Patients, practitioners and “pots”: probing Chinese medicine in East Africa

Autori

  • Elisabeth Hsu

Parole chiave:

East Africa, medicina cinese, oggetti pluripotenti, pluralismo medico

Abstract

L’incontro medico ha una lunga tradizione di analisi in termini di relazione operatore/paziente, benché l’antropologia medica, fin dai suoi esordi, abbia criticato questo approccio come troppo angusto. I primi lavori sul “pluralismo medico” hanno enfatizzato come le decisioni rispetto alla cura coinvolgessero non solo il paziente e l’operatore ma una più ampia gamma di individui e molteplici autorità mediche, e che i pazienti riferivano di una pluralità di problemi quando richiedevano l’attenzione degli operatori. Questo articolo aggiunge a tale scenario il pluripotente “pot” come terzo attore, o tertium quid (Latour 1988), trasponendo così lo sguardo dell’antropologo dalla diade paziente/operatore a una triade analiticamente rilevante. Con “pot” l’autore fa riferimento agli aspetti materiali dell’incontro medico. Tuttavia, piuttosto che permeare i “pots” stessi di una agency, l’autore li definisce pluripotenti, sottolineando così come, coinvolgendo la loro alterità e differenza, essi possano mettere in gioco dinamiche specificamente situate.

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Pubblicato

2022-04-05

Come citare

Hsu, E. (2022). Patients, practitioners and “pots”: probing Chinese medicine in East Africa. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 7(1). Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/17982