostando metaforicamente la teoria della lirica alla teoria quantistica, sulla base di caratteristiche simili di incertezza, interdipendenza ed enfasi ermeneutica.
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