«Noi tongani coltiviamo cose grosse»
Orticoltura e contrasto al cambiamento climatico alle isole Tonga
Parole chiave:
politiche per l’ambiente, terra, orticoltura, cibo, TongaAbstract
La popolazione tongana si percepisce in continuità con l’ambiente naturale che la circonda, al punto da non avere un termine per definirlo e oggettivarlo. Attorno ad esso e ai suoi prodotti intercorrono infatti pratiche e relazioni sociali che garantiscono l’equilibrio della comunità: la destinazione agricola di un campo va quindi ben oltre il soddisfacimento nutritivo ed è legata alla funzione sociale della coltura stessa. Inoltre, la divisione delle terre in zone di pertinenza del maschile e del femminile con funzioni specifiche le rende non omogenee né intercambiabili. Questo contributo analizza in una prospettiva storico-antropologica quei processi di de-territorializzazione e ri-territorializzazione avviati a partire dal XIX secolo sotto l’influenza missionaria che si intravvedono anche oggi nelle politiche di sviluppo agricolo alimentate dell’economia degli aiuti. La cartesiana disgiunzione tra uomo e natura sembra infatti essere alla base delle politiche per l’ambiente anche al di fuori del contesto culturale occidentale, lasciando emergere numerose criticità. I progetti di orticoltura promossi nel regno non riescono così ad avere presa e continuità nella comunità non solo perché la popolazione non ne padroneggia le tecniche di coltivazione, ma anche perché i suoi frutti non hanno valore sociale.