A difesa di un “Progetto di vita”: Pastorale Indigena e conflitti territoriali nella Sierra Norte de Puebla (Messico)
Abstract
La Pastorale Indigena, un movimento sociale e religioso diffuso in America Latina, è un attore fondamentale nel processo di difesa del territorio della Sierra Norte de Puebla (Messico centro-orientale) contro i progetti di sfruttamento intensivo delle risorse naturali promossi dalle recenti riforme politiche e condotti da grandi compagnie private del settore estrattivo.
L’articolo descrive il contesto dell’opposizione a tali progetti da parte delle organizzazioni indigene della regione che collaborano, attraverso iniziative di diverso carattere (assemblee pubbliche, laboratori, etc.), nella costruzione del consenso contro le compagnie estrattive presso le comunità contadine. A tali azioni si succedeno quelle politico-legali che ricorrono agli strumenti giuridici a disposizione per la tutela dei popoli originari e ne incentivano la produzione di nuovi. Tale strategia fa leva sull’“identità culturale” differenziale degli indigeni come veicolo della negoziazione dei diritti sui territori che abitano.
L’analisi qui proposta evidenzia il ruolo che la Pastorale Indigena svolge nella definizione di una specifica “identità culturale” delle popolazioni native (nahua e totonache) della Sierra Norte de Puebla e nella costruzione di un discorso su un “Progetto di vita” degli indigeni, alternativo ai modelli di sviluppo eteroimposto. L’“indigentità” presentata nelle mobilitazioni e utilizzata come strumento politico nell’opposizione alle imprese estrattive viene prodotta nell’ambito del cristianesimo inculturato promosso dalla Pastorale Indigena.