La memoria del “distante”: i massacri nazi-fascisti nei racconti dei sopravvissuti di paesi diversi
Abstract
Viene analizzato un corpus di testimonianze di sopravvissuti alle stragi naziste in due comunità ex-mezzadrili della Toscana con lo scopo di analizzare forme e contenuti della memoria a cinquant'anni dagli eventi. La ricerca si colloca nel contesto teorico dell'antropologia cognitiva e si basa sulla comparazione delle narrative di due paesi che presentano analogie e differenze nei modelli socio-economici. Viene sviluppata l'ipotesi che i modi di elaborazione e trasmissione della memoria siano in relazione all'identità sociale dei gruppi portatori della memoria.