Condividuo
Prove di fruibilità antropologica
Parole chiave:
condividuo, individuo, ontologia, mortalità, partecipazioneAbstract
Sorto alla confluenza tra la filosofia greca e il Cristianesimo, individuo è il prodotto di un pensiero ontologico che ha inventato i concetti di essere, di sostanza, di identità. Studiosi delle concezioni di persona nelle diverse società umane, gli antropologi culturali hanno privato l’individuo del significato universale che la tradizione occidentale gli ha da sempre attribuito, facendo valere in alternativa il concetto di “dividuo”. In analogia con quanto avviene in biologia, l’autore di questo scritto propone invece la nozione di “condividuo” come un’alternativa più solida e promettente. In particolare, se l’individuo è stato inventato per espungere la morte dalla realtà umana più autentica e profonda e per avvicinarla a Dio (l’indivisibilità come garanzia di immortalità), il condividuo si configura invece come frutto del riconoscimento della mortalità e del divenire. Condividuo è un concetto del tutto estraneo, anzi opposto, all’ontologia elaborata dalla filosofia greca e poi fatta propria dalla teologia cristiana. Su questa scia, lo scritto propone un’operazione di recupero esplicito e di rivalorizzazione del pensiero di Lucien Lévy-Bruhl. Egli ha infatti dedicato ricerche approfondite ai modi con cui le società – da lui definite primitive – concepiscono ciò che noi chiamiamo individuo. Le pagine etnografiche di Lévy-Bruhl divengono assai più illuminanti e convincenti, se si provvede a sostituire condividuo a individuo. Si presume che il risultato di questo esperimento sia duplice: si otterrà una prova di fruibilità antropologica del concetto proposto e si guadagnerà – grazie a Lévy-Bruhl – un’ottima definizione di condividuo, inteso come “luogo di partecipazione” sociale e naturale.