Un segno dell'identità: il farro in Valnerina
Abstract
A partire dalla classificazione del farro in Valnerina (Umbria), come alimento rinfrescante all'interno della dicotomia caldo-freddo, vengono analizzati i criteri su cui la classificazione si fonda. E in particolare viene evidenziato come essi non siano riferibili soltanto alle sue caratteristiche intrinseche o alle forme con cui viene consumato, ma anche al posto che esso ricopre nel sistema alimentare, cioè al fatto che esso è considerato cibo arcaico e residuale, cibo rustico, poco raffinato e culturalizzato. Il farro è anche cibo rituale, poiché è al centro di un rituale di redistribuzione alimentare il giorno della vigilia di san Nicola, in cui viene distribuito ai poveri che assumono vicariamente il posto dei morti.
Questi caratteri hanno reso il farro alimento, che definisce l'identità di un luogo (Monteleone di Spoleto) e dei suoi abitanti, chiamati con derisione "managiafarre", attribuendo loro una patente di alterità. Ma il segno di questa identità è in via di trasformazione. La distribuzione del farro sul mercato urbano come prodotto dietetico e naturale ha ridisegnato la sua immagine così che il farro e il suo uso stanno diventando anche in Valnerina non più simbolo di marginalità, ma di ricchezza e progresso.