L'hostie qui saigne et le pain qui sauve; dogme de l'Eglise et croyances populaires

Autori

  • Renaud Zeebroek

Abstract

Nell'insieme dei pani rituali europei, il pane benedetto occupa un posto particolare, contrassegnato sia dai dogmi della Chiesa sia dalle credenze popolari. La storia dell'usanza del pane benedetto ci permette di meglio comprendere questa specificità. Comparsa in Gallia verso il VI secolo, la distribuzione del pane benedetto è incoraggiata dalla Chiesa come sostituto alla comunione eucaristica da cui i cristiani si allontanano ogni giorno di più. Da li si diffonde in tutta Europa.

Il rapporto tra il pane benedetto e la comunione sarà profondamente modificato dall'ondata di devozione eucaristica che dilaga tra la cristianità a partire dal XII secolo. La vista dell'ostia rimpiazza ora tra i fedeli il pane benedetto come sostituto della comunione. Contemporaneamente il clero se ne disinteressa facendolo ridiventare "un sacramentale tra gli altri". Ma l'usanza del pane benedetto non scompare allo stesso modo nella pratica popolare, ed assume un posto importante nelle messe di devozione indirizzate ai santi protettori e ai defunti.

È soltanto a partire dal XVIII secolo che la Chiesa taccerà queste pratiche di superstizione; poi i folkloristi le considereranno come sopravvivenze di un'epoca passata.

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Pubblicato

2019-12-03

Come citare

Zeebroek, R. (2019). L’hostie qui saigne et le pain qui sauve; dogme de l’Eglise et croyances populaires. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 3(1). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/16121

Fascicolo

Sezione

Articoli