Conflitto nel conflitto: una politica di conflict-resolution che si autoperpetua. Il caso della Karamoja (Uganda)
Parole chiave:
Africa, conflict-resolution, Karamoja, pastoralismo, sviluppo, Uganda.Abstract
Dalla fine degli anni Settanta del XX secolo, i gruppi pastorali della Karamoja (Uganda) sono entrati in possesso di armi automatiche (kalashnikov). Da allora, la strutturale conflittualità intra- ed interetnica nell’area ha assunto caratteri di particolare ferocia e si è progressivamente intrecciata con una crisi economica, ecologica ed umanitaria sempre più acuta. La comunità internazionale si adopera da decenni sia per promuovere lo sviluppo economico e sociale, sia per favorire la pace. Il luogo del conflitto è duplice: da un lato, il teatro economico-produttivo (pascoli, mandrie, aree agricole) segnato da faide storiche e da scontri ciclici tra i guerrieri Karimojong e le forze armate ugandesi; dall’altro, il tavolo di negoziazione intorno a cui ruotano le istituzioni locali, nazionali e straniere con i loro interessi di promozione e gestione di progetti di sviluppo e di pace. L’autore, confrontando la sua esperienza sul campo condotta nel periodo 1997-2001 con la letteratura antropologica e politologica più recente, analizza criticamente le pratiche di cooperazione allo sviluppo e le politiche di conflict-resolution nell’area.