«Noi tongani coltiviamo cose grosse»

Orticoltura e contrasto al cambiamento climatico alle isole Tonga

Autori

  • Gaia Cottino

Parole chiave:

politiche per l’ambiente, terra, orticoltura, cibo, Tonga

Abstract

La popolazione tongana si percepisce in continuità con l’ambiente naturale che la circonda, al punto da non avere un termine per definirlo e oggettivarlo. Attorno ad esso e ai suoi prodotti intercorrono infatti pratiche e relazioni sociali che garantiscono l’equilibrio della comunità: la destinazione agricola di un campo va quindi ben oltre il soddisfacimento nutritivo ed è legata alla funzione sociale della coltura stessa. Inoltre, la divisione delle terre in zone di pertinenza del maschile e del femminile con funzioni specifiche le rende non omogenee né intercambiabili. Questo contributo analizza in una prospettiva storico-antropologica quei processi di de-territorializzazione e ri-territorializzazione avviati a partire dal XIX secolo sotto l’influenza missionaria che si intravvedono anche oggi nelle politiche di sviluppo agricolo alimentate dell’economia degli aiuti. La cartesiana disgiunzione tra uomo e natura sembra infatti essere alla base delle politiche per l’ambiente anche al di fuori del contesto culturale occidentale, lasciando emergere numerose criticità. I progetti di orticoltura promossi nel regno non riescono così ad avere presa e continuità nella comunità non solo perché la popolazione non ne padroneggia le tecniche di coltivazione, ma anche perché i suoi frutti non hanno valore sociale. 

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Pubblicato

2022-04-05

Come citare

Cottino, G. (2022). «Noi tongani coltiviamo cose grosse»: Orticoltura e contrasto al cambiamento climatico alle isole Tonga. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 6(2). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/17996

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