Se un antropologo legge Omero: il testo antico tra filosofia e storia
Abstract
La peculiare natura dei poemi omerici, quella di tradizione orale giunta a noi sotto forma di testo scritto, rende possibile una riflessione metodologica sull'approccio necessario per l'antropologia del mondo antico. Mancando un contatto diretto con la cultura in esame, resta allo studioso la possibilità di costruire il proprio sapere tramite una successione di collegamenti tra elementi testuali significativi. Il presente saggio costituisce un'esemplificazione, a partire dal caso di alcune guardie che sono descritte nell'Iliade come “hieroi”, di come questa, che può essere definita una “rappresentazione perspicua”, consenta fra l'altro di rimettere in discussione categorie sovente applicate al mondoclassico, quali le nozione di “tabu” e di “sacro.”