Esperienze (stra)ordinarie e dilemmi etico-epistemologici alle Isole Marchesi
Parole chiave:
esperienze (stra)ordinarie, mana, guarigione tradizionale, epistemologie native, realtàAbstract
L’articolo intende raccontare e problematizzare alcune personali esperienze etnografiche connesse alla manifestazione del cosiddetto «mondo dell’invisibile», che sono accadute durante il mio campo dottorale alle Isole Marchesi (Polinesia Francese). In particolare, mi riferisco qui ad accadimenti notturni di paralisi e strangolamento nel sonno che sono stati letti in relazione all’infrazione di luoghi tapu (tabù) e a causa di attacchi magici (nani kaha). Queste particolari circostanze hanno portato a dei conseguenti processi di guarigione con rimedi tradizionali e ad interrogarmi sul senso di concetti quali il mana o l’esistenza degli spiriti o degli antenati. Muovendo dalla letteratura sulle cosiddette esperienze (stra)ordinarie, questo scritto insiste però su come gli accadimenti e la loro interpretazione implichino processi di co-costruzione del significato, che presuppongono terreni di comprensione reciproca tra l’etnografo e i collaboratori nativi. Accaduti all’interno e in virtù dei legami costruiti con le famiglie che mi hanno ospitato sulle isole, simili avvenimenti (stra)ordinari sono stati tanto interpretati quanto presi in carico dalla guarigione locale proprio alla luce di dimensioni fortemente intersoggettive e di cornici morali condivise. Oltre a far emergere questi profondi piani esperienziali e discorsivi a livello etnografico, il presente scritto cerca di discutere quali dilemmi etici ed epistemologici ponga l’interpretazione delle cosmologie native, il posizionamento sul campo e tornando a casa e, infine, il senso di realtà connesso al mondo dell’invisibile in Polinesia Francese.